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Castagne e lardo d'Arnad D.O.P.
Castagne e lardo d'Arnad D.O.P.

Un tempo le castagne rappresentavano una delle principali fonti di sostentamento per gli abitanti delle montagne. Unite ad altri ingredienti “poveri” davano vita a ricette gustose e creative, come quella che vi proponiamo oggi, rivisitazione di queste antiche tradizioni.

 

Le castagne accompagnate dal lardo sono un antipasto sfizioso e goloso, adatto per l’aperitivo, e che, all’epoca, si considerava un vero e proprio pasto completo.

Il protagonista di questa ricetta è il lardo d’Arnad, una specialità prodotta esclusivamente ad Arnad, nella bassa Valle d’Aosta. Questo lardo è stato il primo e unico in Europa a ottenere la certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) nel 1996, un riconoscimento che ne garantisce la qualità e la tracciabilità impeccabile.

 

Per preparare questo piatto così delicato, abbiamo selezionato un ingrediente d’eccezione, il miele di castagno della cooperativa Apicoltori Zafferana Etnea, un prodotto dal profumo intenso e dal gusto deciso. Dal 1976, l’obiettivo della cooperativa di Zafferana Etnea è quello di offrire la massima trasparenza sui processi di produzione che caratterizzano il miele, garantendo gli standard elevati di una filiera controllata.

 

Ed ora iniziamo: la preparazione di castagne e lardo vi prenderà pochissimo tempo!

 

 

Ingredienti

 

  • 500 g di castagne
  • 100 g di miele di castagno Agricoltori di Zafferana Etnea, linea Rocca D’Api
  • 200 g di lardo d’Arnad D.O.P.
  • 2 foglie d’alloro

 

Procedimento 

 

In una pentola capiente, fate bollire le castagne con le foglie di alloro per 30-35 minuti, a seconda della loro grandezza. Una volta cotte, scolatele e lasciatele intiepidire. Rimuovete con cura la buccia e la pellicina interna.

Disponete le castagne spelate in una ciotola e irroratele con il miele di castagno, mescolando delicatamente per ricoprirle uniformemente con uno strato sottile e lucido.

Su un piatto da portata, adagiate con cura le fettine di lardo e sistematevi sopra le castagne caramellate al miele, creando un gioco di contrasti tra la dolcezza delle castagne e la sapidità del lardo.

Per completare il vostro antipasto, accompagnate il piatto con fette di pane sciapo tostato, come il pane toscano, e un calice di vino rosso corposo, ideale per esaltare i sapori autunnali di questa ricetta.

 

Buon aperitivo!

L’Uovo a Sciusciello
L’Uovo a Sciusciello

L’uovo a sciusciello è un piatto tipico della tradizione contadina del Cilento, in Campania.

Il termine sciusciello compare per la prima volta nel vocabolario dialettale di Raffaele Andreoli (1887) e indicava una zuppa a base di uova, tradizionalmente preparata nei giorni di magro, come il venerdì e le altre ricorrenze in cui la Chiesa cattolica vietava il consumo di carne.

 

Questa ricetta, semplice ma gustosa, può essere realizzata in diversi modi utilizzando ingredienti di stagione. Qui Da Noi vi propone una versione arricchita con pancetta e formaggio al tartufo, preparata con ingredienti della tradizione partenopea.

A completare il condimento del nostro piatto, i pomodorini del Piennolo DOP coltivati esclusivamente sulle pendici del Vesuvio. L’olio selezionato è un extravergine di oliva della Penisola Sorrentina DOP, dal sapore fruttato e leggero sentore di piccante, andrà a bilanciare l’amaricante del pomodoro.

L’uovo a sciusciello si accompagna con il Pane Cafone napoletano, noto anche come pane dei Camaldoli, originario di Napoli, dalla mollica morbida e dalla crosta croccante.



Ingredienti per una porzione

 

  • 2 uova fresche
  • 2 pomodorini del Piennolo DOP
  • 1 zucchina
  • 1 cipolla media
  • 50 g di pancetta
  • Formaggio al tartufo q.b.
  • Olio extravergine d’oliva della Penisola Sorrentina DOP q.b.
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 60 g (un paio di fette) di Pane Cafone Napoletano
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.


Preprazione

 

1. Tagliate finemente la cipolla e fatela appassire in una padella con mezzo bicchiere d’acqua.

Quando l’acqua sarà evaporata e la cipolla risulterà morbida, aggiungete la pancetta tagliata a striscioline e fatela rosolare per qualche minuto.

 

2. Lavate i pomodorini del Piennolo, tagliateli in quattro parti e uniteli in padella.

Lasciate insaporire a fuoco basso per circa 3 minuti, quindi aggiungete un mestolo di acqua bollente per creare un fondo di cottura.

 

3. Tagliate la zucchina a bastoncini, privandola della parte bianca centrale, e ricavatene dei bastoncini.

Unitela in padella, quando il brodo inizia a sobbollire, e fate cuocere per 5 minuti.

 

4. Rompete le uova direttamente nel brodo, e lasciatele cuocere finché l’albume non si sarà rappreso, mantenendo il tuorlo leggermente morbido.

Regolate di sale e pepe a piacere.

 

5. Nel frattempo, tostate le fette di Pane Cafone sotto il grill o in una padella antiaderente fino a renderle dorate e croccanti.

 

6. Disponete le fette di pane tostato sul fondo di un piatto. Adagiate sopra le verdure, le uova in brodo e completate con una spolverata di formaggio al tartufo grattugiato.

Infine, condite con un filo di olio extravergine d’oliva e una manciata di prezzemolo tritato.

Food Tattoos -  Il Cibo sulla Pelle
Food Tattoos - Il Cibo sulla Pelle

San Valentino, il giorno più romantico dell’anno, è finalmente arrivato, e quest’anno Qui Da Noi ha deciso ha deciso di rendergli omaggio, celebrando il suo amore più speciale, quello per il cibo, la tradizione e la cucina di qualità.

 

Un amore diverso, che accompagna noi tutti, ogni giorno, che risveglia i nostri sensi e accende la nostra creatività. In questi mesi lo abbiamo gustato, preparato, scomposto e abbinato in mille modi.

Oggi, proprio come fosse il nostro innamorato, vi raccontiamo che possiamo anche tatuarlo sulla pelle, portandolo con noi ovunque.

 

Infatti, una tendenza che sta letteralmente lasciando il segno, in tutti i sensi è quella dei food tattoos.

Sempre più giovani, e non solo, scelgono di tatuarsi sulla pelle i simboli del loro amore per l’enogastronomia. Forchette, mestoli, tazzine di caffè, fette di pizza, coloratissimi dolcetti e calici di vino stanno conquistando il cuore e il corpo di chi non sa resistere al richiamo del gusto.  

 

Sul web spopolano le immagini più originali e stravaganti, come enormi carciofi decorati, fette di anguria perfettamente succose e persino bistecche di fiorentina. Non mancano i tatuaggi più ironici, come sandwich esageratamente farciti o frullatori vintage dal fascino retrò. Ancora, tra i più i diffusi macarons dai colori pastello, bignè decorati, ciliegie rosse come il peccato, e tazzine di tè finemente dettagliate.

 

I food tattoos non sono solo un trend estetico, ma una vera e propria dichiarazione di identità. Per molti, rappresentano l’amore per una professione – quella del cuoco, del pasticcere o del barista – o la celebrazione di una passione che accomuna milioni di persone: il piacere di mangiare bene.

 

Quindi, se quest’anno volete celebrare San Valentino in modo diverso, perché non dedicare questo giorno al vostro amore per la cucina?

 

Magari senza arrivare all’ago del tatuatore, ma concedendovi una giornata di coccole culinarie, un corso di cucina o un’esperienza gastronomica indimenticabile.

 

Perché, in fondo, il vero amore passa sempre per lo stomaco… e, a volte, resta impresso sulla pelle!

 

E voi? Avete mai pensato a un food tattoo? Fateci sapere quale piatto o ingrediente portereste sempre con voi!

Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare: Recuperiamo il Pollo Avanzato
Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare: Recuperiamo il Pollo Avanzato

“Per ogni prodotto che buttiamo stiamo gettando soldi e Natura nella spazzatura” afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia. Lo spreco alimentare, infatti, non è solo una questione etica – basti pensare a chi non ha accesso a cibo sufficiente – ma ha anche un impatto devastante sull’ambiente e sulla salute.

 

In Italia, nonostante una maggiore attenzione, ogni persona spreca ancora quasi mezzo chilo di cibo a settimana, circa 25 kg all’anno, secondo l’Osservatorio Waste Watcher. Un dato allarmante, se consideriamo che il contrasto allo spreco è un pilastro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. In occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare celebratasi ieri, vogliamo proporvi tante idee sfiziose per ridare vita agli avanzi di uno degli alimenti più comuni sulle nostre tavole: il pollo.

 

Spesso, infatti, il pollo cucinato per una cena veloce rimane in frigo per giorni, fino a finire nel cestino.

PREPARATEVI A RECUPERARLO

 

1. Insalata di pollo: ideale per un pranzo fresco da portare a lavoro.

 

Ingredienti

 

  • Pollo grigliato o arrosto avanzato
  • 80 g di insalata
  • 1 gambo di sedano
  • 40 g di parmigiano reggiano
  • 20 g di noci sgusciate
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Succo di limone q.b.

 

Tagliate il pollo a pezzetti e marinatelo con olio e limone. In una ciotola unite l’insalata, il sedano a fettine, il parmigiano e le noci. Aggiungete il pollo e amalgamate gli ingredienti. Condite a piacere con olio e sale, oppure maionese o salsa allo yogurt.

 

 

2. Sandwich con pollo: ideale come snack da gustare a metà mattina o un pranzo veloce quando non si ha tempo di una pausa.

 

Ingredienti

 

  • Pollo avanzato
  • 1 zucchina grigliata
  • 1 pomodoro
  • 2 foglie di lattuga
  • 2 fette di pane tostato
  • Formaggio spalmabile q.b.
  • Olio extravergine di oliva

 

Tagliate il pollo avanzato in listarelle e rosolatelo in padella con un filo d’olio. Assemblate il sandwich con il pane tostato, un velo di formaggio spalmabile, 1-2 fette di pomodoro, la zucchina grigliata e il pollo saltato.

 

 

3. Crostini con mousse di pollo: se il pollo avanzato è scarso facciamone un aperitivo.

 

Ingredienti

  • Pollo avanzato
  • 20g di olive taggiasche
  • 3 capperi
  • 30 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • Olio extravergine d’oliva q.b. (latte o bevanda vegetale in alternativa)
  • 1 baguette di pane

 

In un mixer, frullate il pollo con le olive, i capperi, il parmigiano e l’olio fino ad ottenere una mousse cremosa. Spalmatela su delle fettine di baguette abbrustolite a mo’ di crostino. Per un tocco in più, aggiungete del formaggio a fette e infornate finché non si scioglie.

 

 

POLPETTE AL POLLO: UN CLASSICO DEL RICICLO

 

1. Polpette versione “classica” o “pollo e patate”.

 

Ingredienti

 

  • Pollo avanzato
  • 1 uovo
  • 1 spicchio di aglio
  • Prezzemolo tritato q.b.
  • 30 g di parmigiano grattugiato
  • Olio extravergine di oliva q.b. (o olio di semi)
  • Pangrattato

 

Fate a pezzetti il pollo avanzato e mescolatelo in una ciotola con l’uovo, l’aglio e il prezzemolo tritati e, infine, il parmigiano. Formate le polpette con le mani umide e rosolale in padella con un filo d’olio extravergine di oliva o di semi, fino a farle dorare su tutta la superficie. Eliminate l’olio in accesso aiutandovi con carta assorbente,

 

Con lo stesso procedimento, potete realizzare la versione di polpette di pollo con patate: aggiungete al composto una patata lessa schiacciata e mezzo bicchiere di latte. Passate le polpette nel pangrattato per una croccantezza extra.

 

 

2. Polpette di pollo e prosciutto cotto: per chi ama i sapori mediterranei.

 

Ingredienti

 

  • 50 g di prosciutto cotto tritato
  • Pane raffermo q.b.
  • 1 uovo
  • 1 rametto di prezzemolo
  • Sale q.b.
  • Latte q.b.
  • Pangrattato q.b.

 

Tritate pollo e prosciutto in un mixer.

Ammollate il pane raffermo nel latte con un pizzico di sale, poi strizzatelo. In una ciotola, unite ed amalgamate l’uovo, il pollo, il prosciutto, il prezzemolo tritato e il pane strizzato.

Formate le polpette con le mani inumidite e passatele nel pangrattato.

 

Friggete in abbondante olio caldo fino a doratura, poi scolate su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.

 

 

Con queste ricette, dare nuova vita agli avanzi diventa facile e gustoso. Ricordati: ogni piccolo gesto per ridurre lo spreco fa la differenza per il Pianeta! 🌍

Linguine alla Portofino
Linguine alla Portofino

Per le Linguine alla Portofino trovo che si adatti perfettamente l’aforisma di Gino Girolomi, fondatore dell’omonimo marchio di prodotti biologici:

Non si può arare il mare

 

 

Il sugo alla Portofino è un piatto tipico della famosissima località rivierasca, ideato da uno dei più conosciuti ristoratori della celebre Piazzetta. Luigi Miroli, detto Puny, un giorno si trovò a corto di pesto e, non sapendo come condire la pasta, aggiunse della salsa di pomodoro creando così le penne alla Puny. Abile imprenditore, si fece strada nella vita partendo da lavori più modesti e così è stato per Gino Girolomi, che ebbe una giovinezza impegnativa per difficoltà economiche, ma che gli affinò una grande sensibilità e coscienza civica.


Come ho ricevuto le linguine, che per noi genovesi diventano trenette, ho pensato di accostare una pasta importante, per il suo grano coltivato direttamente dall’Azienda, trafilata al bronzo e a lenta essiccazione, a una cittadina come Portofino, conosciuta in tutto il mondo, per due eccellenze italiane che sono un orgoglio internazionale.

 

 

Ingredienti

(dosi per 4 persone)

Linguine Girolomoni, 400 grammi

Per il pesto genovese:

  • Basilico genovese,  60 grammi di foglie pulite
  • Pinoli, 25 grammi
  • Parmigiano Reggiano, 60 grammi
  • Pecorino Sardo stagionato, 20 grammi
  • Aglio, uno spicchio grande
  • Olio evo, 40 grammi
  • Sale fino, 4 grammi

 

Per la salsa di pomodoro:

  • Passata di pomodoro bio Girolomi, 300 grammi
  • Aglio, uno spicchio
  • Olio evo, 30 grammi
  • Sale, 5 grammi

 

Procedimento

  • Portare a bollore abbondante acqua per la pasta, salare e gettare le linguine.
  • Girare con la forchetta e cuocere per 7 minuti, secondo quanto riportato dalla confezione, o due minuti in più se si preferisce meno al dente.
  • Nel frattempo, in un tegame antiaderente, far rosolare l’aglio nell’olio evo e versare la salsa.
  • Salare, mescolare e cuocere coperto per una decina di minuti.

 

 

Le condizioni per ottenere un buon pesto sono:

il basilico, rigorosamente della varietà genovese, dalle foglie piccole e senza quel profumo/gusto di menta che caratterizza molte altre tipologie;
mantenere le foglie integre quando si lavano e si asciugano;
non farlo scaldare durante la lavorazione. Quasi nessuno ormai lo prepara più con il mortaio e non sempre con il pecorino sardo, che sostituiamo con la stessa quantità di parmigiano.
Nel boccale del mixer, porre i pinoli, l’aglio privato dell’anima e affettato, il parmigiano e il pecorino tagliati a tocchetti.
Distribuire sopra le foglie di basilico ben asciugate e il sale.
Azionare il robot, preferibilmente a scatti e con rotazioni brevi, per non fare scaldare il pesto. Tra un giro e l’altro, far ricadere il trito sulle pareti con una spatola.


Quando sarà ben amalgamato, trasferire il pesto in una ciotola e coprirlo con l’olio per non farlo annerire. Se non si usa subito, coprirlo con pellicola alimentare per evitare l’ossidazione.


Scolare la pasta e versarla nel tegame con la salsa di pomodoro.


Mescolare e unire il pesto.


Amalgamare con cura i condimenti e servire le Linguine alla Portofino direttamente nei piatti.


La ricetta è stata realizzata da Francesca Vassallo, autrice del blog La maggiorana persa.

Coloranti Alimentari Naturali Homemade
Coloranti Alimentari Naturali Homemade

Se l’idea di utilizzare delle sostanze sintetiche per “colorare” pane, pasta e dolci non vi fa impazzire, potreste pensare di realizzare con le vostre mani dei coloranti alimentari.

In natura esistono infatti alcuni ingredienti dai colori vivi e persistenti che possono aiutarci a colorare in maniera 100% naturale le nostre ricette.

Ovviamente alcuni avranno un sapore più neutrale, altri meno, alcuni saranno più o meno adatti di altri… starà alla nostra esperienza e gusto personale saper dosare i quantitativi e fare i giusti accoppiamenti per non snaturare il sapore dei nostri piatti.

Ad esempio, se voglio fare il pane rosso, utilizzerò il pomodoro e non le fragole per ottenere la sfumatura desiderata.

Per ottenere il colore desiderato, ricordatevi di aggiungere l’ingrediente colorante poco per volta. Se l’aggiunta dovesse alterare la consistenza della pietanza, nessun problema. Potrete correre ai ripari aggiungendo della colla di pesce ben sciolta o un po’ di amido per aumentare la densità. Inoltre, a seconda della pietanza che volete preparare, dovrete scegliere in quale forma utilizzare i coloranti naturali (ad esempio liquida o pastosa, a solo o con l’aggiunta di gelatina).

Dalla teoria, ora passiamo alla pratica. Vediamo come ottenere dei coloranti naturali per rallegrare le nostre ricette.

Essendo prodotti naturali e privi di conservanti, ricordati che i coloranti fatti in casa vanno conservati in frigo ed utilizzati entro 24-48 ore!

ROSSO: pomodori, fragole o mirtilli rossi; cavolo rosso; mirtilli neri + aceto

Se dovete colorare una pietanza di rosso potete frullare dei pomodori, delle fragole, dei mirtilli rossi o del cavolo rosso, filtrare e far restringere a fuoco lento in un pentolino. In alternativa, usate dei mirtilli neri e dopo la cottura aggiungete 1 cucchiaio di aceto, in modo da modificare il pH ed ottenere un bel colore rosso.

ROSA o FUCSIA: barbabietole; cavolo rosso + limone

Per colorare qualcosa di rosa o fucsia potrete utilizzare purea o acqua di cottura di barbabietola. In alternativa, frullate del cavolo rosso, filtratelo e aggiungete del succo di limone per farlo diventare di colore fucsia.

ARANCIONE: curcuma o curry; carote

Per ottenere l’arancione potrete utilizzare spezie come curcuma e curry, o anche frullare delle carote (crude o sbollentate) e usarne succo o polpa filtrate e cotte a fuoco lento in un pentolino.

Crostata matta di frutta estiva
Crostata matta di frutta estiva

Abbiamo sempre bisogno di crearci momenti di dolcezza e se si riesce a superare la barriera mentale tra forno ed estate, volendo si possono realizzare dolci buonissimi e veloci come questa crostata preparata con pasta matta ai cereali leggermente dolce e farcita con fichi e marmellata di prugne. Da accompagnare con una tisana fredda al karkadè.


Ingredienti
150 gr di farina ai 5 cereali
100 ml di acqua gasata fredda
30 ml di olio di mais
1 cucchiaio raso di zucchero di canna
fichi
1 vasetto di marmellata di prugne gialle home-made


Procedimento
In una ciotola capiente mescolare gli ingredienti secchi (la farina e lo zucchero), aggiungere a filo l’acqua e nel contempo mescolare con una spatola o un cucchiaio. Aggiungere l’olio di mais e mescolare ancora. Impastare fino ad ottenere un panetto compatto e far riposare 30 min in frigorifero avvolto da pellicola alimentare.

Stendere l’impasto tra due fogli di carta forno, eliminare quello superiore e adagiare la sfoglia nella teglia da crostata. Bucherellare la base con una forchetta, aggiungere la marmellata di prugne spalmandola uniformemente. Lavare i fichi senza sbucciarli e dividerli in due, adagiandoli sulla farcitura di marmellata in modo da coprire integralmente la superficie. Ripiegare i bordi verso l’interno.

Cuocere in forno preriscaldato a 180-200°C per 30-40 min fino a doratura dei bordi della crostata. Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di trasferirla su un vassoio.

Servire a temperatura ambiente oppure fresca di frigorifero ricordandosi di tirarla fuori 5 min prima di gustarla.

Bacon and Eggs gourmet
Bacon and Eggs gourmet

Pancetta e uova sono un piatto classico della colazione o del brunch, molto diffuso in diverse parti del mondo. In questa ricetta verranno presentate in versione finger food elegante da servire come antipasto o portata da buffet.


Al posto delle normali uova di gallina, data la forma, sono state utilizzate le uova di quaglia, le quali sono molto apprezzate in cucina per il loro sapore delicato e la loro dimensione ridotta, che le rende perfette per la preparazione di piatti sfiziosi e decorativi. Inoltre sono un alimento nutriente e salutare, ricco di proteine, vitamine e minerali e con un basso tenore di grassi, contenendo essenzialmente grassi di tipo insaturi (considerati “grassi buoni”), quindi un’ottima scelta per un’alimentazione sana e bilanciata.


Le uova, la pancetta croccante e il formaggio cheddar inglese semistagionato vengono racchiusi in un vol-au-vent, piccoli contenitori di pasta sfoglia ideali per la realizzazione di questi golosi finger food.


Per rendere il tutto ancora più interessante, questi stuzzichini possono essere serviti facendo colare a filo del buon miele, che in una preparazione salata aggiunge dolcezza per creare un contrasto di sapori interessante. Un miele millefiori si sposa bene con questi ingredienti, come quello proveniente dall’Appennino molisano-abruzzese e prodotto da api italiane allevate oltre i 400 m s.l.m. nel rispetto del disciplinare di Apiario di Comunità di Castel del Giudice: un progetto che mira a promuovere l’apicoltura come attività sostenibile e per favorire la conservazione delle api, che sono fondamentali per l’impollinazione delle piante e quindi per la produzione di frutta, verdura e altri alimenti.


L’Apiario di comunità di Castel del Giudice, in particolare, è una rete di apicoltori, che popolano le aree interne dell’appennino molisano-abruzzese, uniti dai valori della tradizione rurale e che, insieme, sviluppano economia sostenibile e tutela della biodiversità con l’obiettivo di superare i limiti delle piccole dimensioni attraverso la passione dello stare insieme.

 

Ingredienti

  • 2 (o multipli di 2) rotoli di pasta sfoglia
  • 1 uovo per ogni due rotoli di pasta sfoglia
  • uova di quaglia (il numero sarà in base ai vol-au-vent che si ricaveranno)
  • fette di bacon
  • formaggio cheddar inglese grattugiato
  • miele millefiori Apiario di Comunità

 

Procedimento

Srotolare la pasta sfoglia e con un coppapasta circolare da 6 cm di diametro, ricavare tanti dischetti e così anche con il secondo rotolo di sfoglia dello stesso numero. Disporre una parte dei dischetti di pasta sfoglia su una teglia foderata di carta forno, mentre su quelli restanti si pratica un foro centrale utilizzando un coppapasta più piccolo (circa 3-4 cm di diametro) in modo da ricavare tante “corone”. Bisogna mettere in conto che per ogni base di vol-au-vent necessiteranno due corone per creare la parete.


Per preparare i vol au vent, è necessario bucherellare i dischetti di base con i rebbi di una forchetta e spennellarli con l’uovo sbattuto. Successivamente, si devono posizionare le due corone su ciascuno di essi, facendo attenzione a distribuirle uniformemente e il più possibilmente precise, spennellando con l’uovo sbattuto anche sui bordi. Questa operazione ha una duplice funzione: da una parte, serve a fissare le corone tra di loro, dall’altra consente di ottenere la caratteristica colorazione dorata dei vol-au-vent durante la cottura.


Per cuocere i vol-au-vent, è necessario preriscaldare il forno a 200°C e poi procedere con la cottura per circa 10-15 minuti, o comunque fino a quando risulteranno gonfi e dorati. La durata della cottura può variare in base alle caratteristiche del proprio forno, pertanto è consigliabile controllare frequentemente i vol-au-vent durante la cottura per evitare che si brucino. Sfornare i vol-au-vent e farli raffreddare.


Intanto in una padella antiaderente si fanno cuocere le fette di bacon finché non diventano croccanti, si trasferiscono su carta assorbente per far perdere il grasso essudato e poi si spezzettano con le mani.


Una volta raffreddati, si farcisce ogni vol-au-vent con una piccola manciata di cheddar grattugiato e un uovo di quaglia, rimettendoli in forno a 180°C per altri 5 minuti.


Una volta sfornati, si decorano con il bacon spezzettato e un filo di miele millefiori e possono essere serviti.


Ricetta di Monica Martino, autrice del blog Esperimenti in cucina – Una biologa ai fornelli.


Apiario di Comunità aderisce a Generazione Honey, il progetto che intende valorizzare e promuovere i prodotti dell’alveare sostenendo la filiera apistica cooperativa italiana, quale esempio di eccellenza produttiva, sicurezza alimentare, genuinità, biodiversità e rispetto dell’ambiente. Il progetto è finanziato dal MIPAAFT.

Pesce spada alla puttanesca
Pesce spada alla puttanesca

Così magra e soda, e dal sapore delicato, la carne del pesce spada si presta benissimo alla cottura in umido. Un secondo piatto di pesce facile, veloce e molto saporito, per un pranzo in famiglia sfizioso che farà felici grandi e piccoli commensali!


Il sughetto nel quale ho fatto cuocere i tranci, è quello di pomodoro Datterino coltivato e prodotto da Rosso Gargano.


Rosso Gargano è un marchio dell’azienda Futuragri spa, con sede a Foggia, che realizza il concetto della filiera corta di alta qualità. Infatti, i soci dell’azienda sono gli stessi produttori del pomodoro, consentendo un controllo di qualità estremamente preciso. Sono tante le varietà di Rosso Gargano in commercio: dal pelato al pomodorino, dal datterino alla passata di pomodoro, sia per cucina casalinga che per la ristorazione.

 

Ingredienti

(dosi per 2 persone)

  • 2 tranci di pesce spada
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • 3 cucchiai di olive nere
  • 2 cucchiai di capperi
  • 5 filetti di acciughe
  • 1 scalogno
  • 1 cucchiaino di Origano
  • 2 cucchiai d’olio extra vergine di oliva
  • 250 g di Sugo Fresco Datterino Pelato “Rosso Gargano”
  • 300 g di riso basmati cotto (facoltativo)

 

Procedimento

  • Portate sul fuoco una pentola a bordo basso, mettete l’olio, lo scalogno tritato e fatelo leggermente soffriggere.
  • Adagiate i tranci di pesce spada, taglliati a metà, sarà così più facile girarli in cottura.
  • Fateli cuocere un paio di minuti per lato, sfumate con il vino bianco, e fatelo evaporare un paio di minuti.
  • Aggiungete quindi le olive, i capperi dissalati e sciacquati, le acciughe a pezzettini, e il Sugo Fresco di Datterino Pelato “Rosso Gargano”.
  • Coprite con un coperchio e fate cuocere per circa 15 minuti, controlalndo sempre la cottura, e girando il pesce almeno una volta.
  • Prima di servire versate sopra l’origano, e impiattate.
  • Se volete potete servirlo su un letto di riso basmati.