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Articoli di marzo 2023

Saltimbocca di Lonza e Coppa di Parma IGP
Saltimbocca di Lonza e Coppa di Parma IGP

Vi invitiamo a cimentarvi in una rivisitazione dei Saltimbocca alla Romana, piatto noto in tutto il mondo.

 

La ricetta classica prevede l’utilizzo di carne di manzo e prosciutto crudo, che andremo a sostituire, rispettivamente, con carne di lonza e fettine di Coppa di Parma IGP.  


Il nome “coppa” compare per la prima volta nella letteratura del XIX secolo, anche se storicamente, quella di Parma è nota fin dal 1700, oggi tra tra le più famose e rinomate al mondo.

La nebbia e l’alto grado di umidità tipico del territorio parmense, conferiscono a questo salume un sapore unico e inconfondibile: delicato, aromatico e quasi dolce. La tradizione vuole che, per conservarla, occorra avvolgerla in un canovaccio di tela imbevuto di vino bianco.

 

La Coppa IGP utilizzata in questa ricetta è prodotta dalla Cooperativa Agricola Clai (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi), un'azienda agroalimentare specializzata nella produzione di salumi. I loro prodotti sono disponibili attraverso vari canali di vendita in tutta Italia e in alcuni paesi esteri.

Clai utilizza esclusivamente carni italiane di puro suino e sale iodato, garantendo prodotti senza glutine e senza derivati del latte.




Ingredienti per 4 persone

 

  • 8 fettine di lonza
  • 8 fette di Coppa IGP Clai
  • 8 foglie di salvia grandi
  • Olio extravergine d’oliva q.b.

 

Preparazione

 

1. Disponete su ciascuna fettina di lonza una fetta di coppa e una foglia di salvia. Fissate il tutto con uno stecchino.

 

2. In una padella antiaderente, scaldate due cucchiai d'olio extravergine d'oliva.

 

3. Adagiate le fettine preparate nella padella con la farcitura rivolta verso l'alto e fatele dorare per circa quattro minuti.

 

4. Giratele e lasciatele cuocere per altri due minuti sul lato opposto.

 

5. Rivoltatele nuovamente e proseguite la cottura per un ulteriore minuto.

 

6. Servite immediatamente e buon appetito!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

  • Per accompagnare i nostri Saltimbocca, dovete puntare su un vino bianco minerale e dalla buona acidità, come il Lugana Doc dei territori di Brescia e Verona. Anche un Fiano di Avellino con le sue note fruttate e floreali, si sposa con la lonza e con la Coppa.

 

  • Per chi ama gustare la carne con del vino rosso, consigliamo un Pinot Nero dell'Alto Adige, fine, dal retrogusto fruttato, non sovrasta il sapore della carne. Ottimo, anche il Lambrusco di Sorbara, frizzante e acidulo, sgrassa bene il palato e rende il piatto più vivace.

 

  • Fuori dal mondo del vino, vi proponiamo una Birra Saison, profumata, speziata e leggermente frizzante, o Cocktail Americano, con il suo equilibrio tra dolce, amaro e frizzante.
Cecatelli Ai Profumi dell’Orto
Cecatelli Ai Profumi dell’Orto

Celebriamo l’imminente arrivo della Primavera con un omaggio ai profumi e ai sapori della terra.

Oggi, infatti, vi proponiamo una ricetta leggera e gustosa, perfetta per valorizzare la pasta artigianale e i prodotti di stagione: i Cecatelli con verdure primaverili.

 

Abbiamo selezionato i cecatelli della Cooperativa Palazzo Piccolo, che rappresentano un autentico legame con il territorio.

Farine pregiate e un processo produttivo che rispetta le tradizioni locali. La cooperativa si trova ai margini dei Monti Dauni meridionali, nella provincia di Foggia, un’area dal forte carattere agricolo, dove la coltivazione biologica è una scelta di identità e qualità.

 

Ingredienti

 

  • 300 g di cecatelli Cooperativa Palazzo Piccolo
  • 3 zucchine piccole
  • 6 pomodorini
  • 150 g di asparagi
  • ½ carota
  • 20 baccelli di fave
  • 1 scalogno
  • Salvia q.b.
  • Basilico q.b.
  • Olio extra vergine di oliva
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Parmigiano Reggiano

 

 

Preparazione

 

1. In una padella capiente, scaldate un filo generoso di olio extra vergine di oliva e fate appassire lo scalogno finemente tritato insieme alla carota tagliata a piccoli dadini. Cuocete a fuoco dolce per un paio di minuti fino ad ottenere un soffritto profumato.

 

2. Aggiungete le zucchine a cubetti, gli asparagi tagliati a tocchetti, i baccelli delle fave e i pomodorini tagliati a metà. Mescolate bene e lasciate cuocere a fuoco medio per circa 8-10 minuti con un coperchio leggermente sollevato. Regolate di sale e pepe secondo il vostro gusto.

 

3. Nel frattempo, portate a ebollizione una pentola con abbondante acqua salata e cuocete i cecatelli fino a quando saranno al dente.

Scolate la pasta e unitela direttamente nella padella con le verdure. Saltate il tutto per un minuto a fiamma vivace per amalgamare i sapori.

 

4. Spegnete il fuoco, lasciate riposare il piatto per un paio di minuti e servite guarnendo con foglie di basilico e salvia fresca. Completate con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano grattugiato.

 

5. Nel frattempo, portate a ebollizione una pentola con abbondante acqua salata e cuocete i cecatelli fino a quando saranno al dente.

Scolate la pasta e unitela direttamente nella padella con le verdure. Saltate il tutto per un minuto a fiamma vivace per amalgamare i sapori.

 

6. Spegnete il fuoco, lasciate riposare il piatto per un paio di minuti e servite guarnendo con foglie di basilico e salvia fresca. Completate con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano grattugiato.

 

Questo piatto è un vero inno alla primavera, leggero ma ricco di sapore, perfetto per un pranzo all’aperto o una cena tra amici.

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per accompagnare al meglio i Cecatelli con verdure primaverili, vi suggeriamo due vini che ne esalteranno i sapori:

  • Una Falanghina del Sannio DOC, fresco e fruttato, con note floreali e agrumate che si sposano perfettamente con la dolcezza delle verdure.
  • Un Cerasuolo d’Abruzzo DOC, un rosato dal carattere vivace e leggermente tannico, ideale per bilanciare la sapidità del Parmigiano e l’aromaticità delle erbe fresche.

 

 

Buon appetito e felice primavera!

Anche il Cibo Identifica un Popolo
Anche il Cibo Identifica un Popolo

Il cibo è anche cultura: il semplice fatto che, nelle diverse parti del mondo, esistano abitudini alimentari e pietanze completamente diverse tra loro ne è la prova concreta, oltre ogni teoria socio-culturale.  

 

Ogni cultura segue un proprio codice alimentare, che privilegia alcuni alimenti e ne “vieta” altri. Questo codice, pur non essendo scritto, è influenzato da fattori antropologici, geografici, religiosi, storici e nutrizionali.  Ad esempio, in alcune società, il consumo di determinati alimenti è regolato dall’età o dal genere: in alcuni Paesi il peperoncino è riservato agli adulti, mentre in Asia alcuni cibi considerati “virili”, come il serpente, sono destinati agli uomini. 

 

Il nostro modo di mangiare è parte integrante della nostra identità culturale: “Siamo quel che mangiamo”, diceva Feuerbach.

 

Banalmente, associamo gli italiani alla pasta, i cinesi al riso, i tedeschi alla birra e ai würstel, i francesi alla baguette e alle escargot. Ma all’interno di uno stesso Paese, le tradizioni culinarie variano ulteriormente, creando vere e proprie micro-mappe gastronomiche. In Francia, ad esempio, l’uso delle materie grasse riflette una distinzione regionale: il burro caratterizza il Nord, mentre l’olio d’oliva domina il Sud, a testimonianza di uno stile di vita differente. Anche in Italia il territorio influenza la cucina: il Sud, grazie alla vicinanza al mare, predilige piatti dal gusto mediterraneo, come i frutti di mare tipici di Napoli, Sorrento e della Costiera Amalfitana; al contrario, il Nord, con il suo clima più rigido e le montagne, è la patria di formaggi, carni e salumi.  

 

L’identità culturale legata al cibo emerge con ancora più forza quando ci confrontiamo con tradizioni diverse dalle nostre. Amiamo la pizza e gli spaghetti al pomodoro perché fanno parte della nostra infanzia, e per questo l’idea di mangiare insetti fritti o serpenti – comuni in alcune cucine asiatiche – ci appare insolita.

Lo stesso vale per la colazione: per noi è normale iniziare la giornata con qualcosa di dolce, mentre in altri Paesi il bacon e le uova sono la regola. Queste abitudini non sono innate, ma apprese e trasmesse di generazione in generazione  

 

Tuttavia, è proprio la diversità a rendere il mondo affascinante. Scoprire realtà differenti, anche attraverso il cibo, ci permette di conoscere meglio la storia, le tradizioni e l’identità di una comunità.

 

Viaggiare non è solo spostarsi fisicamente, ma anche aprire la mente, accogliere il nuovo e arricchirsi culturalmente. Il cibo, in questo senso, diventa un ponte tra le culture, un’esperienza che va oltre il semplice nutrimento e diventa scoperta, condivisione e crescita.

Szarlotka - Torta di mele polacca
Szarlotka - Torta di mele polacca

La torta di mele è sicuramente il dolce più internazionale e amato: il suo profumo conquista già durante la cottura. Se poi ne assapori una fetta, ti senti subito a casa, circondato dagli affetti.

 

La Szarlotka è la versione polacca della torta di mele. Si presenta come una sbriciolata e può essere gustata da sola o accompagnata con panna montata. Per sentirci davvero in Polonia, possiamo servirla con un bicchiere di kompot, tipica bevanda polacca fatta di frutta e spezie.

 

Ingredienti

Per la base:

  • 220 g di farina 00
  • 110 g di zucchero a velo
  • 100 g di burro
  • 1 uovo intero, 1 tuorlo
  • 2 cucchiai di panna acida o yogurt al naturale
  • 4 grammi di lievito per dolci
  • mezza bustina di vanillina

 

Per il ripieno:

  • 6 mele varietà renette
  • 50 g di zucchero
  • cannella in polvere q.b.
  • succo di limone
  • un cucchiaio d’acqua
  • pangrattato q.b.

 

Per la copertura:

  • 60 grammi di farina 00
  • 60 grammi di burro
  • 50 grammi di zucchero a velo
  • un cucchiaino di vanillina
  • mezzo cucchiaino di lievito per dolci

 

 

Preparazione

1. Preparate la copertura: mescolate la farina con mezzo cucchiaino di lievito e la vanillina. Aggiungete il burro e lo zucchero, quindi impastate velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo. Dividetelo in due parti e modellate due filoncini. Quindi, riponeteli nel freezer fino a rassodare.

 

2. Preparate la base: in una ciotola e aiutandovi con un mixer, mescolate la farina con il lievito e la vanillina. Aggiungete il burro freddo tagliato a pezzetti e unite le uova, la panna acida e lo zucchero. Amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Spolverate la spianatoia con della farina, trasferitevi l'impasto e lavoratelo fino a formare una palla morbida. Al termine, coprite l’impasto con un canovaccio e riponetelo in frigorifero.

 

3. Preparate il ripieno: sbucciate le mele, dividetele in quattro e tagliate ogni spicchio a pezzetti. Irrorateli con poco succo di limone per evitare che anneriscano. Cuoceteli in una padella con l’acqua, lo zucchero e la cannella per circa 10 minuti finché si ammorbidiranno senza disfarsi. Lasciate raffreddare completamente.

 

4. Assemblate la torta: infarinate un foglio di carta forno e stendete la pasta frolla per creare la base, conservandone una parte per il bordo. Foderate una tortiera a cerniera da 24 cm di diametro con l’impasto della base, creando un bordo non troppo alto ai lati. Spolverate il fondo della base con un po' di pangrattato e distribuitevi sopra le mele cotte, in maniera uniforme. Una volta completato il ripieno di frutta, grattugiate grossolanamente i filoncini di impasto surgelati utilizzando i fori grandi della grattugia, distribuendo i trucioli sopra il ripieno di mele fino a coprirlo completamente.

 

Infornate, infine, la torta a forno preriscaldato a 160°C e cuocete per 20 minuti. Alzate, quindi, la temperatura a 180°C e proseguite la cottura per altri 15 minuti circa, fino ad ottenere una superficie dorata.

 

 

Ed ora, godetevi i sapori di questa torta che sa di "casa".