Lo svezzamento è una fase delicata che pone spesso dubbi ai neogenitori, tra cui quello sull’introduzione dei formaggi freschi nell’alimentazione del bambino.
Quando iniziare? Come introdurli? Quali scegliere?
Lo svezzamento è una fase estremamente delicata, in cui è fondamentale garantire al neonato un apporto di nutrienti completo e bilanciato.
I formaggi freschi, come lo yogurt, sono un’ottima fonte di calcio, proteine, fosforo e riboflavina. Le linee guida europee sull’alimentazione infantile, supportate dall’OMS e dall’International Pediatric Association, ne consigliano l’introduzione tra i 6 e i 9 mesi, in quantità moderate.
È però fondamentale controllare l’apporto di proteine, sale e zuccheri, seguendo le indicazioni del pediatra.
Introdurre i formaggi freschi nello svezzamento
I formaggi freschi per neonati possono essere introdotti miscelati alle pappe:
- 6-9 mesi: un cucchiaino di formaggio fresco molle (2 volte a settimana).
- 8-9 mesi: porzioni di circa 30 g (sempre 2 volte a settimana).
- Dai 12 mesi: fino a 40 g, 2-3 volte a settimana, con la possibilità di aggiungere quotidianamente un cucchiaino di formaggio grattugiato (5 g) alle pappe.
Le dosi sono indicative e vanno personalizzate con il supporto del pediatra. È, inoltre, essenziale rispettare le corrette modalità di conservazione dei formaggi per garantirne la sicurezza.
Quali formaggi scegliere?
Tra i primi formaggi da introdurre ci sono crescenza, stracchino, robiola e ricotta. Se sciolti nella pappa, è bene verificare che non formino grumi o filamenti, poiché alcuni bambini potrebbero non gradirli subito. Sono disponibili anche formaggi specifici per l’infanzia, con un tenore lipidico bilanciato.
Un aspetto fondamentale è variare i sapori e le consistenze per stimolare la curiosità del bambino. Inoltre, è consigliabile preferire formaggi prodotti con latte pastorizzato, come indicato anche per le donne in gravidanza.
Svezzamento: buone pratiche e errori da evitare
7 consigli utili offerti dal Ministero della Salute
- Seguire le indicazioni del pediatra, rispettando le abitudini familiari e culturali.
- Offrire nuovi cibi con il cucchiaino, senza forzare il bambino, permettendogli anche di mangiare con le mani.
- Alternare colori, sapori e consistenze senza insistere su alimenti non graditi.
- Riproporre un alimento rifiutato dopo qualche giorno, in una forma diversa.
- Assicurarsi che il bambino mangi seduto con la schiena dritta, preferibilmente nel seggiolone.
- Offrire acqua invece di bevande zuccherate e introdurre il latte vaccino solo dopo i 12 mesi.
- Intorno all’anno, garantire una dieta varia con pasti principali e spuntini equilibrati.
7 errori da evitare:
- Iniziare lo svezzamento prima del sesto mese.
- Separare il bambino dai pasti familiari.
- Forzarlo a mangiare più del necessario.
- Usare il cibo per consolarlo o distrarlo.
- Offrirgli sempre gli stessi alimenti pur di farlo mangiare.
- Farlo mangiare davanti alla TV o con fretta.
- Sostituire la frutta fresca con succhi industriali.
Seguire un approccio equilibrato e consapevole aiuterà a costruire sane abitudini alimentari fin dai primi mesi di vita.