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Schiacciata Pugliese -  Cipolle e Acciughe
Schiacciata Pugliese - Cipolle e Acciughe

Il grano duro Senatore Cappelli è una cultivar storica di frumento, selezionata agli inizi del XX secolo dal genetista Nazareno Strampelli. Prende il nome dal marchese Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria che distinse ufficialmente tra grani duri e teneri.

 

Diffuso nel Sud Italia, soprattutto in Puglia ed in Basilicata, rappresenta una delle varietà di grano più pregiate del nostro patrimonio agroalimentare.

Negli ultimi anni il rinnovato interesse verso i "grani antichi" ha portato a riscoprire il valore di questa varietà, apprezzata perché non geneticamente modificata e per le sue straordinarie qualità organolettiche e nutrizionali. Ricco di vitamine B ed E e con un alto contenuto proteico, il Senatore Cappelli è stato a lungo soprannominato in Puglia la “carne dei poveri”.

Oggi questo grano è la base per la produzione di farine biologiche di pregio e paste di alta qualità, capaci di mantenere sempre una cottura perfetta al dente.

 

La crescente domanda di prodotti naturali e salutari trova risposta nell’impegno delle cooperative locali, che valorizzano tradizione e sostenibilità.

 

Per la preparazione della schiacciata pugliese, protagonista del pranzo di oggi, abbiamo utilizzato la farina di grando duro Senatore Cappelli, prodotta dalla Cooperativa Palazzo Piccolo di Ascoli Satriano (FG).

 

La farcitura, invece, è un omaggio ad alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane, selezionate con cura da SCIALARI bottega cooperativa nel cuore di Catania.

 

I capperi di Salina DOP al Sale Marino dell’azienda agricola Dott. Lorenzo Mirabito, dalla consistenza compatta e il sapore intenso, aromatico e pungente.

 

Il Tonno Rosso e i Filetti di Alici in Olio di Oliva , prodotti da Aciblù, cooperativa siciliana che lavora esclusivamente tonno pescato localmente, nel pieno rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema marino.

 

 

Procuratevi una teglia di 38,5 cm x 29 cm circa, mettete il grembiule e iniziamo!

 

Ingredienti per l’impasto della schiacchiata

 

  • 700 g di farina di Grano Duro Senatore Cappelli
  • 440 g di acqua
  • 4 g di lievito di birra
  • 1 cucchiaio raso di sugna
  • 22 g di sale

 

 

Ingredienti per la farcitura:

  • 1200 g di cipolla fresca
  • 1 cucchiaio e 1/2 di Capperi di Salina DOP al Sale Marino
  • 45 g pomodorino Pachino Secchi
  • 6 pomodorini freschi
  • 200 g di Filetti di Tonno in Olio d’Oliva Aciblù
  • 5 Filetti di Alici in Olio d’Oliva Aciblù
  • Olio extra vergine di oliva q.b.

 

 


Preparazione



1. Eliminate lo strato esterno delle cipolle e affettatele sottilmente. Cuocetele a fuoco medio in una padella con mezzo bicchiere d’acqua per circa 10-15 minuti, finché l’acqua non sarà evaporata.

Aggiungete mezzo bicchiere di aceto, alzate la fiamma e fatelo assorbire completamente.

Riducete nuovamente il calore, unite il sale, i capperi, i pomodorini secchi e freschi, e fate insaporire con un generoso filo d’olio extravergine per 5-6 minuti. .

 

2. Disponete la farina su una spianatoia, creando un incavo al centro. Sciogliete il lievito in una tazzina di acqua tiepida e versatelo nell’incavo. Aggiungete il resto dell’acqua e il sale, quindi iniziate a mescolare con le mani fino a incorporare tutta la farina.

Impastate energicamente fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.

Lasciate riposare per circa un’ora.

 

3. Dividete l’impasto in due panetti da circa 550 g ciascuno. Sistemate i panetti in un panno di cotone e poi in un contenitore, coprendoli con un panno umido. Fate lievitare per circa 6 ore, o finché l’impasto non sarà raddoppiato di volume. .

Infarinate la spianatoia e adagiatevi delicatamente l’impasto, sollevando i bordi del panno. Stendetelo con le dita, girandolo su sé stesso per ottenere uno strato uniforme. Trasferite l’impasto in una teglia precedentemente oleata con sugna o olio extravergine.

Distribuite il condimento di cipolle, tonno e alici su tutta la superficie dell’impasto.

Coprite con il secondo panetto, steso seguendo lo stesso procedimento.

 

4. Spennellate la superficie con olio extravergine d’oliva e bucherellatela con una forchetta. Infornate in forno preriscaldato a 250°C per 20-25 minuti, finché la superficie non sarà ben dorata.

 

Buon Appetito!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per accompagnare al meglio la schiacciata pugliese, ricca di sapori decisi e mediterranei, consigliamo di scegliere un vino che possa valorizzarne i contrasti e le sfumature aromatiche, come un Fiano di Avellino DOCG o un Rosato del Salento IGP.

Cestini di Polenta con Zucchine e Speck Croccante
Cestini di Polenta con Zucchine e Speck Croccante

Cerchi un antipasto veloce per stupire i tuoi ospiti che non sia un vol-au-vent da riempire?


I cestini di polenta sono la soluzione perfetta! Versatili e facili da preparare, possono essere farciti con gli ingredienti che hai in frigorifero.

Oggi ti proponiamo una ricetta gustosa, impreziosita da zucchine disidratate (Farris) e speck, con un tocco di formaggio filante. Le verdure disidratate sono comode e veloci da utilizzare e conservano le proprietà organolettiche del prodotto anche se fuori stagione.

Se avete più tempo, potete sostituire le zucchine disidratate con quelle fresche, saltandole in padella alla scapece, con olio, aceto e sale.

 

Entriamo nel vivo della preparazione del nostro antipasto!

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 500 g di polenta pronta (in tubo o panetto)
  • 30 g di zucchine a rondelle disidratate
  • 50 g di formaggio a pasta filata (se si preferisce, anche senza lattosio)
  • 30 g di speck affettato
  • Grana Padano Riserva grattugiato q.b.
  • Prezzemolo essiccato
  • Aglio in polvere q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.

 

 

Preparazione

 

1. Mettete in ammollo le zucchine disidratate in una ciotola con acqua per reidratarle.

 

2. Tagliate il panetto di polenta in 8 fette uguali (tonde o quadrate, in base alla forma acquistata). Aiutandovi con un coltello appuntito, scavate leggermente ogni fetta tagliata per ricavarne dei cestini. Scolate le zucchine e fatele rosolare in padella, per qualche minuto, con un filo d’olio, prezzemolo e l'aglio in polvere.

 

3. In un mixer, frullate le zucchine rosolate, tenendone qualcuna da parte per la decorazione, il formaggio e la parte morbida dello speck. Utilizzate il composto ottenuto per farcire i vostri cestini di polenta e spennellateli con un filo d’olio per favorirne la doratura.

 

4. Disponete i cestini su una teglia rivestita di carta forno e cuoceteli in forno statico (o friggitrice ad aria) a 200°C, per 10-15 minuti, fino a dorare la superficie della farcitura.

 

5. Nel frattempo, in una padella antiaderente, piastrate la parte più dura delle fette di speck fino a renderle croccanti.

Decorate i cestini con le fette croccanti di speck e le rondelle di zucchine tenute da parte, e servite il vostro antipasto caldo o a temperatura ambiente.

 

 

I cestini di polenta con zucchine e speck croccante sono stati realizzati da Monica Martino, autrice del blog Esperimenti in cucina – Una biologa ai fornelli.

Potete personalizzare il ripieno aggiungendo altri ingredienti come noci tritate, erbette aromatiche o pezzetti di verdure grigliate.

 

 

Ed ora, godetevi la cena!

 

Chersenta: lo Gnocco Fritto Modenese
Chersenta: lo Gnocco Fritto Modenese

Paola Uberti, autrice e fondatrice del food blog Libricette, una biblioteca online dedicata ai ricettari di cucina, oggi non ci parla solo di una ricetta, ma ci racconta una storia.

 

“C’era una volta una donna nata nel 1899 a Spilamberto, un piccolo comune in provincia di Modena. In famiglia la chiamavamo affettuosamente Lucci, da Mariuccia. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Lucci si trasferì a Torino, a soli 20 anni, e lì, negli anni successivi, diventò mamma e poi mia nonna".

"Nonna Lucci, in Piemonte, seppe tenere alto, altissimo, l’onore della cucina emiliana tradizionale. Oltre ai Turtléin (Tortellini) preparava la Chersenta fritta (Crescenta fritta o Gnocco fritto modenese) per tutta la famiglia."

"Nella casa di campagna della mia famiglia, quando la parola chersenta (piemontesizzata in carsenta) attraversava l’aria, tutti eravamo felici. Entravamo in cucina, andando a caccia di un pezzo di chersenta appena fritto, caldo e fragrante".

"Al momento di mettersi a tavola, mangiavamo la chersenta fritta accompagnandola con della salsa di pomodoro, perché quando nonna Lucci era giovane “mica c’erano i soldi per il prosciutto crudo".

"Con il tempo e grazie all’esperienza maturata in cucina e nel mio blog, ho capito che il cibo è molto più di nutrimento. È un mezzo potentissimo per comunicare, esprimersi e creare ricordi". 


"Vi lascio, quindi, la ricetta della chersenta fritta di nonna Lucci, ringraziando il progetto QUI DA NOI. Fatene tesoro".

 

 

La particolarità di questa chersenta sta nella la presenza dello stracchino nell’impasto, che la rende un irresistibile connubio di croccantezza e morbidezza.

 

 

Ingredienti (per 6 persone)

 

  • 3 g di lievito di birra secco
  • Latte intero fresco q.b.
  • 250 g di farina 00
  • 65 g di stracchino
  • Sale q.b.
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Olio di semi di arachidi in abbondanza (per friggere)

 

Per accompagnare:

 

  • Passata di pomodoro q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe nero macinato al momento q.b.

 

 

Preparazione

 

1. Sciogliete il lievito di birra in un po’ di latte tiepido, mescolate e lasciate riposare per 5 minuti.

 

2. Setacciate la farina sulla spianatoia, creando il classico vulcano e versate, al centro del cratere. la miscela di latte e lievito, aggiungendo un altro po’ di latte per facilitare l’impasto.

 

3. Unite lo stracchino a pezzetti e incorporate gli ingredienti, portando la farina dall’esterno verso l’interno. Aggiungete il sale e l’olio, impastate per almeno 10 minuti fino a ottenere un composto morbido ma non appiccicoso. L'impasto può essere realizzato anche con l'uso di una planetaria.

 

4. Con l’impasto ottenuto formate una palla e trasferitela in una capiente ciotola infarinata. Copritela con della pellicola e lasciatela lievitare per un’ora nel forno spento con luce accesa.

 

5. Nel frattempo, condite la passata di pomodoro con olio, sale e pepe e tenetela da parte.

 

6. Dopo la lievitazione, scaldate abbondante olio in una padella a 175°C. Verificate la temperatura con un termometro o immergendo un piccolo pezzo di impasto: se scende sul fondo per poi salire subito a galla, l’olio è pronto.

La temperatura dell’olio è fondamentale. Se è troppo bassa la Chersenta si impregna, risultando unta, pesante e molle. Se, al contrario, la temperatura è troppo alta, la Chersenta brucia sviluppando sostanze dannose.

 

7. Stendete la pasta in forma triangolare, quindi, usando una rotella liscia, tagliatela a losanghe di 7,5 x 2,5 cm.

 

8. Friggete poche losanghe per volta, girandole dopo pochi istanti. Non appena il lato immerso nell’olio sarà dorato, rivoltatele nuovamente e completate la cottura.  La Chersenta Fritta Modenese deve risultare dorata, gonfia e non eccessivamente croccante.

Mano a mano, scolate le losanghe dall’olio e appoggiatele su un piatto foderato con carta assorbente, salandole a piacimento.

 

9. Servite la Chersenta fritta calda con la passata di pomodoro condita.

 

 

Tips & Salute

 

  • Per tradizione, si può usare lo strutto al posto dell’olio di arachidi.
  • Smaltite l’olio usato in modo corretto, rivolgendovi a centri di raccolta dedicati, come le isole ecologiche. Per qualsiasi informazione al riguardo è possibile rivolgersi al proprio Comune di residenza.
Come Preparare la Marmellata di Cipolle Rosse di Tropea
Come Preparare la Marmellata di Cipolle Rosse di Tropea

Quando siamo in vacanza, capita spesso di acquistare souvenir gastronomici per portare con noi quei piacevoli sapori scoperti durante il viaggio. 


Se siete appena tornati dalla Calabria, oltre a salumi, formaggi e peperoncino, siamo certi avrete portato con voi un po’ di cipolle rosse di Tropea. Questo straordinario prodotto, dal gusto dolce, intenso e inconfondibile, è una delle eccellenze del territorio calabrese e ha ottenuto la denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) nel 2008.

 

Le cipolle rosse di Tropea non sono solo deliziose, ma anche un autentico elisir di salute. Tra le loro numerose proprietà, spiccano quelle diuretiche, lassative, antisettiche e antiasmatiche. Sono altamente digeribili, ricche di vitamine e minerali essenziali, e contengono pochissimi grassi: ideali per chi segue una dieta ipocalorica. Inoltre, aiutano a regolare il colesterolo, rafforzano il sistema immunitario e possono persino ridurre il rischio di alcune malattie croniche.

 

Un’idea golosa per valorizzare questo straordinario prodotto è preparare una marmellata di cipolle rosse di Tropea. Perfetta per accompagnare formaggi stagionati o freschi, sia di mucca che di capra, questa marmellata trasforma un semplice tagliere in un’esperienza gourmet. Una volta provata, diventerà un must della vostra dispensa!

 

 

Ricetta: ecco come preparare la marmellata di cipolle Rosse di Tropea.

 

 

Ingredienti

  • 600 g di cipolle rosse di Tropea
  • 100 g di zucchero di canna
  • Succo filtrato di 1 limone
  • 100 g di pinoli
  • 1 foglia di alloro
  • Bacche di ginepro q.b.
  • Sale q.b.

 

 

Procedimento:

 

1. Preparazione delle cipolle: pelate e affettate finemente le vostre cipolle rosse di Tropea.

 

 

2. Prima cottura: in una casseruola capiente, unite le cipolle affettate, lo zucchero di canna, il succo di limone e un pizzico di sale. Cuocete a fuoco lento per un’ora, mescolando di tanto in tanto.

 

 

3. Aggiunta degli aromi: a metà cottura, aggiungete la foglia di alloro, le bacche di ginepro e i pinoli. Continuate a mescolare per evitare che la marmellata si attacchi al fondo della casseruola. Quando le cipolle saranno morbide e il composto avrà raggiunto una consistenza densa, eliminate la foglia di alloro.

 

 

4. Invasatura: versate immediatamente la marmellata ancora calda nei vasetti sterilizzati, riempiendoli fino all’orlo. Chiudete ermeticamente e capovolgete i vasetti, lasciandoli raffreddare completamente per creare il sottovuoto.

 

 

5. Riposo: per ottenere il massimo del sapore, lasciate riposare la marmellata almeno 3-4 settimane prima di consumarla.

 

 

 

Come e quanto si conserva?

 

Consigliamo di conservare la vostra marmellata fatta in casa in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e sbalzi di temperatura. Consumatela entro 3 mesi.

Una volta aperto il vasetto, riponetelo in frigorifero e consumate la vostra marmellata di cipolle rosse di Tropea entro 5-7 giorni per mantenere intatto il sapore.

 

 

Con questa marmellata, ogni assaggio vi riporterà con la mente alla soleggiata Calabria!

Insalata Russa di Baccalà
Insalata Russa di Baccalà

D’estate cerchiamo sempre ricette veloci, fresche e leggere, capaci di soddisfare il palato senza appesantirci.

Forno e fornelli restano spenti il più possibile, per lasciare spazio a preparazioni creative e colorate, ideali da gustare nei pranzi all’aperto o durante le cene in compagnia.


Vogliamo sfidarvi con una proposta davvero originale, la versione estiva e “marina” dell’iconica insalata russa. Questa ricetta nasce dall’idea di Monica Benedetto, autrice del blog Una Padella Tra Di Noi, e include un elemento speciale: una maionese vegana fatta in casa, semplice da preparare e perfetta per chi cerca un’alternativa leggera e senza ingredienti di origine animale.

 

Un piatto perfetto come antipasto, da servire in monoporzioni eleganti, oppure come portata principale.

 

 

Ingredienti per 4 porzioni

 

Per l’insalata russa

 

    • 500 g di baccalà già ammollato
    • 250 g di verdure miste (piselli, carote, patate)
    • 200 g di maionese vegana

 

Per la maionese vegana

 

    • 100 ml di olio di semi di girasole
    • 50 ml di latte di soia
    • 1 cucchiaio di aceto di vino bianco
    • Sale q.b.

 

 

Preparazione maionese vegana

 

    • In un bicchiere alto (adatto per il frullatore a immersione), versate il latte di soia, l’olio di semi di girasole e un pizzico di sale. Aggiungete l’aceto solo alla fine e frullate a velocità media fino a ottenere una consistenza densa e omogenea.

 

    • Conservate la maionese in frigorifero, coprendo il bicchiere con della pellicola da cucina.

 

 

Preparazione insalata russa di baccalà

 

    • Sciacquate il baccalà già ammollato, rimuovete la pelle e le eventuali lische, quindi tagliatelo a pezzi. Cuocete il baccalà in una pentola con acqua bollente per circa 10 minuti. Scolatelo e lasciatelo raffreddare.

 

    • Sminuzzate il baccalà su un tagliere e trasferitelo in una ciotola.

 

    • Nel frattempo, lavate le carote e le patate, sbucciatele e tagliatele a cubetti. Cuocetele in padella con un filo di olio extravergine di oliva fino a quando saranno tenere.

 

    • Lavate i piselli e cuoceteli in acqua bollente per 10 minuti, poi scolateli e lasciateli raffreddare.

 

    • Unite le verdure cotte al baccalà sminuzzato, aggiungete la maionese vegana e mescolate con cura per amalgamare tutti gli ingredienti. Per un tocco elegante, utilizzate un coppapasta per creare porzioni singole di insalata russa di baccalà

 

 

Servite il piatto ben freddo, magari decorato con qualche fogliolina di prezzemolo fresco o una spolverata di pepe nero macinato al momento.

 

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per accompagnare un piatto fresco e delicato come l’insalata russa di baccalà, consigliamo un vino bianco secco, aromatico e con una buona acidità, per esaltare la delicatezza del pesce e bilanciare la cremosità della maionese.

Un Soave Classico DOC, grande classico veneto, delicato, con sentori di mandorla, fiori bianchi e agrumi, o un Pinot Grigio, leggero, fresco e piacevolmente fruttato.

Nel caso vogliate optare per delle bollicine, l'ideale è un Prosecco Brut o un Franciacorta Satèn

Cartocci di Cavolfiore al Forno in Pastella Integrale
Cartocci di Cavolfiore al Forno in Pastella Integrale

Il cibo di strada affonda le sue radici in tradizioni antiche, sia in Italia che nel resto del mondo, e negli ultimi anni ha conquistato un successo straordinario nelle nostre piazze e nei mercati.

Mangiare con le mani in contesti informali e rilassanti continua a piacerci.

 

Lo street food è sinonimo di immediatezza: è "qui, adesso e subito". Rappresenta condivisione, socializzazione, cultura di luoghi e popoli.

 

In Italia, gli eventi dedicati allo street food sono ormai innumerevoli: camioncini, bancarelle e ristorantini su quattro ruote diffondono nell'aria irresistibili profumi di fritture, cotture al forno e alla piastra. Anche le librerie sono invase da pubblicazioni a tema, segno di un interesse sempre crescente.

Mangiare per strada è parte della nostra cultura, un modo di nutrirci e divertirci che ci rallegra e che si adatta bene ai tempi di crisi economica. Gli esperti concordano: il successo dello street food risiede nella sua accessibilità economica, nella rapidità, nell'immediatezza e nel suo potere di comfort food.

 


Anche grandi chef si sono confrontati con lo street food replicando ricette tradizionali o creando nuove proposte ad hoc, contribuendo ad ampliare e innovare il concetto stesso.

Da pane e panelle allo gnocco fritto, dalle bombette pugliesi alla farinata, dalle olive all’ascolana alle pizze fritte, dagli arrosticini di pecora alle piadine, dai gofri alle miacce piemontesi fino agli internazionali hot dog e bretzel, i confini dello street food si sono espansi.

Tutto può diventare street food. La strada si è trasformata in una vera alternativa alla tavola: possiamo gustare agnolotti piemontesi, orecchiette baresi, sushi, paella e molto altro in pratici cartocci e contenitori.

 


Oggi, proviamo a portare un po’ di strada nelle vostre case con una proposta semplicissima: cartoccio di cime di cavolfiore lessato, rivestite con una sottile pastella a base di farina integrale. La cottura è al forno: leggerissima.

 

Buona passeggiata tra le mura domestiche!

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 1 cavolfiore di circa 650 gr
  • 150 ml di acqua
  • 120 g di farina integrale
  • 2 cucchiai di Olio extravergine di oliva
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero macinato al momento q.b.

 

Preparazione

 

1. Eliminate le foglie e il torsolo dal cavolfiore (potete riutilizzarli per minestroni o una vellutate) e dividetelo in cime non troppo piccole e uniformi.

Lessatele in abbondante acqua leggermente salata per circa 10 minuti, fino a renderle tenere ma ancora croccanti.

Scolatele e lasciatele raffreddare.

 

2. Preriscaldate il forno a 180° in modalità ventilata. Nel frattempo mescolate la farina e il lievito, aggiungendo poca acqua alla volta per ottenere una pastella liscia e priva di grumi.

La consistenza dovrà essere tale da velare il cucchiaio e aderire bene alle cime di cavolfiore.

 

3. Aggiungete l'olio, il pepe macinato fresco e una generosa presa di sale. Continuate a mescolare.

 

4. Immergete delicatamente le cime di cavolfiore nella pastella, eliminando l'eccesso.

Disponetele su una teglia foderata con carta da forno e cuocetele a 180°C per 20 minuti.

 

5. Preparate due cartocci con carta per fritti.

 

6. Spostate la teglia nella parte alta del forno e completate la cottura sotto il grill molto caldo fino a ottenere una leggera doratura. Sfornate, regolate di sale se necessario e trasferite le cime nei cartocci.

Servitele subito per assaporarne la croccantezza e il gusto autentico.

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Si consiglia di abbinarlo con

  • Salsa allo yogurt e limone
  • Salsa tahina (per un tocco mediorientale)

 

Per accompagnare, un bicchiere di vino bianco fresco e fruttato, come un Vermentino di Gallura DOCG o un Sauvignon Blanc, completerà perfettamente l'esperienza.

Katmer: Il Pane Turco
Katmer: Il Pane Turco

Ci piace ispirarvi con piatti di altri paesi e sapori dal mondo, e oggi vi portiamo in Turchia per scoprire il Katmer, un pane scenografico, bellissimo da vedere e delizioso da gustare.

 

Il Katmer non è solo un piacere per il palato, ma anche un'idea perfetta per stupire gli ospiti con un pane che diventa il protagonista della tavola. Croccante fuori e soffice dentro, ha una consistenza irresistibile che lo rende ideale da accompagnare a salse, formaggi o semplicemente da gustare da solo.

Il Katmer ha origini antiche e, a seconda della regione, viene preparato in vari modi. Esistono versioni dolci e salate, alcune con ripieni di pistacchi e crema di latte, altre semplicemente spennellate di burro e servite con miele.

 

La variante che proponiamo oggi è una versione neutra e soffice, perfetta per accompagnare qualsiasi pasto.

 


Ingredienti

 

    • 200 g di farina 0 per pizza
    • 300 g di farina di semola rimacinata
    • 12 g di lievito di birra fresco (mezzo cubetto)
    • 175 g di latte
    • 125 g di yogurt greco
    • 10 g di sale fino
    • 6 cucchiai di olio extra-vergine di oliva
    • 40 g di burro
    • Semi di sesamo q.b.
    • 1 tuorlo d’uovo per spennellare

 

 

Preparazione

 

1. Preparare l'impasto: In una caraffa, mescolate il latte leggermente intiepidito con lo yogurt e scioglietevi delicatamente il lievito. Lavorazione dell'impasto: Setacciate le farine e il sale, disponetele a fontana su una spianatoia e versate al centro il composto liquido. Impastate sommariamente con una forchetta, aggiungete l’olio e continuate a lavorare fino a ottenere un impasto liscio e compatto.

 

2. Formate una palla, oliate un recipiente e adagiatevi l’impasto. Coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio del volume in un luogo caldo e senza correnti d’aria. Se preferite, potete far maturare l’impasto in frigorifero per tutta la notte, per poi procedere con la formatura il giorno successivo.

 

3. Dividete l’impasto in 5 palline, 1 tenetela da parte, le altre 4 stendetele con l’aiuto del mattarello formando dei cerchi il più possibile regolari (altrimenti aiutatevi ritagliandoli con una tortiera tonda) e sovrapponeteli dopo averli spennellati con il burro fuso, fino ad avere una torretta di “piadine”.

 

4. Creare la forma caratteristica: Stendete ulteriormente la torretta di sfoglie con il mattarello per compattarle. Incidete a croce, dividendo il cerchio in 8 spicchi senza arrivare al bordo. Realizzare l’effetto “sole”: Su ogni spicchio praticate un piccolo taglio centrale e infilate la punta dello spicchio all’interno, tirandola verso l’esterno per creare la forma caratteristica. Lievitazione finale: Disponete la pallina rimasta al centro della corona e lasciate lievitare per un'altra ora.

 

5. Cottura: Spennellate con tuorlo d’uovo, cospargete di semi di sesamo e infornate a 200°C per 15 minuti. Poi abbassate la temperatura a 180°C e cuocete per altri 15-20 minuti fino a doratura.

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Il Katmer è ottimo servito caldo o tiepido. Accompagnatelo con burro e miele per una versione dolce, oppure con formaggi freschi e olive per un'opzione salata.

 

Grazie alla sua consistenza soffice e al gusto delicato, si abbina perfettamente anche con hummus o yogurt speziato

Mezze Maniche Ripiene
Mezze Maniche Ripiene

Preparare una pasta fresca ripiena, come ravioli o tortelli, comporta spesso un’eccedenza di farcitura.

 

Anziché sprecarla, è possibile riutilizzarla per creare un delizioso piatto di pasta al forno, che con pochi minuti di cottura e gratinatura si trasforma in una proposta gustosa e senza sprechi.

 

Ingredienti per 4 persone

  • 350 g di mezze maniche di grano duro trafilate al bronzo
  • 400 g di farcitura alle erbette avanzata (ricotta a basso contenuto di lattosio, erbette, mortadella, Grana Padano, pangrattato all’uovo)
  • 80 g di burro a basso contenuto di lattosio
  • 80 g di farina di farro
  • 500 mL di latte a basso contenuto di lattosio
  • Sale integrale fino q.b.
  • Grana Padano Riserva q.b.

 

Preparazione

 

1. La besciamella

In una casseruola, sciogliete il burro a fuoco moderato. Aggiungete la farina in un solo colpo e mescolate energicamente fino ad ottenere un composto asciutto. Unite gradualmente il latte caldo, continuando a mescolare con una frusta, fino ad ottenere una crema densa e priva di grumi. Regolate di sale e tenetela da parte.

 

2. Cottura della pasta

Portate a ebollizione una pentola con abbondante acqua salata. Nel frattempo, preparate una bacinella con acqua fredda. Cuocete le mezze maniche per metà del tempo indicato sulla confezione (se il tempo di cottura è di 8-10 minuti, cuocerle per 4-5 minuti). Scolate la pasta e trasferitela immediatamente nell’acqua fredda per bloccare la cottura.

 

3. Assemblaggio del piatto: Ungete leggermente una teglia antiaderente e versatevi un sottile strato di besciamella sul fondo per facilitare l’adesione della pasta. Disponete le mezze maniche in verticale, ben ravvicinate tra loro. Trasferite la farcitura alle erbette in una sac-à-poche con bocchetta piccola e riempite ciascun formato di pasta. Coprite con la besciamella rimanente e completate con una generosa spolverata di Grana Padano.

 

4. Cottura: Preriscaldare il forno a 250°C. Infornare e cuocere per circa 10 minuti, fino a quando la superficie risulterà dorata e gratinata.

 

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Consigliamo di servire immediatamente le vostre mezzemaniche ripiene, accompagnando il piatto con un vino bianco strutturato, come un Trebbiano di Romagna DOC, che distingue per il suo profilo fresco e fruttato, con note di mela verde e agrumi che contrastano piacevolmente la cremosità della besciamella.

 

In alternativa, un buon abbinamento è il Castelli Romani DOC che offre una mineralità equilibrata e una leggera sapidità che esalta la complessità del ripieno e il gusto intenso del Grana Padano.

Frittata di Foglie di Carote
Frittata di Foglie di Carote

Le carote non sono solo gustose e salutari, ma anche incredibilmente versatili!

 

Spesso si tende a scartare le loro foglie senza sapere che sono ricche di nutrienti, in particolare di Vitamina A, e che possono essere utilizzate in molte preparazioni.

 

Oggi vi proponiamo una ricetta contadina che valorizza al massimo questo ingrediente, trasformandolo in una deliziosa frittata profumata e saporita. Un modo sostenibile e creativo per ridurre gli sprechi in cucina.

 

 

Ingredienti per 2 persone

 

  • 1 grande ciuffo di foglie di carote (circa 100g)
  • 3 uova
  • 1 spicchio d’aglio
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano grattugiato (facoltativo, per un sapore più ricco)
  • Prezzemolo tritato q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b. (facoltativo)
  • Noce moscata q.b. (facoltativo, per un tocco aromatico)
  • Aceto balsamico q.b. (facoltativo)

 

 

Preparazione

 

 

1. Tagliate i rametti alla base delle carote e separate le foglie più tenere dai gambi più duri. Lavatele accuratamente sotto acqua corrente per eliminare eventuali residui di terra.

 

2. Portate a ebollizione una pentola d'acqua salata e immergete le foglie per circa 5 minuti. L'acqua diventerà di un colore verde intenso: non buttatela, perché può essere riutilizzata per un minestrone o per cuocere la pasta. Scolate bene le foglie e tritatele grossolanamente.

 

3. Preparate un soffritto aromatico: in una padella antiaderente, scaldate 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva e fate rosolare lo spicchio d’aglio intero per qualche minuto. Unite le foglie di carota tritate e saltatele per 3-4 minuti, poi eliminate l’aglio.

 

4. In una ciotola capiente, rompete le uova, aggiungete il Parmigiano (se lo usate), il prezzemolo tritato, il sale, il pepe e un pizzico di noce moscata. Sbattete energicamente il tutto, quindi incorporate le foglie di carota saltate.

 

5. Nella stessa padella utilizzata per le foglie, scaldate i restanti 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva. Versate il composto e cuocete a fuoco medio per circa 5 minuti, finché la base non risulterà dorata.

 

6. Trasferite la frittata su un piatto da portata, irroratela con qualche goccia di aceto balsamico per esaltarne il sapore e servite tiepida o a temperatura ambiente.

 

 

 

Questa frittata è perfetta per un antipasto rustico, un secondo piatto leggero o un aperitivo sfizioso. Accompagnatela con un'insalata fresca e una fetta di pane casereccio