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Schiacciata Pugliese -  Cipolle e Acciughe
Schiacciata Pugliese - Cipolle e Acciughe

Il grano duro Senatore Cappelli è una cultivar storica di frumento, selezionata agli inizi del XX secolo dal genetista Nazareno Strampelli. Prende il nome dal marchese Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria che distinse ufficialmente tra grani duri e teneri.

 

Diffuso nel Sud Italia, soprattutto in Puglia ed in Basilicata, rappresenta una delle varietà di grano più pregiate del nostro patrimonio agroalimentare.

Negli ultimi anni il rinnovato interesse verso i "grani antichi" ha portato a riscoprire il valore di questa varietà, apprezzata perché non geneticamente modificata e per le sue straordinarie qualità organolettiche e nutrizionali. Ricco di vitamine B ed E e con un alto contenuto proteico, il Senatore Cappelli è stato a lungo soprannominato in Puglia la “carne dei poveri”.

Oggi questo grano è la base per la produzione di farine biologiche di pregio e paste di alta qualità, capaci di mantenere sempre una cottura perfetta al dente.

 

La crescente domanda di prodotti naturali e salutari trova risposta nell’impegno delle cooperative locali, che valorizzano tradizione e sostenibilità.

 

Per la preparazione della schiacciata pugliese, protagonista del pranzo di oggi, abbiamo utilizzato la farina di grando duro Senatore Cappelli, prodotta dalla Cooperativa Palazzo Piccolo di Ascoli Satriano (FG).

 

La farcitura, invece, è un omaggio ad alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane, selezionate con cura da SCIALARI bottega cooperativa nel cuore di Catania.

 

I capperi di Salina DOP al Sale Marino dell’azienda agricola Dott. Lorenzo Mirabito, dalla consistenza compatta e il sapore intenso, aromatico e pungente.

 

Il Tonno Rosso e i Filetti di Alici in Olio di Oliva , prodotti da Aciblù, cooperativa siciliana che lavora esclusivamente tonno pescato localmente, nel pieno rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema marino.

 

 

Procuratevi una teglia di 38,5 cm x 29 cm circa, mettete il grembiule e iniziamo!

 

Ingredienti per l’impasto della schiacchiata

 

  • 700 g di farina di Grano Duro Senatore Cappelli
  • 440 g di acqua
  • 4 g di lievito di birra
  • 1 cucchiaio raso di sugna
  • 22 g di sale

 

 

Ingredienti per la farcitura:

  • 1200 g di cipolla fresca
  • 1 cucchiaio e 1/2 di Capperi di Salina DOP al Sale Marino
  • 45 g pomodorino Pachino Secchi
  • 6 pomodorini freschi
  • 200 g di Filetti di Tonno in Olio d’Oliva Aciblù
  • 5 Filetti di Alici in Olio d’Oliva Aciblù
  • Olio extra vergine di oliva q.b.

 

 


Preparazione



1. Eliminate lo strato esterno delle cipolle e affettatele sottilmente. Cuocetele a fuoco medio in una padella con mezzo bicchiere d’acqua per circa 10-15 minuti, finché l’acqua non sarà evaporata.

Aggiungete mezzo bicchiere di aceto, alzate la fiamma e fatelo assorbire completamente.

Riducete nuovamente il calore, unite il sale, i capperi, i pomodorini secchi e freschi, e fate insaporire con un generoso filo d’olio extravergine per 5-6 minuti. .

 

2. Disponete la farina su una spianatoia, creando un incavo al centro. Sciogliete il lievito in una tazzina di acqua tiepida e versatelo nell’incavo. Aggiungete il resto dell’acqua e il sale, quindi iniziate a mescolare con le mani fino a incorporare tutta la farina.

Impastate energicamente fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.

Lasciate riposare per circa un’ora.

 

3. Dividete l’impasto in due panetti da circa 550 g ciascuno. Sistemate i panetti in un panno di cotone e poi in un contenitore, coprendoli con un panno umido. Fate lievitare per circa 6 ore, o finché l’impasto non sarà raddoppiato di volume. .

Infarinate la spianatoia e adagiatevi delicatamente l’impasto, sollevando i bordi del panno. Stendetelo con le dita, girandolo su sé stesso per ottenere uno strato uniforme. Trasferite l’impasto in una teglia precedentemente oleata con sugna o olio extravergine.

Distribuite il condimento di cipolle, tonno e alici su tutta la superficie dell’impasto.

Coprite con il secondo panetto, steso seguendo lo stesso procedimento.

 

4. Spennellate la superficie con olio extravergine d’oliva e bucherellatela con una forchetta. Infornate in forno preriscaldato a 250°C per 20-25 minuti, finché la superficie non sarà ben dorata.

 

Buon Appetito!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per accompagnare al meglio la schiacciata pugliese, ricca di sapori decisi e mediterranei, consigliamo di scegliere un vino che possa valorizzarne i contrasti e le sfumature aromatiche, come un Fiano di Avellino DOCG o un Rosato del Salento IGP.

Risotto con Zucchine, Fiori di Zucca e Gorgonzola DOP
Risotto con Zucchine, Fiori di Zucca e Gorgonzola DOP

Il mese scorso siamo stati in Piemonte, in occasione del Premio Melograno, un riconoscimento annuale che celebra le migliori pratiche e l'impegno delle cooperative agroalimentari nel promuovere sostenibilità, responsabilità sociale e legame con il territorio.

 

In questa occasione, abbiamo avuto l’onore e l’incredibile piacere di assaporare il Gorgonzola Dolce DOP della Latteria Sociale di Cameri, un'eccellenza casearia piemontese da oltre un secolo.

Questo formaggio, prodotto con latte vaccino intero proveniente dagli allevamenti dei soci della Latteria, in provincia di Novara, si distingue per la sua straordinaria cremosità e il suo gusto delicatamente dolce dalle note piccanti.

 

Oggi vi proponiamo un’avvolgente ricetta invernale che ha come protagonista il Gorgonzola Dop della Latteria Sociale Cameri.

 

Nessuno vi giudicherà quando leccherete il piatto con le dita!

 

Ingredienti per 4 persone

 

  • 320g di riso carnaroli
  • 1 zucchina grande
  • 12 fiori di zucchina
  • 200g di Gorgonzola Dolce DOP Latteria di Cameri
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • Brodo vegetale q.b. - senza glutine o fatto in casa
  • Parmigiano grattugiato q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Pepe nero q.b.

 

Preparazione

 

1. Pulite delicatamente i fiori di zucchina, rimuovete il pistillo interno e lasciateli asciugare su carta assorbente.

Lavate e tagliate la zucchina a piccoli cubetti.

 

2. In una casseruola ampia, scaldate tre cucchiai di olio extravergine di oliva e fate tostare il riso insieme ai cubetti di zucchina. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare completamente.

Aggiungete gradualmente il brodo vegetale caldo, mescolando e aspettando che venga assorbito prima di versarne altro. C

ontinuate la cottura fino a quando il riso sarà al dente.

 

3. A questo punto, unite il Gorgonzola tagliato a pezzetti e i fiori di zucchina.

Mescolate bene per amalgamare i sapori, spegnete il fuoco e mantecate con qualche cucchiaio di Parmigiano grattugiato.

 

4. Completate con una generosa macinata di pepe nero e servite subito, ben caldo.

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Consigliamo di abbinarlo a un vino bianco strutturato e aromatico Gavi DOCG del Piemonte. Rotondo e minerale, dalle note di albicocca, pera ed erbe officinali, che si sposa perfettamente con piatti a base di formaggi freschi.

 Straccetti di Pollo alla Siciliana
Straccetti di Pollo alla Siciliana

Gli ottimi prodotti utilizzati per questa ricetta sono stati gentilmente offerti da Scialari, punto vendita catanese che, con il suo impegno quotidiano, valorizza cooperative e produttori del territorio siciliano guardando al mercato in modo innovativo, sostenibile, salutare ed etico.

 

L'obiettivo di Scialari è rendere l’eccellenza dei prodotti locali accessibile a tutti, con l’ambizione di contribuire anche alla crescita del capitale sociale e allo sviluppo delle comunità locali.

 

Questa accogliente bottega nel centro di Catania offre prodotti agroalimentari di alta qualità, provenienti da realtà virtuose legate al territorio siciliano, promuovendo un consumo consapevole e riscoprendo le relazioni tra alimentazione e benessere.

 

Storia, tradizioni, gusto e consumo responsabile sono i valori di Scialari. In primis, l'intento di recuperare il rapporto tra cibo e salute, contrastando la diffusione del cibo spazzatura e le abitudini sempre più distanti dalle antiche tradizioni.

Infine, connettere produttori e consumatori, offrendo ai primi opportunità di crescita e garantendo ai secondi maggiore consapevolezza e accessibilità. Il tutto promuovendo un modello cooperativo e collaborativo, capace di creare valore condiviso e sostenibile.

 

In quest'ottica, Scialari porpone i prodotti della tradizione siciliana, realizzati artigianalmente da cooperative locali, rispettando i ritmi delle stagioni e la sapienza tradizionale, in modo innovativo e sostenibile. Loro priorità è tutelare le caratteristiche, la stagionalità e le tradizioni, anche a scapito di quantità e continuità. Pertanto, i prodotti non saranno sempre tutti disponibili e si alterneranno con il susseguirsi delle stagioni e delle produzioni.

 

 

Mettiamo il grembiule e prepariamo i nostri Straccetti di pollo alla siciliana.

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 4 fette di petto di pollo non troppo sottili
  • 32 pomodori ciliegini secchi sottolio Agrologica Bio
  • 1 cucchiaio di Capperi di Salina DOP al Sale Marino - Azienda Agricola Dott.Mirabito
  • Origano di Sicilia bio q.b.
  • 1 spicchio d’aglio
  • Olio extravergine d’oliva q.b. Agrologica Bio
  • Sale q.b.



Preparazione

1. Iniziate sciacquando accuratamente i capperi, quindi metteteli in una ciotola colma di acqua per eliminarne il sale in eccesso che li conserva. Lasciateli in ammollo per circa un'ora, mescolandoli di tanto in tanto, e ricordate di assaggiarli per valutare il livello di salinità: il tempo di dissalazione può variare in base alla qualità e alla dimensione dei capperi.

Una volta pronti, scolateli e asciugateli delicatamente con carta da cucina

 

2. Nel frattempo, preparate petti di pollo, disponendoli su un tagliere e tagliandoli a listarelle uniformi. Scaldate, quindi, una padella capiente con due generosi giri d’olio extravergine di oliva e fatevi rosolare uno spicchio d’aglio fino a doratura, mescolando di tanto in tanto per sprigionarne il sapore.

 

3. Quando l’aglio sarà ben dorato, rimuovetelo dalla padella e aggiungete le listarelle di pollo. Cuocetele a fuoco medio, mescolando con cura, fino a farle dorare uniformemente, ottenendo una superficie croccante e un interno morbido.

 

4. A questo punto, aggiungete i pomodorini, i capperi precedentemente disalassati e asciugati, una spolverata di origano e un pizzico di sale. Proseguite la cottura per altri 2 minuti, mescolando delicatamente per amalgamare il tutto alla perfezione.
In pochi minuti, è tutto pronto: servite subito il vostro secondo ben caldo, per apprezzarne al meglio i profumi intensi e i sapori mediterranei.

 

 

Un vero tripudio di gusto, ideale per ogni occasione!

 

 

Tips & Abbinamenti: per esaltare i sapori mediterranei di questo piatto,consigliamo di pasteggiare con un Etna Doc, ovviamente, di Sicilia.

Spaghetti con Alici, Filetto di Cefalo Affumicato e Peperone Crusco
Spaghetti con Alici, Filetto di Cefalo Affumicato e Peperone Crusco

La sapidità delle acciughe, la dolcezza del datterino giallo e l'intenso sapore del filetto di cefalo affumicato si fondono in un primo piatto raffinato e sorprendentemente veloce da preparare: gli spaghetti con filetto di cefalo affumicato e peperone crusco.

Prima di svelare la ricetta, vogliamo celebrare gli ingredienti che la rendono speciale, selezionati dall'assortimento di eccellenze della cooperazione.

 

Abbiamo utilizzato gli Spaghetti alla Chitarra di Timilìa Bio della Cooperativa Agricola Valdibella, realizzati con grano antico siciliano non modificato geneticamente e coltivato senza concimi né diserbanti. Grazie all'essiccazione lenta a bassa temperatura, mantengono intatti nutrienti e proprietà organolettiche, risultando facilmente digeribili.

 

Le alici in olio d'oliva della cooperativa siciliana Aciblù provengono esclusivamente da esemplari pescati nel Mar Ionio e sono lavorate a mano secondo l’antica tradizione marinara.

 

Infine, il Filetto di Cefalo Affumicato, protagonista del piatto, proviene dalla cooperativa I Pescatori di Orbetello, che nel cuore della Maremma toscana garantisce una filiera corta e controllata di prodotti ittici freschi, marinati e affumicati.

 

 

Ingredienti per 2 persone

 

  • 200 g spaghetti alla chitarra Timilìa - Valdibella
  • 10 pomodorini datterino giallo
  • 4 filetti di alici in olio d’oliva - Aciblù
  • 1 spicchio di aglio
  • Olio extra vergine di oliva q.b.
  • 60 g di filetto di cefalo affumicato - I Pescatori di Orbetello
  • 1 cucchiaino di peperone crusco in polvere
  • Prezzemolo fresco q.b.
  • Sale q.b.
  • Succo di 1/2 limone

 

Preparazione

 

1. Marinatura del cefalo

Due ore prima della preparazione, tagliate il filetto di cefalo affumicato a cubetti e conditelo con succo di limone e un filo d’olio extra vergine di oliva. Copritelo con della pellicola e lasciate riposare.

 

2. Preparazione del condimento

In una padella capiente, fate soffriggere a fuoco dolce lo spicchio d'aglio schiacciato con un filo d’olio extra vergine d’oliva. Aggiungete i filetti di acciuga e lasciateli sciogliere. Unite i pomodorini tagliati a metà e fateli ammorbidire per qualche minuto.

 

3. Cottura e Mantecatura

Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua poco salata e scolateli al dente, conservando un mestolo di acqua di cottura. Versate gli spaghetti nella padella con il condimento e amalgamate bene, aggiungendo l’acqua di cottura per ottenere una consistenza cremosa.

 

4. Impiattamento

Fate riposare un paio di minuti, quindi servite gli spaghetti guarnendo con prezzemolo tritato, una spolverata di peperone crusco e i cubetti di cefalo affumicato con la loro marinatura al limone.

Fate riposare per circa due minuti, amalgamate il tutto e impiattate guarnendo con prezzemolo, peperone crusco e cefalo affumicato con la sua marnatura al limone.

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per esaltare i sapori di questo piatto, consigliamo di abbinarlo a un vino bianco fresco e minerale, come un Vermentino di Gallura DOCG o un Ansonica Costa dell’Argentario DOC.

Per chi preferisce un accompagnamento analcolico, un’acqua tonica agli agrumi o un tè freddo al limone e zenzero possono offrire una piacevole armonia di sapori

Insalata di Calamarata Sciuè Sciuè
Insalata di Calamarata Sciuè Sciuè

La ricetta che vi proponiamo quest’oggi è un primo piatto dai sapori autentici e genuini.

 

La calamarata sciuè sciuè prende il nome da un'espressione del dialetto napoletano che significa letteralmente “alla buona, semplicemente”. Difatti, oltre ad essere semplice da preparare, è fatta di ingredienti gustosi, genuini e di alta qualità.

Per realizzarla, abbiamo selezionato eccellenze gastronomiche del territorio, prodotti nati in seno a cooperative agricole e piccoli produttori.

 

La pasta. Abbiamo scelto una calamarata di semola di grano duro biologico, prodotta dalla Società Cooperativa Daunia & Bio.

Questa cooperativa di agricoltori, situata nel territorio di Foggia, si distingue per la qualità e la sostenibilità delle sue produzioni.

Le semole ottenute dalla macinazione sono sono ricche di proprietà nutrizionali, che conferiscono alla pasta una straordinaria resistenza alla cottura e un affascinante colore ambrato.

Un prodotto di qualità dal valore sociale: i produttori di Daunia & Bio promuovono la valorizzazione dei territori a nord della Puglia ed escludono l’uso di prodotti chimici, quali concimi, insetticidi, fungicidi, diserbanti, promuovendo al contempo la tutela del territorio e la salute dei consumatori.

 


L’olio extravergine di oliva DOP.  L’olio utilizzato è di oliva San Martino prodotto in Puglia dall’Azienda Agricola Masseriola con spremitura a freddo.
L’azienda segue i metodi dell’agricoltura biologica per la coltivazione dell’olivo dal 1996.

Questo olio è certificato DOP (Denominazione di Origine Protetta) “Dauno” e si distingue per il suo colore che varia dal verde al giallo, il suo sapore fruttato con note equilibrate di amaro e piccante, e i profumi che richiamano la frutta fresca. Riconosciuto a livello internazionale, rappresenta un’eccellenza pugliese.

 

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 320 g di Calamarata Società Cooperativa Daunia & Bio
  • 3 peperoni (1verde, 1giallo, 1 rosso)
  • 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva DOP San Martino (Azienda Agricola Masseriola)
  • 2 cucchiai di capperi sotto sale
  • 3 cucchiai di olive taggiasche
  • Origano q.b.
  • Sale q.b.

 

 

Preparazione

 

1.  Dissalate i capperi tenendoli a bagno per circa 20 minuti e cambiando più volte l’acqua.

 

2. Nel frattempo, lavate i peperoni, pelateli con un apposito pela verdure (o pelapatate) tagliateli a metà, eliminate i semi e le coste bianche, quindi riduceteli in listarelle sottili.

 

3. In una padella, scaldate 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva. Aggiungete le listarelle di peperoni e fatele rosolare per circa 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Unite i capperi dissalati, le olive taggiasche e una spolverata di origano, prodseguendo la cottura per altri 5 minuti. Assaggiate e regolate di sale, considerando la naturale sapidità di capperi e olive. Lasciate raffreddare il condimento e riponetelo in frigorifero.

 

4. Cuocete la calamarata in abbondante acqua salata seguendo le indicazioni riportate sulla confezione (20-25 minuti per la calamarata Daunia & Bio). Una volta cotta, scolatela e trasferitela in un piatto da portata. Condite con un filo d’olio extravergine d’oliva e lasciatela raffreddare completamente.

Quando la calamarata sarà completamente raffreddata, aggiungete il preparato e mescolate delicatamente.

 

5. Servite la calamarata sciuè sciuè a temperatura ambiente, per assaporare al meglio i suoi profumi e sentori.

 

Un piatto che è un viaggio nei sapori autentici del Sud, realizzato con ingredienti che rispettano la terra e la tradizione.

 

 

Buon appetito!

Insalata Fredda di Fregola Sarda
Insalata Fredda di Fregola Sarda

L’insalata di fregola è un primo piatto leggero e fresco, perfetto per le giornate più calde.

 

La fregola, tipica della tradizione sarda, è una pasta unica nel suo genere, caratterizzata dalla forma di piccole sfere. Dopo la lavorazione, viene tostata in forno, assumendo il suo caratteristico colore bruno e un sapore inconfondibile. .

Simile ad un’insalata di cereali, la fregola si presta ad essere condita con una grande varietà di ingredienti.

 

La versione che vi proponiamo è firmata da Pasquale Alberico, autore del blog I Sapori del Mediterraneo, e combina il gusto del tonno, la freschezza dei fagiolini e la dolcezza dei pomodori datterini.

 

Tra gli ingredienti selezionati per questa ricetta, spicca il pregiato Tonno Rosso della cooperativa Aciblù, pescato prevalentemente nel Mar Mediterraneo con metodi sostenibili e di qualità. Questa cooperativa siciliana, situata lungo il versante ionico, è composta da imprese di pesca che garantiscono una filiera corta – a km zero- dalla pesca alla lavorazione.

 

Anche per il condimento, abbiamo puntato sull’eccellenza dei prodotti cooperativi.L’olio extravergine di oliva Umbria DOPproviene dall’Oleificio cooperativo Pozzuolese, che raccoglie le olive di oltre 250 soci coltivatori sulle colline del Lago Trasimeno.

 

L’origano utilizzato, invece, è prodotto da Aromathica, un progetto della cooperativa sociale Etica, che sostiene persone in condizioni di disagio ed emarginazione.

 

 

Un piatto buono da gustare e ricco di valori!

 

Ingredienti

 

  • 400 g di fregola sarda
  • 300 g di fagiolini
  • 15 pomodorini datterini freschi
  • 1 gambo di sedano
  • Tonno rosso Aciblù
  • Olio extravergine di oliva Umbria DOP– Oleificio cooperativo Pozzuolese
  • Origano Aromathica q.b.
  • Basilico q.b.
  • Sale q.b.

 

 

Preparazione


1. Spuntate le estremità dei fagiolini e lavateli accuratamente sotto l’acqua corrente, eliminando eventuali residui di terra.

Portate a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuocete i fagiolini per circa 20 minuti.  Una volta pronti, scolateli e trasferiteli in una ciotola, conservando l’acqua di cottura

 

2. Lessate la fregola nella stessa acqua utilizzata per i fagiolini, seguendo i tempi di cottura indicati sulla confezione
Scolatela e condite con un filo di olio extravergine di oliva e fate raffreddare in una zuppiera capiente.

 

3. Per preparare il condimento, tagliate il gambo di sedano a piccoli di pezzi dividete i pomodorini in quattro parti uguali. Unite il sedano, i pomodorini, i fagiolini e il tonno.

Condite con sale, olio extravergine di oliva DOP Umbria, origano e qualche foglia di basilico fresco.  

 

4. Aggiungete il condimento alla fregola raffreddata e mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Potete servire l’insalata di fregola immediatamente o conservarla in frigorifero per qualche ora.

 

Questo piatto colorato e saporito è perfetto per portare in tavola il sapore dell’estate!

 

 

Buon appetito!

Cosa si mangia il 1° Maggio?
Cosa si mangia il 1° Maggio?

Un po' di Storia

 

La Festa dei Lavoratori, istituita in occasione della Seconda Internazionale di Parigi del 1889, si celebra, ogni anno, il 1º maggio in numerosi paesi del mondo, per commemorare le lotte per i diritti dei lavoratori e le conquiste ottenute nel tempo.

 

Il cammino verso la dignità sul lavoro cominciò negli Stati Uniti, dove il 1º maggio 1867, nello Stato dell’Illinois, fu approvata una legge che introdusse, per la prima volta, la giornata lavorativa di otto ore. A Chicago, circa 10.000 operai sfilarono per le strade rivendicando la riduzione dell’orario di lavoro da 12 a 8 ore, una richiesta nata dalla necessità di porre fine alle condizioni lavorative estenuanti.

 

Pochi anni dopo, sempre a Chicago, il 1º maggio 1886, migliaia di lavoratori scesero nuovamente in piazza.  La protesta, che avrebbe dovuto essere pacifica, degenerò: durante uno sciopero nella fabbrica McCormick, la polizia aprì il fuoco sui manifestanti. Nei giorni successivi, durante un comizio in piazza Haymarket, l’esplosione di una bomba causò ulteriori morti e feriti. Le repressioni furono feroci, culminando nell’impiccagione di alcuni attivisti, che passarono alla storia come i "martiri di Chicago".

 


In Italia, la giornata lavorativa di otto ore fu introdotta solo nel 1919. Durante il regime fascista, la Festa dei Lavoratori fu soppressa, ma venne ripristinata ufficialmente con la proclamazione della Repubblica, diventando un simbolo di libertà e giustizia sociale.

 

Cibo e 1º Maggio: Tradizioni Locali



Sebbene il 1º maggio non sia legato a tradizioni gastronomiche condivise su scala nazionale, il cibo occupa comunque un ruolo importante, spesso associato a momenti conviviali e gite fuori porta. Tra le immagini più tipiche ci sono grigliate all’aperto, con carne, pesce o verdure, torte rustiche, panini e piatti semplici.


Tuttavia, in alcune regioni italiane, il 1º maggio è celebrato con piatti tradizionali dal forte valore simbolico e storico.

 

  • A Roma e Lazio, la festa implica scampagnate con annessa abbuffata di fave e pecorino. In particolare, le fave celebravano la dea Flora, protettrice della natura e della rinascita. Il pecorino si lega e viene generalmente associato a questo territorio. Oggi, questo ingrediente di tante ricette è infatti certificato come Pecorino Romano D.O.P. (denominazione di origine protetta).

 

  • A Teramo protagonista è il piatto delle Virtù, una ricca zuppa che mescola legumi secchi e freschi, circa venti varietà di verdure, cotenne e pasta all’uovo. Originariamente un piatto “di recupero” oggi è una prelibatezza celebrativa della primavera.

 

  • A Leni, sull’isola di Santa Marina Salina, per il primo maggio si prepara la tipica “tavuliata”, una tavolata per i poveri durante la quale ai fedeli viene offerta soprattutto pasta con ceci e legumi vari. L’origine religiosa si questa celebrazione si deve a Papa Pio XII, il quale il 1° maggio istituì la festa di San Giuseppe artigiano, per far sì che la Festa del Lavoro potesse essere condivisa anche dai cattolici.

 

  • A Montemaggiore Belsito (Palermo), invece, si può gustare “la ghiotta”: antipasto preparato con più di dodici ingredienti, tra verdure e frutta secca.

 

  • A Forlì, il primo maggio coincide anche con la festa del Santo Patrono della città che si celebra con la Sagra dei Cedri, un’occasione per gustare prelibatezze a base di questo agrume.

 

  • In provincia di Tuoro (Sardegna), c’è la festa di San Francesco a Lula. In onore del santo si mangia il su filindeu, una minestra cotta nel brodo di pecora e condita con formaggio, ed il su zurrette, un sanguinaccio.

 

  • A Volterra (Toscana) non c'è 1° maggio senza trippa al sugo, un piatto che rende omaggio ai lavoratori delle cave di alabastro. La trippa è servita insieme a baccelli, formaggi, affettati e vino, ma attenzione: questa colazione abbondante si consuma di prima mattina, per iniziare la giornata con energia!

 


Buon 1° maggio a tutti!

 

La Festa dei Lavoratori è una giornata di riflessione, condivisione e convivialità. Che sia attraverso una passeggiata in mezzo alla natura, una ricca grigliata tra amici o una celebrazione delle tradizioni locali, è un momento per ricordare il valore del lavoro e le conquiste sociali che hanno migliorato le nostre vite.

Gnocchi di Formaggio di Fossa di Sogliano DOP con Crema e Gamberoni
Gnocchi di Formaggio di Fossa di Sogliano DOP con Crema e Gamberoni

Oggi, vi proponiamo un primo piatto raffinato firmato da Francesca Vassallo, autrice del blog La Maggiorana Persa.

 

Preparare gli gnocchi fatti in casa con il prestigioso Formaggio di Fossa di Sogliano DOP di Trevalli – Cooperlat rende questa ricetta una vera celebrazione del gusto italiano. Questo formaggio, simbolo delle tradizioni dell’appennino marchigiano, vanta un metodo di stagionatura unico: riposa per circa tre mesi in fosse di tufo vecchie di almeno 10 anni, acquisendo così il suo inconfondibile aroma deciso e caratteristico.

 

Per il condimento, è stata selezionato un formaggio di latte misto aromatizzato al tartufo da abbinare agli gnocchi di Fossa e che si sposa perfettamente con la nota dolce delle code di gamberoni. Il tutto è arricchito dal sale alle erbe aromatiche e dall’olio extravergine di oliva San Marzano, spremuto a freddo in Puglia, per un tocco finale che esalta ogni ingrediente.

 

Iniziamo!

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

Per gli gnocchi:

 

  • 300 g di farina
  • 200 g di formaggio di Fossa di Sogliano Dop Trevalli - Cooperlat
  • 140 g di latte intero

 

Per il condimento:

 

  • 180 g di code di gamberoni
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva San Marzano
  • 1 scalogno
  • 2 cucchiai di cognac
  • 1 manciata di sale alle erbe aromatiche
  • 100 g confezione di formaggio aromatizzato al tartufo
  • 70 g di latte

 

PROCEDIMENTO

 

Preparate gli gnocchi

 

1. Impasto

 

Tritate il Formaggio di Fossa di Sogliano con la farina in un mixer a velocità alta fino a ottenere una polvere omogenea. Aggiungete il latte intero poco alla volta e mescolate fino a formare un impasto compatto e granuloso.

 

2. Lavorazione

 

Trasferite l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e lavoratelo a mano fino a ottenere una consistenza liscia e uniforme. Copritelo con un canovaccio pulito e lasciatelo riposare per 15 minuti.

Stendete l’impasto fino a uno spessore di circa mezzo centimetro, cercando di mantenere una forma regolare. Tagliate delle strisce larghe 2 cm, quindi ricavate dei quadratini di 2x2 cm. Rotolateli sui rebbi di una forchetta per ottenere la classica forma rigata degli gnocchi.

Disponeteli su un vassoio infarinato e lasciateli riposare.

 

Condimento, cottura e impiattamento

 

1. Sgusciate le code dei gamberoni ed eliminate il filamento nero, aiutandovi con uno stecchino. Lavatele con cura e asciugatele con carta assorbente.

 

2. Tritate lo scalogno finemente e fatelo soffriggere in una padella con l’olio extravergine di oliva. Aggiungete le code di gamberoni e il sale alle erbe aromatiche. Sfumate con il cognac e cuocete per 2-3 minuti a fiamma vivace.

 

3. Tagliate il formaggio al tartufo in piccoli pezzi e trasferitelo in un pentolino dal fondo spesso. Unite il latte e scaldate a fiamma molto bassa, mescolando fino a fondere gli ingredienti in una crema liscia.

 

4. Portate a ebollizione una pentola di acqua salata e cuocete gli gnocchi fino a quando non vengono a galla (circa 8 minuti). Scolateli con un mestolo forato e trasferiteli direttamente nei piatti di portata. Trasferite gli gnocchi al formaggio di fossa nel piatto di portata e conditeli con la crema al formaggio al tartufo.

 

5. Condite gli gnocchi con la crema al formaggio al tartufo, distribuendola uniformemente. Completate con le code di gamberoni e un cucchiaio del loro sughetto di cottura.

 

6. Decorate il piatto con una spolverata di prezzemolo fresco tritato e una grattugiata di Formaggio di Fossa.

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Preparatevi a stupire tutti con un piatto da vero gourmet, magari abbinando un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC o un Fiano di Avellino che ne esalteranno i sapori.

Malloreddus alla Campidanese
Malloreddus alla Campidanese

I malloreddus, noti anche come gnocchetti sardi, sono una delle paste più iconiche della tradizione gastronomica della Sardegna. Il loro nome deriva dal termine malloru (toro), e il diminutivo malloreddus significa "vitellini", in riferimento alla loro forma tozza e leggermente rigata che ricorda, metaforicamente, il piccolo bovino.

 

Questa pasta ha diverse denominazioni a seconda della zona: nel Sassarese sono chiamati cigiones o ciciones, nel Nuorese cravaos, mentre nel Logudoro si trovano come macarone caidos o macarone de punzu.

 

I malloreddus si preparano con pochi ingredienti semplici: semola di grano duro e acqua, a cui talvolta si aggiunge lo zafferano o gli spinaci tritati, per dare colore e sapore.

Oggi vi proponiamo la versione più celebre, i malloreddus alla campidanese, una ricetta tradizionale tramandata da madre in figlia nelle famiglie sarde. Questo piatto, tipico della pianura del Campidano, è un simbolo della cucina isolana.



La pasta viene condita con un ricco sugo a base di salsiccia, pomodoro e zafferano, un ingrediente introdotto in Sardegna dai Fenici oltre duemila anni fa. Ma il vero protagonista della ricetta è il grano sardo, coltivato da secoli nell’isola.

Già in epoca imperiale, la Sardegna era considerata "il granaio di Roma", e il Campidano produceva circa la metà del frumento necessario all'esercito romano.

 

 

Ingredienti per 4 persone

 

Per i malloreddus

 

  • 400 g di semola fine
  • 200 ml di acqua tiepida (può variare in base all’umidità della semola)
  • 1 bustina di zafferano in polvere
  • 2 g di sale fino

 

Per il sugo

 

  • 350 g di salsiccia fresca con i semi di anice
  • 500 g di pomodori maturi
  • 1 pizzico di zafferano Nuraghe Ruju Azienda Agricola
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 3 fogli d’alloro
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Pecorino Sardo Dop maturo q.b.

 

 

Preparazione dei Malloreddus

 

1. Sciogliete lo zafferano in acqua tiepida, tenendone da parte un pizzico per il sugo In una ciotola, versate la semola e il sale, poi aggiungete metà dell’acqua con lo zafferano e iniziate a impastare.

Incorporate gradualmente il resto dell’acqua, regolando la quantità in base all’umidità della semola.

 

2. Trasferite l’impasto su una spianatoia e lavoratelo fino a ottenere una consistenza liscia ed elastica. Formate una palla, copritela con un canovaccio umido o pellicola e lasciate riposare per 30 minuti.

 

3. Stendete l’impasto formando dei salsicciotti sottili, quindi tagliate piccoli pezzi di circa 1 cm.  Passate ogni pezzetto sui rebbi di una forchetta o sull’apposito attrezzo per rigarli leggermente.

 

4. Disponete i malloreddus su un vassoio infarinato e lasciateli asciugare per 24 ore, senza coprirli.

 

 

Preparazione del Sugo

 

1. Sbollentate i pomodori, pelateli, eliminate i semi e tagliateli a cubetti.

 

2. Spellate e sbriciolate la salsiccia.

 

3. In una padella, scaldate 4 cucchiai d’olio e fate soffriggere la cipolla tritata e lo spicchio d’aglio. Aggiungete la salsiccia e rosolatela per 10 minuti.

 

4. Unite i pomodori a cubetti, il pizzico di zafferano, il sale e le foglie di alloro. Lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 1 ora, aggiungendo un po’ di acqua tiepida se necessario.

 

 

Cottura e servizio

 

1. Cuocete i malloreddus in abbondante acqua salata fino a quando vengono a galla. Scolateli e conditeli con il sugo ben caldo.

 

2. Spolverizzate con Pecorino Sardo DOP maturo e servite subito.

 

 

 

 

TIps & Varianti

 

 

  • Per un sapore più intenso, potete aggiungere lo zafferano direttamente nel sugo e nell’impasto.
  • Se preferite un sugo più cremoso, potete frullare parte dei pomodori prima di aggiungerli alla padella.
  • Per una versione più rustica, sostituite la salsiccia con carne di maiale a pezzi piccoli.