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Combattere lo Spreco Alimentare: Riutilizziamo Arance e Mandarini
Combattere lo Spreco Alimentare: Riutilizziamo Arance e Mandarini

La lotta contro lo spreco alimentare è tra ciò che ci sta più a cuore.

Con questo articolo vogliamo offrirvi soluzioni originali e sostenibili per riutilizzare arance e mandarini anche dopo averli consumati. Questi agrumi, simboli indiscussi della stagione invernale, non solo apportano numerosi benefici al nostro organismo, ma il loro profumo intenso li rende perfetti per utilizzi alternativi in casa e in cucina.

 

Scopriamo insieme come sfruttare al meglio ogni parte di questi frutti, contribuendo così alla tutela del nostro pianeta.

 

 

POT-POURRI PROFUMATO AGLI AGRUMI

 

Le bucce di arance e mandarini emanano un aroma fresco e persistente, capace di evocare dolci ricordi d’infanzia e l’atmosfera calda delle festività natalizie. Un ottimo modo per valorizzarle è creare un pot-pourri naturale e profumato.


È semplicissimo. 

 

1.  Sbucciate arance e mandarini e disponete le bucce su un termosifone o vicino a una fonte di calore per favorirne l’essiccazione. Durante questo processo, l’ambiente si riempirà di un piacevole profumo agrumato.

2.  Una volta essiccate, riponetele in un contenitore di vetro o in un sacchettino traforato.

3.  Per intensificare l’aroma, potete aggiungere spezie come cannella e anice stellato.

4.  I sacchettini profumati possono essere utilizzati per deodorare armadi, cassetti o ambienti domestici.

 

 

CANDELE BIOLOGICHE


Le candele, ideali per ottenere un clima riposante e accogliente, si possono realizzare grazie ad arance e mandarini, anche in versione biologica, in poche e semplici mosse.

Materiali necessari:

    • Arance o mandarini
    • Olio d’oliva
    • Coltello
    • Accendino

 

1.  Incidete la buccia del frutto a metà lungo tutta la circonferenza, facendo attenzione a non tagliare la polpa.

2.  Rimuovete delicatamente entrambe le semisfere di buccia, lasciando il picciolo bianco (che fungerà da stoppino) intatto all’interno.

3.  Nella semisfera priva di picciolo, praticate un piccolo foro per facilitare la diffusione della luce.

4.  Riempite l’altra metà della buccia con olio d’oliva, facendo in modo che il livello dell’olio arrivi poco al di sotto del picciolo.

5.  Inumidite il picciolo con l’olio e accendetelo con un accendino.

6.  Sovrapponete la calotta forata sopra la candela accesa per ottenere un effetto luminoso suggestivo.

 

Il risultato sarà una candela completamente naturale, capace di diffondere un delicato profumo agrumato e creare un’atmosfera accogliente.  

 

 

DECORAZIONI NATALIZIE


Per il periodo natalizio, c’è un trucco originale e a costo zero per decorare la vostra casa, sfruttando sempre bucce di arance e mandarini.

 

1.  Sbucciate gli agrumi e utilizzate un coppa pasta o delle formine per biscotti per ritagliare sagome decorative (stelle, cuori, alberelli, etc.).

2.  Realizzate un piccolo foro sulla parte superiore di ogni sagoma e infilate un filo di spago per creare ghirlande o decorazioni per l’albero di Natale.

3.  In alternativa, potete fissare un gancetto in fil di ferro per appendere le decorazioni direttamente ai rami dell’albero.

 

Queste decorazioni non solo daranno un tocco ecologico e naturale alla vostra casa, ma diffonderanno anche un piacevole aroma di agrumi.

 

 

POLVERE AROMATICHE PER LE VOSTRE RICETTE

Le bucce di arance e mandarini essiccate possono essere trasformate in una polvere aromatica versatile, ideale per esaltare il sapore di dolci e piatti salati.

 

1.  Fate essiccare le bucce per circa 24 ore vicino a una fonte di calore o passatele in forno a bassa temperatura per alcuni minuti.

 

2.  Una volta completamente asciutte, tritatele finemente con un mixer fino a ottenere una polvere sottile.

 

3.  Conservate la polvere in piccoli vasetti di vetro in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta.

 

Utilizzi consigliati:

    • Aggiunta a impasti per torte, biscotti e budini.
    • Aromatizzazione di yogurt, gelati e infusi.
    • Per insaporire  salse, stufati e piatti a base di carne o verdure.




Non vi resta che sperimentare questi metodi sostenibili e condividere il piacere di un approccio più consapevole e rispettoso dell’ambiente. 🌱

Risotto con Zucchine, Fiori di Zucca e Gorgonzola DOP
Risotto con Zucchine, Fiori di Zucca e Gorgonzola DOP

Il mese scorso siamo stati in Piemonte, in occasione del Premio Melograno, un riconoscimento annuale che celebra le migliori pratiche e l'impegno delle cooperative agroalimentari nel promuovere sostenibilità, responsabilità sociale e legame con il territorio.

 

In questa occasione, abbiamo avuto l’onore e l’incredibile piacere di assaporare il Gorgonzola Dolce DOP della Latteria Sociale di Cameri, un'eccellenza casearia piemontese da oltre un secolo.

Questo formaggio, prodotto con latte vaccino intero proveniente dagli allevamenti dei soci della Latteria, in provincia di Novara, si distingue per la sua straordinaria cremosità e il suo gusto delicatamente dolce dalle note piccanti.

 

Oggi vi proponiamo un’avvolgente ricetta invernale che ha come protagonista il Gorgonzola Dop della Latteria Sociale Cameri.

 

Nessuno vi giudicherà quando leccherete il piatto con le dita!

 

Ingredienti per 4 persone

 

  • 320g di riso carnaroli
  • 1 zucchina grande
  • 12 fiori di zucchina
  • 200g di Gorgonzola Dolce DOP Latteria di Cameri
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • Brodo vegetale q.b. - senza glutine o fatto in casa
  • Parmigiano grattugiato q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Pepe nero q.b.

 

Preparazione

 

1. Pulite delicatamente i fiori di zucchina, rimuovete il pistillo interno e lasciateli asciugare su carta assorbente.

Lavate e tagliate la zucchina a piccoli cubetti.

 

2. In una casseruola ampia, scaldate tre cucchiai di olio extravergine di oliva e fate tostare il riso insieme ai cubetti di zucchina. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare completamente.

Aggiungete gradualmente il brodo vegetale caldo, mescolando e aspettando che venga assorbito prima di versarne altro. C

ontinuate la cottura fino a quando il riso sarà al dente.

 

3. A questo punto, unite il Gorgonzola tagliato a pezzetti e i fiori di zucchina.

Mescolate bene per amalgamare i sapori, spegnete il fuoco e mantecate con qualche cucchiaio di Parmigiano grattugiato.

 

4. Completate con una generosa macinata di pepe nero e servite subito, ben caldo.

 

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Consigliamo di abbinarlo a un vino bianco strutturato e aromatico Gavi DOCG del Piemonte. Rotondo e minerale, dalle note di albicocca, pera ed erbe officinali, che si sposa perfettamente con piatti a base di formaggi freschi.

Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)
Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)

Nel 2020 abbiamo imparato a conoscere meglio la nostra dispensa, organizzandola con cura e ottimizzando le provviste per ridurre al minimo le visite al supermercato.


Ma proprio mentre riponiamo al loro posto le nuove provviste, capita di imbatterci in vecchi barattoli, pacchetti e confezioni rimaste lì dentro da chissà quanto tempo. Cosa fare in questi casi?

Tutto dipende dal tipo di alimento. E' fondamentale valutarne la salubrità, l’aspetto e l’efficacia prima di decidere se possono essere ancora utilizzati in cucina o se è giunto il momento di eliminarli.


Di seguito, una guida pratica agli 8 prodotti alimentari da controllare (e, se necessario, buttare), se dimenticati nella dispensa.

 

1. Lievito

 

Il lievito, che sia fresco o in polvere, è un ingrediente vivo e, se troppo vecchio, perde la capacità di far lievitare correttamente torte e panificati.

  • Lievito in polvere chiuso: può durare fino a un anno a temperatura ambiente.
  • Lievito in polvere aperto: meglio utilizzarlo entro un paio di mesi.

Ecco un trucco per verificare che sia ancora attivo: mescolate un pizzico di lievito in acqua tiepida e zuccherata. Se si forma della schiuma, è ancora utilizzabile.

 


2. Farina

 

La farina si conserva per circa 6-8 mesi. Dopo questo periodo, il sapore inizia ad essere stantio e potrebbero comparire farfalline e filamenti. Di certo, la durata cambia in base al tipo di farina:

  • Farine bianche (0 e 00): subiscono poche alterazioni e durano più a lungo.
  • Farine integrali (tipo 1 e 2): facilmente deperibili, tendono a irrancidire in 1-2 mesi, contenendo acidi grassi e una buona quantità di nutrienti.

 

Consiglio: Dopo l'apertura, conservatele in frigorifero per prolungarne la freschezza.

 

 

3. Spezie

 

A differenza di altri prodotti, le spezie non vanno a male, ma il loro sapore perde di intensità nel tempo, specie se in polvere o macinate. L’ideale è consumarle entro 3 mesi dall'acquisto per ottenere il massimo dell'aroma.


Se il colore inizia a sbiadire (ad esempio, una curcuma o un curry poco brillanti), è il momento di sostituirle. 

 

4. Lenticchie

 

Le lenticchie secche devono essere conservate in un luogo fresco e asciutto. Se esposte all’umidità, possono assorbire acqua e assumere un sapore acidulo.

L'ideale è consumarle entro un anno dall'acquisto.

 

 

5. Riso

 

Se conservato in una confezione chiusa, può durare a lungo, anche oltre la data di scadenza. Una volta aperto è, invece, meglio consumarlo nel minor tempo possibile: infatti, cambia la sua superficie, richiederà più tempo di cottura, con il rischio di perdere di cremosità.

 

Suggeriamo di conservarlo in un contenitore ermetico per preservarne la qualità.

 

 

6. Bicarbonato

 

Come il lievito, il bicarbonato perde d'efficacia con il tempo. Sebbene non rappresenti un rischio per la salute, un bicarbonato che ha superato la data di scadenza rende meno soffici torte e dolci.

 

Consigliamo di utilizzarlo non oltre 6 mesi dall'apertura.

 

 

7. Aceto

 

L'aceto, di nuovo come il lievito, è un ingrediente vivo e ricco di microorganismi. Sebbene non possa andare a male, può fermentare e sviluppare la “madre”, ovvero un accumulo di lieviti leggermente viscidi ma totalmente innocui. Può scolorire o sviluppare dei sedimenti e variazioni nel profilo aromatico.

 

Consigliamo di conservarlo in frigorifero per rallentarne la fermentazione.

 

8. Caffè

 

Al momento della macinazione, il caffè inizia a perdere nutrienti e intensità di sapore. Per poterlo conservare al meglio, lasciatelo all’interno della confezione originale, progettata per agevolare la fuoriuscita di gas e non far penetrare la luce.

 

Consigliamo di conservarlo in un luogo fresco e buio, come il frigorifero, per evitare che il calore faccia irrancidire gli acidi grassi contenuti nei chicchi di caffè (e, naturalmente, nella polvere macinata).



 

Abbiamo imparato a riconoscere gli alimenti dimenticati in dispensa: un ottimo modo per ridurre sprechi e organizzare meglio la nostra cucina.

 

Con un po' di attenzione, possiamo evitare di buttare via cibo ancora buono e migliorare la qualità dei nostri piatti.

Polpette di Polenta con Ragù di Lenticchie
Polpette di Polenta con Ragù di Lenticchie

La polenta: il comfort food perfetto per l'inverno e non solo.

Spesso ne avanza in abbondanza, ma anche riscaldata rimane deliziosa, anzi, forse persino più buona!

Sebbene venga associata principalmente all'inverno e all'autunno, la polenta è in realtà un ingrediente straordinariamente versatile, adatto a tutte le stagioni. Basta un po’ di creatività per trasformare gli avanzi in piatti nuovi e gustosi, evitando inutili sprechi in cucina.


Con la ricetta di oggi, vi proponiamo di rielaborare la polenta taragna avanzata (meglio se del giorno prima) abbinandola a un delizioso ragù di lenticchie. Il risultato? Polpette deliziose, ideali come piatto unico, ricco e nutriente.

Ingredienti

  • 2 porzioni di polenta taragna
  • 500 gr di ragù di lenticchie
  • 100 gr di pangrattato (anche senza glutine)
  • Formaggio grattuggiato o alternativa vegetale q.b.
  • Olio extravergine di oliva o di riso q.b.

 

1. Preparazione del ragù di lenticchie

Cuocete le lenticchie in acqua non salata, quindi scolatele a fine cottura.

In una casseruola, preparate un soffritto con sedano, carota, cipolla e olio di riso (o extra vergine d’oliva). Unite le lenticchie e fatele insaporire.

Aggiungete la passata di pomodoro, mescolate bene e lasciate cuocere per 30-40 minuti a fuoco lento, salando a metà cottura.

 

2. Preparazione delle polpette di polenta

 

In una ciotola capiente, mescolate la polenta avanzata con una parte del ragù di lenticchie. Aggiungete il pangrattato e amalgamate bene il tutto.

Con le mani leggermente bagnate o con l'aiuto di un porzionatore da gelato, formate delle polpette.

Scaldate una padella con un filo d’olio e fate rosolare le polpette da entrambi i lati fino a ottenere una crosticina dorata.

 

3. Preparazione del piatto

 

Aggiungete il ragù di lenticchie rimanente nella padella, avendo cura di mescolare delicatamente per evitare che le polpette si rompano. Continuate la cottura a fuoco lento fino a quando il tutto non si sarà addensato. A fine cottura, spegnete il fuoco e cospargete le polpette con abbondante formaggio grattugiato, coprite poi la padella con un coperchio per farlo sciogliere.

 

 

Servite le polpette ben calde e godetevi un piatto che saprà conquistarvi!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per un abbinamento alcolico, bisogna cercare qualcosa che completi il sapore rustico e avvolgente della polenta e il carattere del ragù di lenticchie.

 

Come vino rosso consigliamo un Barbera d'Alba DOC, dal corpo medio e dal buon equilibrio tra acidità e fruttato che si sposa bene con la ricetta, senza sovrastare i sapori. In alternativa, un Montepulciano d'Abruzzo DOC, robusto,  non troppo tannico, che accompagna bene piatti ricchi come quello che abbiamo preparato.

 

Per chi preferisce il bianco, la scelta potrebbe andare su un Vermentino di Toscana DOC, che con la sua leggera nota salina può contrastare la consistenza della polenta, equilibrando i sapori senza appesantire.

 

Infine, gli amanti della birra artigianale, possono optare su una birra ambrata, maltata e leggermente caramellato, si sposano bene con il sapore corposo della polenta taragna e la profondità del ragù di lenticchie.

Plumcake Integrale allo Yogurt di Melagrana
Plumcake Integrale allo Yogurt di Melagrana

Oggi vi proponiamo una ricetta ispirata al plumcake allo yogurt di Benedetta Rossi, celebre cuoca, blogger, conduttrice televisiva e scrittrice italiana, nota per il suo blog di cucina Fatto in casa da Benedetta.

 

Il nostro plumcake integrale allo yogurt di melagrana è un dolce semplice e genuino, perfetto per essere gustato sia a colazione che a merenda.


In questa versione utilizziamo farina integrale di grano russello macinato a pietra, una varietà tipica dell’entroterra siciliano. Il grano russello è una cultivar tipico dell’entroterra siciliano e deve il suo nome alla sua spiga dal colore rossastro. Il grano russello, noto per la sua spiga dal caratteristico colore rossastro, è una delle cultivar più antiche dell’isola, insieme alla Timilia. I prodotti a base di queste due cultivar mediterranee si distinguono per l’alta digeribilità, l’aroma intenso e un gusto inconfondibile, oltre a un tempo di conservazione più lungo rispetto ad altre farine.

 


A rendere speciale il nostro plumcake è l’aggiunta di yogurt di soia alla melagrana, che dona una consistenza soffice e un piacevole tocco di freschezza tipico di questo frutto.

 

 

Ingredienti

 

  • 200 g di farina integrale di grano russello macinata a pietra
  • 1 vasetto di yogurt di soia alla melagrana (in alternativa, yogurt di latte intero)
  • 80 g di olio di semi di girasole alto oleico
  • 50 g di latte (oppure bevanda vegetale di soia, riso o avena)
  • 80 g di zucchero di canna grezzo
  • 8 g di cremor tartaro
  • Zucchero a velo q.b.

 

 

Preparazione

 

1. In una ciotola capiente o nella planetaria, iniziate a lavorare lo zucchero di canna con lo yogurt di melagrana, utilizzando una frusta. Aggiungete l’olio di semi e una parte del latte o della bevanda vegetale. Mescolate bene.

Unite gradualmente la farina a pioggia, continuando a mescolare per evitare grumi. Aggiungete, infine, il cremor tartaro e lavorate il composto fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Se necessario, regolate la consistenza aggiungendo un po’ di latte.

 

2. Ungete e infarinate uno stampo da plumcake, e versatevi all’interno l’impasto. Livellate delicatamente la superficie con una spatola.

Mettete lo stampo in forno preriscaldato a 180°C in modalità ventilata e lasciate cuore per circa 30 minuti. Al termine della cottura, lasciate raffreddare il plumcake nello stampo. Per verificare la cottura, fate la prova dello stecchino: se esce pulito, il dolce è pronto.

 

3. Una volta intiepidito, estraete il plumcake dallo stampo e adagiatelo su un piatto da portata. Spolveratela superficie con zucchero velo e servitevi con la prima fetta ancora tiepida.

 

 

 

Cosa c’è di più buono di un dolce leggero, genuino e fatto in casa?

 

 

 

Legumi: quali sono le dosi raccomandate?
Legumi: quali sono le dosi raccomandate?

Oltre ad essere estremamente versatili in cucina, i legumi rappresentano un alimento indispensabile per un'alimentazione sana. Sono una delle alternative  più economiche e sostenibili a carne e pesce, diventando fondamentali nelle diete vegetariane e vegane.

Ceci, lenticchie, piselli e fagioli: sono un’eccellente fonte di proteine vegetali. Prima di suggerirvi ricette sane e gustose per trasformarli in piatti invitanti, parliamo di dosi e quantità consigliate per un corretto utilizzo.

Gli esperti raccomandano una porzione di circa 100 - 120 grammi di legumi cotti. Chi segue una dieta vegetariana dovrebbe consumarli almeno 2 - 3 volte alla settimana, mentre chi adotta uno stile alimentare vegano, dovrebbe includerli praticamente tutti i giorni. Per chi segue una dieta onnivora, si consigliano almeno 2 - 4 porzioni settimanali, da utilizzare come parti di un primo o secondo piatto, ma non come sostituti delle verdure.

La categoria dei legumi, tutt'altro che monotona, include oltre ai classici ceci, lenticchie e fagioli, anche piselli, arachidi (spesso erroneamente associati alla frutta secca), fagiolini, fave, carrube (ottima alternativa al cioccolato) i lupini, taccole e, naturalmente, la soia.

Per esempio, iniziare la giornata con un bicchiere di latte di soia, equivale già a consumare una prima “porzione” di legumi.

 

Passando ai piatti da creare con i legumi, alcuni dei nostri preferiti includono, oltre alla pasta e fagioli, classico invernale della cucina italiana, anche:

E se c'è spazio per il dolce, non può mancare il plumcake alla carruba.

Panino con Salmone Affumicato, Finocchi, Primo sale, Miele e Granella di Pistacchio di Bronte
Panino con Salmone Affumicato, Finocchi, Primo sale, Miele e Granella di Pistacchio di Bronte

Negli ultimi anni, la granella di pistacchio è diventata l’ingrediente ideale per esaltare numerose ricette salate.

 

Pasquale Alberico, autore del blog I Sapori del Mediterraneo, ci propone un pranzo veloce e primaverile, una ricetta dal tocco distintivo, caratterizzato dall’utilizzo di pistacchio di Bronte e di miele millefiori. Quest’ultimo, infatti, si rivela un sorprendente alleato in cucina, capace di esaltare pranzi e cene e di avvicinare molti consumatori al meraviglioso mondo dell’apicoltura.

 

Per realizzare il nostro panino al salmone con insalata di finocchi e primo sale, selezioniamo la granella di pistacchio della Cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo di Bronte. Made in Catania e figlio di un territorio unico come quello vulcanico dell’Etna, il pistacchio Smeraldo si contraddistingue per il suo colore verde intenso – come la preziosa pietra - e per le sue caratteristiche uniche, garantite dal marchio DOP e dalla completa tracciabilità del prodotto.

 

Il miele millefiori, invece, proviene dall'Apiario di Comunità di Castel del Giudice, una rete di apicoltori dell’Appennino molisano-abruzzese. Uniti dai valori della tradizione rurale, questi produttori promuovono un’economia sostenibile e la tutela della biodiversità, coniugando passione, condivisione e spirito di cooperazione. 

 

 

Ingredienti

 

  • 1 panino integrale
  • 50 g di salmone affumicato fatto in casa (o, in alternativa, già pronto)
  • 1 finocchio
  • 40 g di formaggio primo sale
  • Granella di pistacchio Cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo di Bronte
  • 1 cucchiaino di miele millefiori Apiario di Comunità di Castel del Giudice
  • Sale q.b.
  • Olio extra vergine di oliva q.b.
  • Sale grosso marino integrale q.b.
  • Zucchero di canna q.b.
  • 1 ramo d’ulivo

 

Preparazione

Salmone fatto in casa

 

1. Lavate il filetto di salmone, precedentemente abbattuto, asciugatelo e, con un coltello affilato, eliminate le parti grasse.

 

2.  Preparate una miscela con metà zucchero di canna e metà sale grosso integrale e distribuitela sul fondo di un contenitore, preferibilmente di vetro, creando uno strato uniforme. Adagiate il filetto di salmone con la pelle rivolta verso il basso, quindi ricopritelo completamente con la stessa miscela.

 

3.  Coprite il contenitore con un coperchio e lasciate riposare in frigorifero per almeno 24 ore. Durante questo periodo si formerà un liquido gelatinoso; il salmone è pronto quando assumerà il suo colore tipico.

Trascorso il tempo di riposo, sciacquate il filetto per rimuovere il condimento e asciugatelo accuratamente con carta da cucina.

 

4.  Per procedere con l’affumicatura, mettete il filetto in una pentola insieme a un rametto d’ulivo acceso. Coprite immediatamente con un coperchio, in modo che il fumo intrappolato completi l’affumicatura. In alternativa, utilizzate un affumicatore professionale seguendo le istruzioni dell’apparecchio.

Dopo circa due ore, togliete il salmone affumicato dalla pentola e tagliatelo in fettine sottili.

 

 

Composizione del panino

 

1. Mondate il finocchio, lavatelo, asciugatelo e affettatelo finemente. Conditelo in una ciotola con sale, pepe, succo di limone e olio extravergine di oliva. Mescolate e aggiungete il primo sale tagliato a pezzetti.

 

2. Tagliate il panino a metà e farcitelo con uno strato di finocchi e primo sale. Aggiungete 2-3 fettine di salmone affumicato, in base al gusto personale. Completate con un cucchiaino di miele millefiori e una generosa spolverata di granella di pistacchio di Bronte.

 

 

E ora prendetevi il tempo per assaporare questo mix di sapori puri, freschi e raffinati!

 

Ricotta di Bufala con Salsa alle Nocciole e Miele
Ricotta di Bufala con Salsa alle Nocciole e Miele

In cucina, il miele esprime al meglio il suo potenziale se utilizzato a crudo, preservando tutte le proprietà aromatiche e organolettiche. Un esempio perfetto di questo principio è l’abbinamento con la ricotta di bufala.

Grazie al suo gusto intenso, fresco e delicatamente dolce, a ricotta crea un connubio ideale con mieli uniflorali, esaltandone al palato il gusto intenso e l’aroma unico.

 

La ricetta di oggi porta la firma di Pasquale Alberico, autore del blog I Sapori del Mediterraneo, ed è un omaggio alla qualità e alla tradizione.

Protagonista del piatto è il miele biologico di asfodelo prodotto da Terrantiga, l’unico collettivo apistico della Sardegna. Questo miele, oltre a essere un prodotto d’eccellenza, testimonia l’impegno quotidiano dei produttori nel preservare il ruolo vitale delle api per la biodiversità.

 

L’abbinamento con il miele di asfodelo, dalle delicate note di mandorlo, camomilla e vaniglia, arricchisce la ricotta di bufala, richiamando il gusto dello zucchero filato e del latte di mandorla. 

 

Ingredienti

 

  • 6 ricottine di bufala di 50 g cadauno
  • 20 nocciole non tostate
  • 2 filetti di acciughe
  • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • 6 cucchiaini di miele biologico di asfodelo Terrantiga
  • 1 scorza di limone biologico
  • Crema spalmabile alle nocciole
  • Pepe rosa q.b. (facoltativo)

 

Preparazione

 

1. Tritate finemente le nocciole non tostate con un coltello affilato, preferibilmente uno spelucchino curvo, per ottenere pezzi omogenei.

 

2.  Scaldate l’olio in una padella a fuoco basso e aggiungete i filetti di acciughe. Mescolate fino a farle sciogliere completamente, quindi unite le nocciole tritate. Tostatele per 2-3 minuti, mescolando di tanto in tanto, finché non risultano dorate.

 

3. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Capovolgete delicatamente le ricottine nei piatti, facendo attenzione a non danneggiarne la forma.

Conditele con la salsa di nocciole e acciughe, aggiungendo una spolverata di scorza di limone grattugiata e un cucchiaino di miele di asfodelo su ciascuna porzione.

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Se gradito, completate con una leggera spolverata di pepe rosa, oppure con una piccola quantità di crema spalmabile alle nocciole accanto al piatto (per i più golosi).

 

 

 

Un piatto semplice ma raffinato, che celebra il miele e la ricotta di bufala come protagonisti di un viaggio sensoriale unico.

 

Buon appetito!

Calamarata con Zucchine e Fonduta di Parmigiano
Calamarata con Zucchine e Fonduta di Parmigiano

Pasta & Zucchine sono la coppia estiva perfetta per pranzi e cene. Leggera, digeribile e irresistibilmente gustosa, questa combinazione è un must della stagione calda.

 

Le zucchine, grazie al loro elevato contenuto di acqua, sono altamente drenanti e ricche di vitamine e sali minerali.

Contengono inoltre preziosi amminoacidi essenziali per la sintesi proteica nel nostro organismo.

 


Per questa ricetta, firmata da Pasquale Alberico, autore del blog I Sapori del Mediterraneo, abbiamo scelto la Calamarata di Daunia & Bio, una pasta che racchiude tutto il sapore e l’autenticità del territorio. La cooperativa, nata nel 2011 in provincia di Foggia, riunisce produttori agricoli specializzati in coltivazioni biologiche e promuove il progetto Pasta&Bio.

Questo percorso garantisce una pasta ottenuta esclusivamente da grani duri locali, in particolare dalla pregiata varietà Senatore Cappelli, coltivati secondo metodi sostenibili e tracciati dalla semina al prodotto finito.

 

 

Ingredienti

 

  • 400 g di zucchine e fiori
  • 350 g di calamarata Daunia & Bio
  • 1 spicchio di aglio
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Peperone crusco q.b.
  • Basilico fresco
  • 50 g di Parmigiano grattugiato
  • 50 g di panna fresca
  • Pepe nero q.b.

 

 

Preparazione

 

1. Preparate la fonduta di Parmigiano

Versate la panna fresca in un pentolino e iniziate a scaldarla a fuoco medio. Aggiungete gradualmente il Parmigiano grattugiato, mescolando con un cucchiaio di legno fino a ottenere una crema liscia. Lasciate addensare per qualche minuto e insaporite con una macinata di pepe nero.

 

2. Assemblate il Condimento

Separate i fiori, eliminate i pistilli e tagliateli a striscioline. Lavate le zucchine, spuntatele e affettatele sottilmente. Assaggiatele crude per verificare la dolcezza: se risultano amare, è meglio non utilizzarle.

In una padella scaldate un filo d’olio con lo spicchio d’aglio schiacciato. Quando inizia a soffriggere, unite le zucchine e i fiori di zucca. Salate e cuocete a fiamma dolce per circa 10 minuti, mescolando spesso per evitare che scuriscano troppo.

Aggiungete la crema di Parmigiano e qualche foglia di basilico, mescolando delicatamente.

 

3. Cottura

Lessate la calamarata in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Saltatela direttamente in padella con il condimento, lasciandola insaporire per un paio di minuti.

 

4. Impiattamento

Completate con basilico fresco e una spolverata di peperone crusco per un tocco di croccantezza e colore.

 

 

Tips& Abbinamenti

 

Vino - Per esaltare la delicatezza delle zucchine e la cremosità della fonduta di Parmigiano, consigliamo un Greco di Tufo DOCG o una Falanghina del Sannio DOC. Entrambi offrono freschezza e mineralità, bilanciando perfettamente i sapori del piatto.

 

Birra - Se preferite la birra, optate per una Blanche o una Kölsch. La loro leggerezza e le note aromatiche agrumate e speziate si sposano alla perfezione con la sapidità del condimento.

 

Analcolico - Per chi desidera un’opzione senza alcol, suggeriamo un succo di mela verde e zenzero, dolce e leggermente speziato, oppure un’acqua aromatizzata con cetriolo e menta, fresca e dissetante, ideale per non coprire i sapori della preparazione.