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Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)
Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)

Nel 2020 abbiamo imparato a conoscere meglio la nostra dispensa, organizzandola con cura e ottimizzando le provviste per ridurre al minimo le visite al supermercato.


Ma proprio mentre riponiamo al loro posto le nuove provviste, capita di imbatterci in vecchi barattoli, pacchetti e confezioni rimaste lì dentro da chissà quanto tempo. Cosa fare in questi casi?

Tutto dipende dal tipo di alimento. E' fondamentale valutarne la salubrità, l’aspetto e l’efficacia prima di decidere se possono essere ancora utilizzati in cucina o se è giunto il momento di eliminarli.


Di seguito, una guida pratica agli 8 prodotti alimentari da controllare (e, se necessario, buttare), se dimenticati nella dispensa.

 

1. Lievito

 

Il lievito, che sia fresco o in polvere, è un ingrediente vivo e, se troppo vecchio, perde la capacità di far lievitare correttamente torte e panificati.

  • Lievito in polvere chiuso: può durare fino a un anno a temperatura ambiente.
  • Lievito in polvere aperto: meglio utilizzarlo entro un paio di mesi.

Ecco un trucco per verificare che sia ancora attivo: mescolate un pizzico di lievito in acqua tiepida e zuccherata. Se si forma della schiuma, è ancora utilizzabile.

 


2. Farina

 

La farina si conserva per circa 6-8 mesi. Dopo questo periodo, il sapore inizia ad essere stantio e potrebbero comparire farfalline e filamenti. Di certo, la durata cambia in base al tipo di farina:

  • Farine bianche (0 e 00): subiscono poche alterazioni e durano più a lungo.
  • Farine integrali (tipo 1 e 2): facilmente deperibili, tendono a irrancidire in 1-2 mesi, contenendo acidi grassi e una buona quantità di nutrienti.

 

Consiglio: Dopo l'apertura, conservatele in frigorifero per prolungarne la freschezza.

 

 

3. Spezie

 

A differenza di altri prodotti, le spezie non vanno a male, ma il loro sapore perde di intensità nel tempo, specie se in polvere o macinate. L’ideale è consumarle entro 3 mesi dall'acquisto per ottenere il massimo dell'aroma.


Se il colore inizia a sbiadire (ad esempio, una curcuma o un curry poco brillanti), è il momento di sostituirle. 

 

4. Lenticchie

 

Le lenticchie secche devono essere conservate in un luogo fresco e asciutto. Se esposte all’umidità, possono assorbire acqua e assumere un sapore acidulo.

L'ideale è consumarle entro un anno dall'acquisto.

 

 

5. Riso

 

Se conservato in una confezione chiusa, può durare a lungo, anche oltre la data di scadenza. Una volta aperto è, invece, meglio consumarlo nel minor tempo possibile: infatti, cambia la sua superficie, richiederà più tempo di cottura, con il rischio di perdere di cremosità.

 

Suggeriamo di conservarlo in un contenitore ermetico per preservarne la qualità.

 

 

6. Bicarbonato

 

Come il lievito, il bicarbonato perde d'efficacia con il tempo. Sebbene non rappresenti un rischio per la salute, un bicarbonato che ha superato la data di scadenza rende meno soffici torte e dolci.

 

Consigliamo di utilizzarlo non oltre 6 mesi dall'apertura.

 

 

7. Aceto

 

L'aceto, di nuovo come il lievito, è un ingrediente vivo e ricco di microorganismi. Sebbene non possa andare a male, può fermentare e sviluppare la “madre”, ovvero un accumulo di lieviti leggermente viscidi ma totalmente innocui. Può scolorire o sviluppare dei sedimenti e variazioni nel profilo aromatico.

 

Consigliamo di conservarlo in frigorifero per rallentarne la fermentazione.

 

8. Caffè

 

Al momento della macinazione, il caffè inizia a perdere nutrienti e intensità di sapore. Per poterlo conservare al meglio, lasciatelo all’interno della confezione originale, progettata per agevolare la fuoriuscita di gas e non far penetrare la luce.

 

Consigliamo di conservarlo in un luogo fresco e buio, come il frigorifero, per evitare che il calore faccia irrancidire gli acidi grassi contenuti nei chicchi di caffè (e, naturalmente, nella polvere macinata).



 

Abbiamo imparato a riconoscere gli alimenti dimenticati in dispensa: un ottimo modo per ridurre sprechi e organizzare meglio la nostra cucina.

 

Con un po' di attenzione, possiamo evitare di buttare via cibo ancora buono e migliorare la qualità dei nostri piatti.

Calamarata con Totani e Zucchine a Rondelle
Calamarata con Totani e Zucchine a Rondelle

La calamarata con totani e zucchine è un primo piatto irresistibile, facile e veloce da preparare.

Un classico della cucina mediterranea che grazie alla combinazione di carboidrati, verdure e pesce, si trasforma in un piatto unico perfetto per ogni stagione.

La ricetta che vi proponiamo oggi è stata realizzata da Francesca Vassallo, autrice del blog La maggiorana persa.

 

Per garantire un risultato dal sapore autentico e tradizionale,, abbiamo selezionato tra gli ingredienti i pomodori ciliegini secchi sott’olio della cooperativa Agrologica Bio, che, da oltre 20 anni, coltiva le terre più preziose della la Sicilia, tra Ragusa, Catania e Siracusa.

 

Mettiamoci ai fornelli!

 

Ingredienti per 2 persone

 

  • 180 g di pasta tipo “calamarata”
  • 300 g di calamaretti o totanetti già puliti
  • 2 zucchine
  • 20 g di pomodori ciliegini secchi sott’olio Agrologica Bio
  • 1 spicchio d’aglio
  • Vino bianco q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Acqua q.b.
  • Sale q.b.

 

Preparazione

 

1. Tagliare le zucchine a rondelle finissime, aiutandovi con una mandolina. Fatele rosolare in una padella con un filo d’olio, un pizzico di sale e pepe per circa 5 minuti, fino ad ammorbidirle leggermente.

 

2. Portate a ebollizione una pentola con abbondante acqua salata. Cuocete la pasta per tre minuti in meno del tempo indicato sulla confezione.

 

3. Tagliate i calamaretti a rondelle, mantenendo i tentacoli interi.

Affettate i pomodori secchi a listarelle sottili e pelate l’aglio, dividendo lo spicchio in due.

In una padella, fate rosolare lo spicchio d’aglio nell’olio extravergine d’oliva. Appena inizierà a dorarsi, aggiungete gli anelli di calamari e fate saltare per circa 5 minuti. Sfumate con il vino bianco.

Aggiungete le zucchine a rondelle ai calameretti mescolando delicatamente. Fate insaporire per 2 minuti.

 

4. Scolate la pasta, conservando circa mezzo bicchiere di acqua di cottura.

Trasferite la pasta nella padella con i calamaretti e le zucchine. Ultimate la cottura, aggiungendo l’acqua di cottura poco per volta per ottenere una consistenza cremosa.

Poco prima di spegnere il fuoco, unite i pomodori secchi tagliati a listarelle. Mescolate bene per amalgamare i sapori.

 

 

La vostra calamarata con totani e zucchine è pronta per essere servita. Buon appetito!

Plumcake Integrale allo Yogurt di Melagrana
Plumcake Integrale allo Yogurt di Melagrana

Oggi vi proponiamo una ricetta ispirata al plumcake allo yogurt di Benedetta Rossi, celebre cuoca, blogger, conduttrice televisiva e scrittrice italiana, nota per il suo blog di cucina Fatto in casa da Benedetta.

 

Il nostro plumcake integrale allo yogurt di melagrana è un dolce semplice e genuino, perfetto per essere gustato sia a colazione che a merenda.


In questa versione utilizziamo farina integrale di grano russello macinato a pietra, una varietà tipica dell’entroterra siciliano. Il grano russello è una cultivar tipico dell’entroterra siciliano e deve il suo nome alla sua spiga dal colore rossastro. Il grano russello, noto per la sua spiga dal caratteristico colore rossastro, è una delle cultivar più antiche dell’isola, insieme alla Timilia. I prodotti a base di queste due cultivar mediterranee si distinguono per l’alta digeribilità, l’aroma intenso e un gusto inconfondibile, oltre a un tempo di conservazione più lungo rispetto ad altre farine.

 


A rendere speciale il nostro plumcake è l’aggiunta di yogurt di soia alla melagrana, che dona una consistenza soffice e un piacevole tocco di freschezza tipico di questo frutto.

 

 

Ingredienti

 

  • 200 g di farina integrale di grano russello macinata a pietra
  • 1 vasetto di yogurt di soia alla melagrana (in alternativa, yogurt di latte intero)
  • 80 g di olio di semi di girasole alto oleico
  • 50 g di latte (oppure bevanda vegetale di soia, riso o avena)
  • 80 g di zucchero di canna grezzo
  • 8 g di cremor tartaro
  • Zucchero a velo q.b.

 

 

Preparazione

 

1. In una ciotola capiente o nella planetaria, iniziate a lavorare lo zucchero di canna con lo yogurt di melagrana, utilizzando una frusta. Aggiungete l’olio di semi e una parte del latte o della bevanda vegetale. Mescolate bene.

Unite gradualmente la farina a pioggia, continuando a mescolare per evitare grumi. Aggiungete, infine, il cremor tartaro e lavorate il composto fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Se necessario, regolate la consistenza aggiungendo un po’ di latte.

 

2. Ungete e infarinate uno stampo da plumcake, e versatevi all’interno l’impasto. Livellate delicatamente la superficie con una spatola.

Mettete lo stampo in forno preriscaldato a 180°C in modalità ventilata e lasciate cuore per circa 30 minuti. Al termine della cottura, lasciate raffreddare il plumcake nello stampo. Per verificare la cottura, fate la prova dello stecchino: se esce pulito, il dolce è pronto.

 

3. Una volta intiepidito, estraete il plumcake dallo stampo e adagiatelo su un piatto da portata. Spolveratela superficie con zucchero velo e servitevi con la prima fetta ancora tiepida.

 

 

 

Cosa c’è di più buono di un dolce leggero, genuino e fatto in casa?

 

 

 

Dieta Mediterranea - La più Salutare per i Bambini
Dieta Mediterranea - La più Salutare per i Bambini

Il 20 Novembre si celebra ovunque la Giornata Mondiale dell’Infanzia, istituita dall’Onu nel 1954 – allora Giornata Universale dei Bambini.

 

Questa ricorrenza rappresenta un’occasione unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dei bambini e per promuovere azioni concrete che possano migliorare il loro benessere, come studi e ricerche volti a garantire una crescita sana e felice.

 

L’articolo di oggi si concentra su un tema cruciale per il benessere infantile: la corretta alimentazione, prendendo spunto dalla dieta mediterranea, un modello alimentare riconosciuto a livello mondiale per i suoi benefici sulla salute.

 

 

L’importanza di una Dieta Equilibrata

Recenti studi affermano che un terzo dei bambini italiani ha problemi di peso, con il rischio di sviluppare malattie e disturbi in età adulta.

Tra questi, l’obesità infantile è uno dei fattori di rischio più rilevanti, associato a patologie come il diabete di tipo 2, problemi cardiovascolari e disturbi metabolici.

Un rimedio efficace per contrastare questi problemi è rappresentato dalla dieta mediterranea, un tipo di alimentazione ricca di nutrienti genuini che, oltre a garantire sazietà, promuove uno stile di vita sano.

Non si tratta solo di un modello per i bambini, ma di una filosofia alimentare che giova anche agli adulti.

 


Cibi ultra-processati come merendine, snack confezionati, patatine e biscotti, ricchi di zuccheri, sodio e grassi, contribuiscono all’aumento di peso e possono favorire l’insorgenza di malattie.

Al contrario, la dieta mediterranea offre una varietà di ingredienti freschi e nutrienti, capaci di soddisfare il palato senza compromettere la salute.

 


La dieta mediterranea si distingue per la sua versatilità e per la ricchezza degli alimenti che la compongono. Frutta e verdura di stagione, cereali integrali, semi, olio extravergine d’oliva, pesce, carne bianca, legumi e latticini a basso contenuto di grassi sono i pilastri di questo sistema alimentare.

 

Il consumo di carni rosse e grassi animali, invece, deve essere moderato.

Le verdure, in particolare, sono protagoniste di ogni pasto e svolgono un ruolo fondamentale nel controllo del peso, grazie al loro contenuto di fibre che saziano e riducono il desiderio di snack fuori orario.

 

Anche i cereali integrali e le proteine magre completano un quadro nutrizionale ideale per supportare la crescita dei bambini.

 


DI seguito, una breve guida pratica per una giornata alimentare equilibrata, redatta con i nostri specialisti della nutrizione.

 

 

1. Colazione

 

Il latte è fonte di calcio, fondamentale per le ossa nella fase di crescita. per chi lo trova difficile da digerite, ci sono ottime alternative come yogurt bianco e latte d’avena, fonte di calcio e ferro.

Una colazione completa potrebbe includere fiocchi d’avena, scaglie di cioccolato fondente o cocco grattugiato, cannella e banana, accompagnati da una spremuta fresca o un infuso alla menta.  

 

2. Pranzo e Cena

 

Regola dei pasti principali è variare gli alimenti, soprattutto in base alla stagionalità.

 

Un piatto unico equilibrato può essere un’insalata di cereali o di riso o un piatto di pasta, accompagnato in misura adeguata da verdure di stagione, proteine della carne e dei suoi derivati, pesce o legumi.

 

Ancora un filetto di pesce con contorno di verdure, un cucchiaio di riso o una porzione di patate al forno, rappresenta un pasto completo, nutriente e genuino.

 

Altre opzioni creative includono frittate con verdure, pizzette di cavolfiore e polpette vegetali.

 

3. Merende e Fuori Pasto

 

Per i bambini che praticano sport, un piccolo panino integrale con confettura e ricotta o due fette biscottate sono scelte ideali. In alternativa, un frutto fresco o uno yogurt soddisfano la fame senza eccedere nelle calorie.

 

La Giornata Mondiale dell’Infanzia ci invita a riflettere sul ruolo fondamentale che l’alimentazione riveste nella vita dei bambini, non solo per il loro benessere fisico, ma anche per il loro sviluppo emotivo e sociale. In un mondo che corre sempre più veloce, fermarsi per promuovere la salute e i diritti dei bambini è un gesto di grande valore culturale e umano.

 

La dieta mediterranea non è solo un modello alimentare, ma un patrimonio intangibile che ci insegna il rispetto per la natura, per il cibo e per le generazioni future.

 

Legumi: quali sono le dosi raccomandate?
Legumi: quali sono le dosi raccomandate?

Oltre ad essere estremamente versatili in cucina, i legumi rappresentano un alimento indispensabile per un'alimentazione sana. Sono una delle alternative  più economiche e sostenibili a carne e pesce, diventando fondamentali nelle diete vegetariane e vegane.

Ceci, lenticchie, piselli e fagioli: sono un’eccellente fonte di proteine vegetali. Prima di suggerirvi ricette sane e gustose per trasformarli in piatti invitanti, parliamo di dosi e quantità consigliate per un corretto utilizzo.

Gli esperti raccomandano una porzione di circa 100 - 120 grammi di legumi cotti. Chi segue una dieta vegetariana dovrebbe consumarli almeno 2 - 3 volte alla settimana, mentre chi adotta uno stile alimentare vegano, dovrebbe includerli praticamente tutti i giorni. Per chi segue una dieta onnivora, si consigliano almeno 2 - 4 porzioni settimanali, da utilizzare come parti di un primo o secondo piatto, ma non come sostituti delle verdure.

La categoria dei legumi, tutt'altro che monotona, include oltre ai classici ceci, lenticchie e fagioli, anche piselli, arachidi (spesso erroneamente associati alla frutta secca), fagiolini, fave, carrube (ottima alternativa al cioccolato) i lupini, taccole e, naturalmente, la soia.

Per esempio, iniziare la giornata con un bicchiere di latte di soia, equivale già a consumare una prima “porzione” di legumi.

 

Passando ai piatti da creare con i legumi, alcuni dei nostri preferiti includono, oltre alla pasta e fagioli, classico invernale della cucina italiana, anche:

E se c'è spazio per il dolce, non può mancare il plumcake alla carruba.

Cestini di Polenta con Zucchine e Speck Croccante
Cestini di Polenta con Zucchine e Speck Croccante

Cerchi un antipasto veloce per stupire i tuoi ospiti che non sia un vol-au-vent da riempire?


I cestini di polenta sono la soluzione perfetta! Versatili e facili da preparare, possono essere farciti con gli ingredienti che hai in frigorifero.

Oggi ti proponiamo una ricetta gustosa, impreziosita da zucchine disidratate (Farris) e speck, con un tocco di formaggio filante. Le verdure disidratate sono comode e veloci da utilizzare e conservano le proprietà organolettiche del prodotto anche se fuori stagione.

Se avete più tempo, potete sostituire le zucchine disidratate con quelle fresche, saltandole in padella alla scapece, con olio, aceto e sale.

 

Entriamo nel vivo della preparazione del nostro antipasto!

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 500 g di polenta pronta (in tubo o panetto)
  • 30 g di zucchine a rondelle disidratate
  • 50 g di formaggio a pasta filata (se si preferisce, anche senza lattosio)
  • 30 g di speck affettato
  • Grana Padano Riserva grattugiato q.b.
  • Prezzemolo essiccato
  • Aglio in polvere q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.

 

 

Preparazione

 

1. Mettete in ammollo le zucchine disidratate in una ciotola con acqua per reidratarle.

 

2. Tagliate il panetto di polenta in 8 fette uguali (tonde o quadrate, in base alla forma acquistata). Aiutandovi con un coltello appuntito, scavate leggermente ogni fetta tagliata per ricavarne dei cestini. Scolate le zucchine e fatele rosolare in padella, per qualche minuto, con un filo d’olio, prezzemolo e l'aglio in polvere.

 

3. In un mixer, frullate le zucchine rosolate, tenendone qualcuna da parte per la decorazione, il formaggio e la parte morbida dello speck. Utilizzate il composto ottenuto per farcire i vostri cestini di polenta e spennellateli con un filo d’olio per favorirne la doratura.

 

4. Disponete i cestini su una teglia rivestita di carta forno e cuoceteli in forno statico (o friggitrice ad aria) a 200°C, per 10-15 minuti, fino a dorare la superficie della farcitura.

 

5. Nel frattempo, in una padella antiaderente, piastrate la parte più dura delle fette di speck fino a renderle croccanti.

Decorate i cestini con le fette croccanti di speck e le rondelle di zucchine tenute da parte, e servite il vostro antipasto caldo o a temperatura ambiente.

 

 

I cestini di polenta con zucchine e speck croccante sono stati realizzati da Monica Martino, autrice del blog Esperimenti in cucina – Una biologa ai fornelli.

Potete personalizzare il ripieno aggiungendo altri ingredienti come noci tritate, erbette aromatiche o pezzetti di verdure grigliate.

 

 

Ed ora, godetevi la cena!

 

Mostarda di Mele
Mostarda di Mele

La mostarda è una salsa antica a base di frutta o verdura e senape, le cui origini risalgonoal I secolo d.C.

Lucio Giunio Columella, storico delle scienze agrarie, ne parla nel suo trattato De Rustica, uno dei pochi testi sull’agricoltura romana giunti fino a noi. Columella descrive una salsa che combina mosto e senape, unendo il sapore dolce al piccante.

 

L’ingrediente principale della mostarda è la senape, che le conferisce il suo caratteristico gusto piccante. L’intensità del sapore può variare in base alla quantità di senape utilizzata, rendendo ogni preparazione unica.
Esistono numerose varianti regionali di mostarda.

 

Tra le più famose troviamo:

  • La mostarda di Cremona, realizzata con frutta candita.
  • La mostarda veneta, preparata con frutta passata.
  • La mostarda mantovana, che utilizza un unico tipo di frutta a pezzetti, come nella versione alle mele che realizzeremo oggi.

 

Per questa versione abbiamo utilizzato delle mele piemontesi, anche se nell’originale di Mantova si prediligono le mele cotogne e campanine. L’importante è scegliere frutti sodi e non troppo maturi.

Iniziamo.

 

 

Ingredienti

 

  • 800 g di mele sode e non troppo mature- (sbucciate e pulite dal torsolo)
  • 400 g di zucchero semolato
  • 15 r di senape in polvere (per un livello medio di piccantezza)
  • 3 cucchiai di vino bianco

 

 

Preparazione

 

    • Tagliate le mele a pezzetti, conferendogli uno spessore di circa 3 mm. Disponetele in un contenitore di vetro o ceramica e cospargetele con lo zucchero. Mescolate bene, coprite con pellicola alimentare e lasciate riposare per 24 ore, mescolando di tanto in tanto per far sciogliere lo zucchero.

 

    • Dopo 24 ore, scolate le mele e fate bollire il liquido rilasciato per circa 10 minuti. Versate il liquido bollente sulle mele, mescolate e lasciate riposare per altre 24 ore. Ripetete lo stesso procedimento per altre due volte.

 

    • Terminati i passaggi, fate bollire a fuoco vivace il succo insieme alle mele, mescolando continuamente, fino a quando il composto sarà asciutto (circa 10-15 minuti, a seconda della quantità di liquido residuo). A parte, scaldate il vino bianco e scioglietevi la senape in polvere. Aggiungete la miscela di senape al composto di mele, mescolate bene e procedete a invasare la mostarda in vasetti con chiusura ermetica.  

 

 

Tips & Abbinamenti

  • Anche se lo zucchero e la senape agiscono da conservanti naturali, una volta aperto il vasetto è consigliabile riporlo in frigorifero per preservarne al meglio il sapore e la freschezza.

 

  • Idee Salate: Il nostro composto alle mele si rivela un tocco di classe se servito con un Tagliere di Salumi & Formaggi, o come accompagnamento per piatti più eleborati, come il Baccalà Mantecato, l'Arrosto di Maiale o un Bollito Misto.

 

  • Idee Dolci: Per una scelta gourmet che stupisce i palati con un abbinamento dolce-salato, Strudel alle Mele o Gelato alla Vaniglia.

 

Chersenta: lo Gnocco Fritto Modenese
Chersenta: lo Gnocco Fritto Modenese

Paola Uberti, autrice e fondatrice del food blog Libricette, una biblioteca online dedicata ai ricettari di cucina, oggi non ci parla solo di una ricetta, ma ci racconta una storia.

 

“C’era una volta una donna nata nel 1899 a Spilamberto, un piccolo comune in provincia di Modena. In famiglia la chiamavamo affettuosamente Lucci, da Mariuccia. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Lucci si trasferì a Torino, a soli 20 anni, e lì, negli anni successivi, diventò mamma e poi mia nonna".

"Nonna Lucci, in Piemonte, seppe tenere alto, altissimo, l’onore della cucina emiliana tradizionale. Oltre ai Turtléin (Tortellini) preparava la Chersenta fritta (Crescenta fritta o Gnocco fritto modenese) per tutta la famiglia."

"Nella casa di campagna della mia famiglia, quando la parola chersenta (piemontesizzata in carsenta) attraversava l’aria, tutti eravamo felici. Entravamo in cucina, andando a caccia di un pezzo di chersenta appena fritto, caldo e fragrante".

"Al momento di mettersi a tavola, mangiavamo la chersenta fritta accompagnandola con della salsa di pomodoro, perché quando nonna Lucci era giovane “mica c’erano i soldi per il prosciutto crudo".

"Con il tempo e grazie all’esperienza maturata in cucina e nel mio blog, ho capito che il cibo è molto più di nutrimento. È un mezzo potentissimo per comunicare, esprimersi e creare ricordi". 


"Vi lascio, quindi, la ricetta della chersenta fritta di nonna Lucci, ringraziando il progetto QUI DA NOI. Fatene tesoro".

 

 

La particolarità di questa chersenta sta nella la presenza dello stracchino nell’impasto, che la rende un irresistibile connubio di croccantezza e morbidezza.

 

 

Ingredienti (per 6 persone)

 

  • 3 g di lievito di birra secco
  • Latte intero fresco q.b.
  • 250 g di farina 00
  • 65 g di stracchino
  • Sale q.b.
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Olio di semi di arachidi in abbondanza (per friggere)

 

Per accompagnare:

 

  • Passata di pomodoro q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe nero macinato al momento q.b.

 

 

Preparazione

 

1. Sciogliete il lievito di birra in un po’ di latte tiepido, mescolate e lasciate riposare per 5 minuti.

 

2. Setacciate la farina sulla spianatoia, creando il classico vulcano e versate, al centro del cratere. la miscela di latte e lievito, aggiungendo un altro po’ di latte per facilitare l’impasto.

 

3. Unite lo stracchino a pezzetti e incorporate gli ingredienti, portando la farina dall’esterno verso l’interno. Aggiungete il sale e l’olio, impastate per almeno 10 minuti fino a ottenere un composto morbido ma non appiccicoso. L'impasto può essere realizzato anche con l'uso di una planetaria.

 

4. Con l’impasto ottenuto formate una palla e trasferitela in una capiente ciotola infarinata. Copritela con della pellicola e lasciatela lievitare per un’ora nel forno spento con luce accesa.

 

5. Nel frattempo, condite la passata di pomodoro con olio, sale e pepe e tenetela da parte.

 

6. Dopo la lievitazione, scaldate abbondante olio in una padella a 175°C. Verificate la temperatura con un termometro o immergendo un piccolo pezzo di impasto: se scende sul fondo per poi salire subito a galla, l’olio è pronto.

La temperatura dell’olio è fondamentale. Se è troppo bassa la Chersenta si impregna, risultando unta, pesante e molle. Se, al contrario, la temperatura è troppo alta, la Chersenta brucia sviluppando sostanze dannose.

 

7. Stendete la pasta in forma triangolare, quindi, usando una rotella liscia, tagliatela a losanghe di 7,5 x 2,5 cm.

 

8. Friggete poche losanghe per volta, girandole dopo pochi istanti. Non appena il lato immerso nell’olio sarà dorato, rivoltatele nuovamente e completate la cottura.  La Chersenta Fritta Modenese deve risultare dorata, gonfia e non eccessivamente croccante.

Mano a mano, scolate le losanghe dall’olio e appoggiatele su un piatto foderato con carta assorbente, salandole a piacimento.

 

9. Servite la Chersenta fritta calda con la passata di pomodoro condita.

 

 

Tips & Salute

 

  • Per tradizione, si può usare lo strutto al posto dell’olio di arachidi.
  • Smaltite l’olio usato in modo corretto, rivolgendovi a centri di raccolta dedicati, come le isole ecologiche. Per qualsiasi informazione al riguardo è possibile rivolgersi al proprio Comune di residenza.
Insalata Dolce e Salata
Insalata Dolce e Salata

La ricetta di oggi è fresca, leggera e colorata, ispirata da Fernanda Demuru, autrice del blog Il Leccapentole… e le sue padelle.

Un piatto perfetto per salutare l’estate!

 

Questa insalata estiva combina la dolcezza del melone con la croccantezza delle verdure di stagione, creando un equilibrio di sapori genuini e irresistibili.

 

Il melone, ricco di acqua e vitamina C, aiuta a mantenere il corpo idratato e rinforza il sistema immunitario.

 

Il peperone giallo è una fonte eccellente di beta-carotene e antiossidanti, utili per la salute della pelle e della vista.

 

Il cetriolo, noto per le sue proprietà rinfrescanti e depurative, è ideale per favorire la digestione e contrastare la ritenzione idrica.

 

La carota, con il suo alto contenuto di vitamina A, contribuisce alla salute degli occhi e della pelle, mentre i pomodori apportano licopene, un potente antiossidante che protegge il cuore.

 

Questa insalata è un concentrato di benessere, perfetto per chi cerca leggerezza senza rinunciare al gusto.

 

 

Ingredienti per 4 persone

 

  • 1 melone
  • 150 g lattughino misto
  • 1 peperone giallo
  • 1 cetriolo
  • 1 carota grande
  • 4 pomodori
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale q.b.
  • Aceto di mele q.b.

 

Preparazione

 

1. Lavare accuratamente tutte le verdure sotto acqua corrente.

 

2. Melone: Privarlo della buccia e dei semi, quindi tagliarlo a cubetti.

 

3. Peperone: Arrostirlo su una bistecchiera ben calda o in forno fino a quando la pelle risulta bruciacchiata. Passarlo sotto l’acqua fredda per eliminare la buccia, asciugarlo, rimuovere i semi e le parti bianche interne, quindi tagliarlo a filetti sottili.

 

4. Carota: Pelarla e grattugiarla finemente.

 

5. Cetriolo: Sbucciarlo e tagliarlo a rondelle sottili.

 

6. Pomodori: Tagliarli a spicchi o cubetti.

 

7.  In una tazza o in uno shaker, emulsionare l’olio extravergine d’oliva con un pizzico di sale e, se gradito, un filo di aceto di mele.

 

8.  Unire tutte le verdure e il melone in una ciotola capiente, mescolare delicatamente e condire solo al momento di servire per mantenere la freschezza degli ingredienti.

 

 

Questa insalata è perfetta per accompagnare piatti di pesce o carni bianche, oppure può essere gustata da sola per un pranzo leggero e rigenerante!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per accompagnare questa insalata estiva, consigliamo delle bevande analcoliche rinfrescanti e in armonia con i suoi sapori.

 

  • Acqua aromatizzata al limone e menta: una bevanda leggera e dissetante che esalta la freschezza degli ingredienti.
  • Infuso freddo di tè verde e zenzero: aggiunge un tocco aromatico e leggermente speziato, ideale per bilanciare la dolcezza del melone.
  • Centrifugato di mela, carota e arancia: ricco di vitamine, si abbina perfettamente agli ingredienti dell’insalata.
  • Acqua di Cocco Naturale: idratante e leggermente dolce, perfetta per esaltare il gusto del melone.