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Combattere lo Spreco Alimentare: Riutilizziamo Arance e Mandarini
Combattere lo Spreco Alimentare: Riutilizziamo Arance e Mandarini

La lotta contro lo spreco alimentare è tra ciò che ci sta più a cuore.

Con questo articolo vogliamo offrirvi soluzioni originali e sostenibili per riutilizzare arance e mandarini anche dopo averli consumati. Questi agrumi, simboli indiscussi della stagione invernale, non solo apportano numerosi benefici al nostro organismo, ma il loro profumo intenso li rende perfetti per utilizzi alternativi in casa e in cucina.

 

Scopriamo insieme come sfruttare al meglio ogni parte di questi frutti, contribuendo così alla tutela del nostro pianeta.

 

 

POT-POURRI PROFUMATO AGLI AGRUMI

 

Le bucce di arance e mandarini emanano un aroma fresco e persistente, capace di evocare dolci ricordi d’infanzia e l’atmosfera calda delle festività natalizie. Un ottimo modo per valorizzarle è creare un pot-pourri naturale e profumato.


È semplicissimo. 

 

1.  Sbucciate arance e mandarini e disponete le bucce su un termosifone o vicino a una fonte di calore per favorirne l’essiccazione. Durante questo processo, l’ambiente si riempirà di un piacevole profumo agrumato.

2.  Una volta essiccate, riponetele in un contenitore di vetro o in un sacchettino traforato.

3.  Per intensificare l’aroma, potete aggiungere spezie come cannella e anice stellato.

4.  I sacchettini profumati possono essere utilizzati per deodorare armadi, cassetti o ambienti domestici.

 

 

CANDELE BIOLOGICHE


Le candele, ideali per ottenere un clima riposante e accogliente, si possono realizzare grazie ad arance e mandarini, anche in versione biologica, in poche e semplici mosse.

Materiali necessari:

    • Arance o mandarini
    • Olio d’oliva
    • Coltello
    • Accendino

 

1.  Incidete la buccia del frutto a metà lungo tutta la circonferenza, facendo attenzione a non tagliare la polpa.

2.  Rimuovete delicatamente entrambe le semisfere di buccia, lasciando il picciolo bianco (che fungerà da stoppino) intatto all’interno.

3.  Nella semisfera priva di picciolo, praticate un piccolo foro per facilitare la diffusione della luce.

4.  Riempite l’altra metà della buccia con olio d’oliva, facendo in modo che il livello dell’olio arrivi poco al di sotto del picciolo.

5.  Inumidite il picciolo con l’olio e accendetelo con un accendino.

6.  Sovrapponete la calotta forata sopra la candela accesa per ottenere un effetto luminoso suggestivo.

 

Il risultato sarà una candela completamente naturale, capace di diffondere un delicato profumo agrumato e creare un’atmosfera accogliente.  

 

 

DECORAZIONI NATALIZIE


Per il periodo natalizio, c’è un trucco originale e a costo zero per decorare la vostra casa, sfruttando sempre bucce di arance e mandarini.

 

1.  Sbucciate gli agrumi e utilizzate un coppa pasta o delle formine per biscotti per ritagliare sagome decorative (stelle, cuori, alberelli, etc.).

2.  Realizzate un piccolo foro sulla parte superiore di ogni sagoma e infilate un filo di spago per creare ghirlande o decorazioni per l’albero di Natale.

3.  In alternativa, potete fissare un gancetto in fil di ferro per appendere le decorazioni direttamente ai rami dell’albero.

 

Queste decorazioni non solo daranno un tocco ecologico e naturale alla vostra casa, ma diffonderanno anche un piacevole aroma di agrumi.

 

 

POLVERE AROMATICHE PER LE VOSTRE RICETTE

Le bucce di arance e mandarini essiccate possono essere trasformate in una polvere aromatica versatile, ideale per esaltare il sapore di dolci e piatti salati.

 

1.  Fate essiccare le bucce per circa 24 ore vicino a una fonte di calore o passatele in forno a bassa temperatura per alcuni minuti.

 

2.  Una volta completamente asciutte, tritatele finemente con un mixer fino a ottenere una polvere sottile.

 

3.  Conservate la polvere in piccoli vasetti di vetro in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta.

 

Utilizzi consigliati:

    • Aggiunta a impasti per torte, biscotti e budini.
    • Aromatizzazione di yogurt, gelati e infusi.
    • Per insaporire  salse, stufati e piatti a base di carne o verdure.




Non vi resta che sperimentare questi metodi sostenibili e condividere il piacere di un approccio più consapevole e rispettoso dell’ambiente. 🌱

Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)
Alimenti e scadenze: gli 8 prodotti da controllare (e forse eliminare)

Nel 2020 abbiamo imparato a conoscere meglio la nostra dispensa, organizzandola con cura e ottimizzando le provviste per ridurre al minimo le visite al supermercato.


Ma proprio mentre riponiamo al loro posto le nuove provviste, capita di imbatterci in vecchi barattoli, pacchetti e confezioni rimaste lì dentro da chissà quanto tempo. Cosa fare in questi casi?

Tutto dipende dal tipo di alimento. E' fondamentale valutarne la salubrità, l’aspetto e l’efficacia prima di decidere se possono essere ancora utilizzati in cucina o se è giunto il momento di eliminarli.


Di seguito, una guida pratica agli 8 prodotti alimentari da controllare (e, se necessario, buttare), se dimenticati nella dispensa.

 

1. Lievito

 

Il lievito, che sia fresco o in polvere, è un ingrediente vivo e, se troppo vecchio, perde la capacità di far lievitare correttamente torte e panificati.

  • Lievito in polvere chiuso: può durare fino a un anno a temperatura ambiente.
  • Lievito in polvere aperto: meglio utilizzarlo entro un paio di mesi.

Ecco un trucco per verificare che sia ancora attivo: mescolate un pizzico di lievito in acqua tiepida e zuccherata. Se si forma della schiuma, è ancora utilizzabile.

 


2. Farina

 

La farina si conserva per circa 6-8 mesi. Dopo questo periodo, il sapore inizia ad essere stantio e potrebbero comparire farfalline e filamenti. Di certo, la durata cambia in base al tipo di farina:

  • Farine bianche (0 e 00): subiscono poche alterazioni e durano più a lungo.
  • Farine integrali (tipo 1 e 2): facilmente deperibili, tendono a irrancidire in 1-2 mesi, contenendo acidi grassi e una buona quantità di nutrienti.

 

Consiglio: Dopo l'apertura, conservatele in frigorifero per prolungarne la freschezza.

 

 

3. Spezie

 

A differenza di altri prodotti, le spezie non vanno a male, ma il loro sapore perde di intensità nel tempo, specie se in polvere o macinate. L’ideale è consumarle entro 3 mesi dall'acquisto per ottenere il massimo dell'aroma.


Se il colore inizia a sbiadire (ad esempio, una curcuma o un curry poco brillanti), è il momento di sostituirle. 

 

4. Lenticchie

 

Le lenticchie secche devono essere conservate in un luogo fresco e asciutto. Se esposte all’umidità, possono assorbire acqua e assumere un sapore acidulo.

L'ideale è consumarle entro un anno dall'acquisto.

 

 

5. Riso

 

Se conservato in una confezione chiusa, può durare a lungo, anche oltre la data di scadenza. Una volta aperto è, invece, meglio consumarlo nel minor tempo possibile: infatti, cambia la sua superficie, richiederà più tempo di cottura, con il rischio di perdere di cremosità.

 

Suggeriamo di conservarlo in un contenitore ermetico per preservarne la qualità.

 

 

6. Bicarbonato

 

Come il lievito, il bicarbonato perde d'efficacia con il tempo. Sebbene non rappresenti un rischio per la salute, un bicarbonato che ha superato la data di scadenza rende meno soffici torte e dolci.

 

Consigliamo di utilizzarlo non oltre 6 mesi dall'apertura.

 

 

7. Aceto

 

L'aceto, di nuovo come il lievito, è un ingrediente vivo e ricco di microorganismi. Sebbene non possa andare a male, può fermentare e sviluppare la “madre”, ovvero un accumulo di lieviti leggermente viscidi ma totalmente innocui. Può scolorire o sviluppare dei sedimenti e variazioni nel profilo aromatico.

 

Consigliamo di conservarlo in frigorifero per rallentarne la fermentazione.

 

8. Caffè

 

Al momento della macinazione, il caffè inizia a perdere nutrienti e intensità di sapore. Per poterlo conservare al meglio, lasciatelo all’interno della confezione originale, progettata per agevolare la fuoriuscita di gas e non far penetrare la luce.

 

Consigliamo di conservarlo in un luogo fresco e buio, come il frigorifero, per evitare che il calore faccia irrancidire gli acidi grassi contenuti nei chicchi di caffè (e, naturalmente, nella polvere macinata).



 

Abbiamo imparato a riconoscere gli alimenti dimenticati in dispensa: un ottimo modo per ridurre sprechi e organizzare meglio la nostra cucina.

 

Con un po' di attenzione, possiamo evitare di buttare via cibo ancora buono e migliorare la qualità dei nostri piatti.

Polpette di Polenta con Ragù di Lenticchie
Polpette di Polenta con Ragù di Lenticchie

La polenta: il comfort food perfetto per l'inverno e non solo.

Spesso ne avanza in abbondanza, ma anche riscaldata rimane deliziosa, anzi, forse persino più buona!

Sebbene venga associata principalmente all'inverno e all'autunno, la polenta è in realtà un ingrediente straordinariamente versatile, adatto a tutte le stagioni. Basta un po’ di creatività per trasformare gli avanzi in piatti nuovi e gustosi, evitando inutili sprechi in cucina.


Con la ricetta di oggi, vi proponiamo di rielaborare la polenta taragna avanzata (meglio se del giorno prima) abbinandola a un delizioso ragù di lenticchie. Il risultato? Polpette deliziose, ideali come piatto unico, ricco e nutriente.

Ingredienti

  • 2 porzioni di polenta taragna
  • 500 gr di ragù di lenticchie
  • 100 gr di pangrattato (anche senza glutine)
  • Formaggio grattuggiato o alternativa vegetale q.b.
  • Olio extravergine di oliva o di riso q.b.

 

1. Preparazione del ragù di lenticchie

Cuocete le lenticchie in acqua non salata, quindi scolatele a fine cottura.

In una casseruola, preparate un soffritto con sedano, carota, cipolla e olio di riso (o extra vergine d’oliva). Unite le lenticchie e fatele insaporire.

Aggiungete la passata di pomodoro, mescolate bene e lasciate cuocere per 30-40 minuti a fuoco lento, salando a metà cottura.

 

2. Preparazione delle polpette di polenta

 

In una ciotola capiente, mescolate la polenta avanzata con una parte del ragù di lenticchie. Aggiungete il pangrattato e amalgamate bene il tutto.

Con le mani leggermente bagnate o con l'aiuto di un porzionatore da gelato, formate delle polpette.

Scaldate una padella con un filo d’olio e fate rosolare le polpette da entrambi i lati fino a ottenere una crosticina dorata.

 

3. Preparazione del piatto

 

Aggiungete il ragù di lenticchie rimanente nella padella, avendo cura di mescolare delicatamente per evitare che le polpette si rompano. Continuate la cottura a fuoco lento fino a quando il tutto non si sarà addensato. A fine cottura, spegnete il fuoco e cospargete le polpette con abbondante formaggio grattugiato, coprite poi la padella con un coperchio per farlo sciogliere.

 

 

Servite le polpette ben calde e godetevi un piatto che saprà conquistarvi!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Per un abbinamento alcolico, bisogna cercare qualcosa che completi il sapore rustico e avvolgente della polenta e il carattere del ragù di lenticchie.

 

Come vino rosso consigliamo un Barbera d'Alba DOC, dal corpo medio e dal buon equilibrio tra acidità e fruttato che si sposa bene con la ricetta, senza sovrastare i sapori. In alternativa, un Montepulciano d'Abruzzo DOC, robusto,  non troppo tannico, che accompagna bene piatti ricchi come quello che abbiamo preparato.

 

Per chi preferisce il bianco, la scelta potrebbe andare su un Vermentino di Toscana DOC, che con la sua leggera nota salina può contrastare la consistenza della polenta, equilibrando i sapori senza appesantire.

 

Infine, gli amanti della birra artigianale, possono optare su una birra ambrata, maltata e leggermente caramellato, si sposano bene con il sapore corposo della polenta taragna e la profondità del ragù di lenticchie.