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Curiosità

Anche il Cibo Identifica un Popolo
Anche il Cibo Identifica un Popolo

Il cibo è anche cultura: il semplice fatto che, nelle diverse parti del mondo, esistano abitudini alimentari e pietanze completamente diverse tra loro ne è la prova concreta, oltre ogni teoria socio-culturale.  

 

Ogni cultura segue un proprio codice alimentare, che privilegia alcuni alimenti e ne “vieta” altri. Questo codice, pur non essendo scritto, è influenzato da fattori antropologici, geografici, religiosi, storici e nutrizionali.  Ad esempio, in alcune società, il consumo di determinati alimenti è regolato dall’età o dal genere: in alcuni Paesi il peperoncino è riservato agli adulti, mentre in Asia alcuni cibi considerati “virili”, come il serpente, sono destinati agli uomini. 

 

Il nostro modo di mangiare è parte integrante della nostra identità culturale: “Siamo quel che mangiamo”, diceva Feuerbach.

 

Banalmente, associamo gli italiani alla pasta, i cinesi al riso, i tedeschi alla birra e ai würstel, i francesi alla baguette e alle escargot. Ma all’interno di uno stesso Paese, le tradizioni culinarie variano ulteriormente, creando vere e proprie micro-mappe gastronomiche. In Francia, ad esempio, l’uso delle materie grasse riflette una distinzione regionale: il burro caratterizza il Nord, mentre l’olio d’oliva domina il Sud, a testimonianza di uno stile di vita differente. Anche in Italia il territorio influenza la cucina: il Sud, grazie alla vicinanza al mare, predilige piatti dal gusto mediterraneo, come i frutti di mare tipici di Napoli, Sorrento e della Costiera Amalfitana; al contrario, il Nord, con il suo clima più rigido e le montagne, è la patria di formaggi, carni e salumi.  

 

L’identità culturale legata al cibo emerge con ancora più forza quando ci confrontiamo con tradizioni diverse dalle nostre. Amiamo la pizza e gli spaghetti al pomodoro perché fanno parte della nostra infanzia, e per questo l’idea di mangiare insetti fritti o serpenti – comuni in alcune cucine asiatiche – ci appare insolita.

Lo stesso vale per la colazione: per noi è normale iniziare la giornata con qualcosa di dolce, mentre in altri Paesi il bacon e le uova sono la regola. Queste abitudini non sono innate, ma apprese e trasmesse di generazione in generazione  

 

Tuttavia, è proprio la diversità a rendere il mondo affascinante. Scoprire realtà differenti, anche attraverso il cibo, ci permette di conoscere meglio la storia, le tradizioni e l’identità di una comunità.

 

Viaggiare non è solo spostarsi fisicamente, ma anche aprire la mente, accogliere il nuovo e arricchirsi culturalmente. Il cibo, in questo senso, diventa un ponte tra le culture, un’esperienza che va oltre il semplice nutrimento e diventa scoperta, condivisione e crescita.

Szarlotka - Torta di mele polacca
Szarlotka - Torta di mele polacca

La torta di mele è sicuramente il dolce più internazionale e amato: il suo profumo conquista già durante la cottura. Se poi ne assapori una fetta, ti senti subito a casa, circondato dagli affetti.

 

La Szarlotka è la versione polacca della torta di mele. Si presenta come una sbriciolata e può essere gustata da sola o accompagnata con panna montata. Per sentirci davvero in Polonia, possiamo servirla con un bicchiere di kompot, tipica bevanda polacca fatta di frutta e spezie.

 

Ingredienti

Per la base:

  • 220 g di farina 00
  • 110 g di zucchero a velo
  • 100 g di burro
  • 1 uovo intero, 1 tuorlo
  • 2 cucchiai di panna acida o yogurt al naturale
  • 4 grammi di lievito per dolci
  • mezza bustina di vanillina

 

Per il ripieno:

  • 6 mele varietà renette
  • 50 g di zucchero
  • cannella in polvere q.b.
  • succo di limone
  • un cucchiaio d’acqua
  • pangrattato q.b.

 

Per la copertura:

  • 60 grammi di farina 00
  • 60 grammi di burro
  • 50 grammi di zucchero a velo
  • un cucchiaino di vanillina
  • mezzo cucchiaino di lievito per dolci

 

 

Preparazione

1. Preparate la copertura: mescolate la farina con mezzo cucchiaino di lievito e la vanillina. Aggiungete il burro e lo zucchero, quindi impastate velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo. Dividetelo in due parti e modellate due filoncini. Quindi, riponeteli nel freezer fino a rassodare.

 

2. Preparate la base: in una ciotola e aiutandovi con un mixer, mescolate la farina con il lievito e la vanillina. Aggiungete il burro freddo tagliato a pezzetti e unite le uova, la panna acida e lo zucchero. Amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Spolverate la spianatoia con della farina, trasferitevi l'impasto e lavoratelo fino a formare una palla morbida. Al termine, coprite l’impasto con un canovaccio e riponetelo in frigorifero.

 

3. Preparate il ripieno: sbucciate le mele, dividetele in quattro e tagliate ogni spicchio a pezzetti. Irrorateli con poco succo di limone per evitare che anneriscano. Cuoceteli in una padella con l’acqua, lo zucchero e la cannella per circa 10 minuti finché si ammorbidiranno senza disfarsi. Lasciate raffreddare completamente.

 

4. Assemblate la torta: infarinate un foglio di carta forno e stendete la pasta frolla per creare la base, conservandone una parte per il bordo. Foderate una tortiera a cerniera da 24 cm di diametro con l’impasto della base, creando un bordo non troppo alto ai lati. Spolverate il fondo della base con un po' di pangrattato e distribuitevi sopra le mele cotte, in maniera uniforme. Una volta completato il ripieno di frutta, grattugiate grossolanamente i filoncini di impasto surgelati utilizzando i fori grandi della grattugia, distribuendo i trucioli sopra il ripieno di mele fino a coprirlo completamente.

 

Infornate, infine, la torta a forno preriscaldato a 160°C e cuocete per 20 minuti. Alzate, quindi, la temperatura a 180°C e proseguite la cottura per altri 15 minuti circa, fino ad ottenere una superficie dorata.

 

 

Ed ora, godetevi i sapori di questa torta che sa di "casa".

Svezzamento: Scopri i Benefici del Kiwi per il tuo Bambino
Svezzamento: Scopri i Benefici del Kiwi per il tuo Bambino

Quando i neonati superano i sei mesi di età, arriva per loro il momento di assaggiare cibi solidi e sperimentare alimenti.

 

Le scelte sono tantissime frutta, verdura e cereali offrono un’infinità di combinazioni per preparare piatti equilibrati e nutrienti, fondamentali per la crescita e lo sviluppo del bambino. Tra i frutti ideali per lo svezzamento, il kiwi rappresenta un’ottima opzione, purché venga introdotto dopo il parere del pediatra ed escludendo eventuali allergie o sensibilità, che potrebbero manifestarsi con disturbi digestivi o irritazioni cutanee, come la dermatite da pannolino.

 

I Benefici Nutrizionali del Kiwi per i Bambini

 

Il kiwi è un concentrato di nutrienti essenziali:


Vitamina C – Rafforza il sistema immunitario e favorisce l’assorbimento del ferro da altri alimenti, aiutando a prevenire l’anemia.
Fibre – Supportano il transito intestinale, contribuendo a prevenire la stitichezza.
Potassio, magnesio e calcio – Fondamentali per lo sviluppo osseo e muscolare.
Antiossidanti e fitonutrienti – Proteggono le cellule dallo stress ossidativo e favoriscono il benessere generale.
Acido folico – Indispensabile per la crescita cellulare e lo sviluppo del sistema nervoso.

 

Inoltre, il kiwi ha un naturale effetto rinfrescante e idratante, ideale soprattutto nei periodi caldi. Grazie al suo sapore dolce-acidulo, può essere facilmente combinato con altri frutti o ingredienti, rendendo le pappe più gustose e varie.

 

Vediamo come.

 

PUREA DI KIWI

 

Ingredienti: 1 kiwi fresco (preferibilmente biologico)

 

Sbucciate il kiwi e schiacciatelo con una forchetta o frullatelo fino a ottenere una consistenza morbida. Per una maggiore cremosità e un apporto nutrizionale più ricco, potete aggiungere: 1 banana matura, 1 mela o una pera cotta a vapore e ridotta in purea.

 

Questa combinazione rende il pasto più delicato per lo stomaco e fornisce un mix equilibrato di vitamine e fibre.



 

INSALATINA DI KIWI E FRUTTA

 

Ingredienti: 1 kiwi - 1 pera - ½ banana - 1 o 2 cucchiai di germe di grano o altri cereali tritati - Yogurt intero (opzionale)

 

Sbucciate e tagliate la frutta a cubetti, quindi mescolatela in una ciotola con il germe di grano.

Per una versione più cremosa, potete frullare il tutto e aggiungere yogurt naturale o alla frutta, scegliendo una variante senza zuccheri aggiunti. 



 

DESSERT CREMOSO AL KIWI

 

 Ingredienti: 1 kiwi - ½ tazza di yogurt naturale - 1 goccia di estratto di vaniglia

 

Tagliate il kiwi a cubetti e mescolatelo con lo yogurt e la vaniglia. Potete frullare il tutto per ottenere una consistenza vellutata o lasciare i pezzetti di frutta per una maggiore varietà di consistenze. Questo dessert è perfetto come merenda fresca e leggera.

 

 

 

Il kiwi è un frutto straordinario da introdurre nello svezzamento, ricco di vitamine e minerali essenziali. Grazie alla sua versatilità, può essere facilmente inserito in pappe, puree e dessert, offrendo al bambino un'esperienza gustativa nuova e salutare.

 

 

Buono svezzamento!

Aglio: Il Segreto Naturale per una Pelle Sana e Luminosa
Aglio: Il Segreto Naturale per una Pelle Sana e Luminosa

La pelle del nostro viso è quotidianamente esposta a numerosi fattori esterni che possono comprometterne la salute e l'aspetto.

Vento, sole, inquinamento e una cattiva alimentazione sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono alla comparsa di impurità, secchezza o eccesso di sebo.

La natura ci offre rimedi efficaci per la cura della pelle, come l'aglio. Questo ingrediente, noto principalmente per il suo utilizzo in cucina, possiede straordinarie proprietà benefiche. Ricco di vitamine e minerali, l'aglio crea una barriera protettiva contro gli agenti atmosferici, contrastando l'invecchiamento cutaneo grazie alla sua elevata concentrazione di antiossidanti. Inoltre, idrata e nutre la pelle, migliorandone la luminosità e la compattezza.

 

Il principio attivo principale dell'aglio è l'allicina, un potente antibatterico e antimicotico naturale che aiuta a purificare il sangue e a liberare i pori ostruiti. Questa caratteristica lo rende un ottimo alleato contro le imperfezioni della pelle, come acne e brufoli. In più possiede anche proprietà schiarenti ed esfolianti, contribuendo a uniformare l'incarnato e a rimuovere le cellule morte.

 

 

Rimedio naturale a base di aglio

Oggi vi proponiamo un rimedio domestico semplice ed efficace per purificare la pelle del viso con l'aglio. Sebbene l'odore possa risultare intenso, i benefici saranno visibili già dopo poche applicazioni.

 

 

Preparazione

 

1. Detergere accuratamente il viso con acqua tiepida per eliminare le impurità e favorire l'apertura dei pori.

2. Prendere uno spicchio d'aglio, pelarlo e decidere se passarlo direttamente sulla pelle (crudo) o ridurlo in poltiglia prima di applicarlo sulla zona interessata, insistendo su brufoli e imperfezioni.

3. Dopo qualche minuto, risciacquare il viso con acqua tiepida e succo di limone per eliminare eventuali residui e neutralizzare l'odore.

4. Per ottenere risultati ottimali, ripetere la procedura 4-5 volte al giorno, a intervalli di circa un'ora.

 

 

 

Maschera viso all’aglio

Se desiderate un trattamento più completo, potete realizzare una maschera viso all’aglio, ideale per riequilibrare la pelle e contrastare le impurità.

Ingredienti

 

    • 3 spicchi d’aglio
    • 2 cucchiai di argilla bianca (purificante e assorbente)
    • 3 cucchiai di miele (idratante e antibatterico)
    • Acqua di rose q.b. (lenitiva e rinfrescante)

 

Preparazione e applicazione

 

1. Pelare e tritare finemente gli spicchi d’aglio.

2. Mescolare l’aglio tritato con l’argilla bianca, il miele e aggiungere acqua di rose fino a ottenere una crema morbida e omogenea.

3. Applicare uno strato uniforme su tutto il viso e lasciare in posa per circa 20 minuti.

4. Risciacquare abbondantemente con acqua fredda.

5. Per ottenere i migliori risultati, si consiglia di applicare la maschera almeno 3 volte alla settimana.

 

Seguendo questa routine di bellezza naturale, la pelle del viso apparirà meno lucida, più purificata e idratata. Chi ha una pelle grassa noterà una riduzione dell’effetto oleoso, mentre chi soffre di pelle secca beneficerà di un’idratazione più profonda e meno arrossamenti.

 

 

L’aglio, con le sue straordinarie proprietà, si conferma un rimedio naturale prezioso per la salute e la bellezza della nostra pelle.

Il Perfetto Brodo di Carne
Il Perfetto Brodo di Carne

Un errore comune è pensare che le preparazioni di base siano le più facili: al contrario, sono proprio quelle che richiedono più attenzione e cura nei dettagli.

 

Un brodo insipido o torbido può compromettere il risultato finale di molti piatti, mentre un brodo ben fatto diventa una base straordinaria per risotti, zuppe e minestre.

Oggi vi sveliamo i segreti per ottenere un brodo perfetto: liquido e saporito, profumato e limpido. Non basta semplicemente immergere gli ingredienti in acqua e farli bollire, bisogna rispettare precisi tempi di cottura, dosare con attenzione il sale e scegliere con cura tra acqua calda o fredda.

 

 

Ecco 10 consigli indispensabili per preparare un brodo eccezionale.

 

 

1. Acqua fredda e fuoco basso

Come affermava Pellegrino Artusi oltre un secolo fa: “Per ottenere il brodo buono bisogna mettere la carne in acqua diaccia e far bollire la pentola adagino adagino”. La carne va immersa in acqua fredda e portata lentamente a ebollizione con fuoco basso. Questo procedimento permette di estrarre gradualmente il sapore e i nutrienti.

  

2. Carne prima, verdure poi

La carne va aggiunta per prima nell’acqua fredda. Le verdure, invece, si uniscono solo dopo il raggiungimento del bollore, per evitare che cuociano troppo a lungo e perdano le loro proprietà nutritive.

  

3. Quali verdure scegliere?

Se desiderate un brodo versatile e adatto a diverse preparazioni, la scelta migliore è puntare su un mix classico: carote, sedano e cipolla tagliati a pezzi grossi. Se volete un sapore più ricco, potete aggiungere un pomodoro maturo.

  

4. Erbe, ma con moderazione

L’aggiunta di erbe aromatiche dona al brodo una fragranza speciale. Usate alloro e prezzemolo e, se vi piacciono, aggiungete qualche chiodo di garofano infilzato nella cipolla per evitare che si disperda. Tuttavia, non esagerate: potete sempre intensificare il sapore in un secondo momento.

  

5. La scelta della Carne

Per un brodo ricco e bilanciato, utilizzate diverse varietà di carne: ali e cosce di pollo, mezzo cappone o mezza gallina e manzo. Per quest’ultimo, scegliete un mix tra tagli come sottospalla, muscolo, doppione, noce, brione, cappello del prete, girello di spalla o punta di petto.

  

6. L’importanza delle Ossa

Le ossa, soprattutto quelle di manzo e vitello, sono fondamentali per un brodo più saporito e ricco di collagene. Potete trovarle facilmente dal macellaio a prezzi contenuti.

  

7. Lunga cottura a fuoco dolce

Il segreto di un buon brodo sta nella pazienza: la cottura deve durare almeno 2-3 ore a fuoco basso. Questo permette agli ingredienti di rilasciare tutto il loro sapore senza rendere il brodo torbido.

  

8. Salatura a fine cottura

Durante la lunga cottura, l’acqua evapora e i sapori si concentrano. Se si sala il brodo all’inizio, si rischia di ottenere un gusto troppo marcato. Il consiglio è di aggiungere il sale solo alla fine, quando il liquido si è ristretto e si può valutare meglio la sapidità.

  

9. Schiumare con attenzione

Durante la cottura si forma una schiuma in superficie, composta da impurità della carne. Rimuovetela con una schiumarola, ma senza eliminare il grasso, che dona gusto e consistenza al brodo.

  

10. Filtraggio

Una volta terminata la cottura, rimuovete carne e verdure e filtrate il brodo attraverso un colino a maglie fini. In questo modo eliminerete eventuali residui e impurità, ottenendo un brodo chiaro e limpido, pronto per essere utilizzato nelle vostre preparazioni.

 

 

 

Con questi accorgimenti, il vostro brodo di carne sarà perfetto per esaltare ogni piatto. Mettiamoci il grembiule e iniziamo!

Conservare le Patate: Tutto Quello che Devi Sapere
Conservare le Patate: Tutto Quello che Devi Sapere

L’articolo di oggi è dedicato alle patate e a come conservarle correttamente per evitare la formazione di germogli e ridurre gli sprechi.

 

Le patate sono tra gli ortaggi più amati e versatili in cucina, sempre presenti nelle nostre dispense. Tuttavia, capita spesso che sviluppino germogli, anneriscano o marciscano velocemente. Per evitare di doverle buttare, è importante seguire alcuni accorgimenti.

  

 

La scelta

Quando acquistate le patate, preferite quelle prive di tagli, ammaccature o lesioni. Una volta a casa, conservatele in un sacchetto di carta, in un contenitore traspirante o nella rete della confezione originale.

  

 

Dove e come conservarle

Per prevenire la formazione di muffe e germogli, è fondamentale scegliere un luogo di conservazione adeguato. Meglio un ambiente buio, fresco e ben areato: l’esposizione alla luce favorisce lo sviluppo di macchie verdi e di solanina, una tossina naturale che, se presente in grandi quantità, può renderle non commestibili. Se notate piccole chiazze verdi, rimuovetele prima della cottura.

  

La temperatura ideale per la conservazione si aggira tra i 4 e gli 8°C. Non conservatele mai in frigorifero: il freddo trasforma gli amidi in zuccheri, alterandone il sapore e il colore. Anche il congelamento a crudo è sconsigliato, poiché rende le patate immangiabili.

 

Anche il caldo può compromettere la qualità delle patate: temperature superiori ai 10°C possono accelerare la formazione dei germogli. L’umidità gioca un ruolo chiave: dovrebbe mantenersi tra il 70 e l’80%. Un ambiente troppo secco le disidrata e le fa raggrinzire, mentre un’umidità eccessiva favorisce la formazione di muffe. Inoltre, è importante non lavarle prima della conservazione, poiché l’umidità residua potrebbe favorire il deterioramento.

La cantina è il luogo ideale per conservarle, così come una dispensa che venga aperta di rado e sia lontana da fonti di luce, calore e umidità.

  

 

Si possono mangiare le patate germogliate?

Dipende. Se i germogli sono piccoli e la consistenza della patata è ancora soda, potete semplicemente rimuoverli e consumarla nel minor tempo possibile. Se invece le patate presentano germogli lunghi e numerosi, e appaiono rugose e molli, è meglio non mangiarle. Per evitare che ciò accada, controllatele periodicamente ed eliminate i germogli non appena compaiono.

 

 

Seguendo questi semplici consigli, potrete conservare le vostre patate al meglio, evitando sprechi e garantendo sempre ingredienti di qualità per le vostre ricette.

Feste di Non Compleanno
Feste di Non Compleanno

Il "non compleanno" ("unbirthday" in inglese) è un'espressione scherzosa che indica qualsiasi giorno dell'anno, ad eccezione di quello in cui si compie gli anni.

 

Il termine, reso celebre dal mondo della letteratura e dell'animazione, compare nell'opera di Lewis Carroll "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" (1871). In realtà, nel romanzo il concetto viene accennato da Humpty Dumpty, che spiega ad Alice come sia possibile ricevere doni "ingenetliaci" per 364 giorni all'anno, a differenza di quelli "genetliaci", ricevibili solo nel giorno del proprio compleanno.

 

Tuttavia, il concetto di "non compleanno" è stato reso popolare soprattutto dal film d'animazione Disney "Alice nel Paese delle Meraviglie" (1951). In una delle scene più iconiche, Alice si ritrova a un bizzarro tè in compagnia della Lepre Marzolina, del Cappellaio Matto e di un Ghiro. Durante il dialogo, i personaggi introducono la festosa idea del "non compleanno":

 

  • "Tanti auguri per il tuo non compleanno! Vuoi del tè?"
  • "Cos’è un non compleanno?"
  • "Una festa che puoi celebrare 364 giorni all’anno!"
  • "Questi sono matti", pensò Alice, mentre il Cappellaio le versava del tè... che non esisteva.

 

 

Negli ultimi anni, il concetto di "non compleanno" ha assunto una nuova rilevanza.

Dopo la pandemia di COVID-19 del 2020, molte persone che avevano dovuto festeggiare il proprio compleanno a distanza – magari con una torta virtuale e un coro di "Happy Birthday" su Zoom – hanno scelto di recuperare la celebrazione in un secondo momento.

Durante la fase di riapertura, in particolare tra maggio e luglio, si è diffuso un vero e proprio trend internazionale: la celebrazione dei compleanni posticipati. Oltre ai compleanni, anche lauree, anniversari e altre ricorrenze rimandate a causa del lockdown sono state recuperate, trasformando i mesi primaverili ed estivi in un lungo periodo di festeggiamenti.

 

A conferma di questa tendenza, una rinomata pasticceria di Milano ha persino lanciato una speciale torta di "Non Compleanno", riscuotendo grande successo tra i clienti.

 

 

E quindi, oggi, non ci resta che augurare... un Buon Non Compleanno a tutti!

Cascina DUC: Fatto in Casa
Cascina DUC: Fatto in Casa

Cascina Duc: Tradizione, Natura e Innovazione per il Futuro

 

Cascina Duc è un angolo di terra dove il passato e il presente si fondono in una visione che guarda al futuro. Situata tra Torino e Grugliasco, ai confini di una delle poche aree verdi rimaste nella zona, questa storica cascina risalente al 1790 è un autentico esempio di come la tradizione agricola possa convivere con la modernità, offrendo un patrimonio che non solo arricchisce la storia locale, ma si proietta anche a beneficio delle generazioni future.

 

L'accessibilità è uno degli aspetti più apprezzati della cascina, che è facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che tramite autostrada. Ma ciò che la rende veramente speciale è la sua integrità. Cascina Duc è una delle ultime, rare testimonianze di cascina agricola in funzione nella zona di Torino, dove la natura e le pratiche agricole tradizionali vengono mantenute vive e floride.

 

Circondata da oltre venti ettari di terreno coltivati a foraggio, cereali e lavanda, la cascina ospita un agriturismo con oltre 100 posti a sedere, dove i visitatori possono assaporare i piatti preparati con ingredienti freschi e naturali. I prodotti locali, come le confetture, la pasta ripiena e le conserve, sono anche in vendita presso il Punto Pastificio-Gastronomia.

Inoltre, l’agri-macelleria all’interno della cascina offre carne pregiata proveniente da un allevamento che rispetta metodi naturali, con bovini liberi di pascolare quotidianamente nei prati circostanti.

 

Nel cuore della cascina, le stalle che si affacciano sull’aia centrale ospitano oltre un centinaio di bovini, allevati con amore e attenzione, il cui benessere si riflette nella qualità delle loro carni.

Le produzioni agricole stagionali e la frutta degli alberi che adornano la struttura sono la base di piatti che raccontano la storia del territorio, preparati con ingredienti freschi e di qualità.

 

Un fiore all’occhiello di Cascina Duc è la sua coltivazione di lavanda, che avvolge la cascina in un profumo inebriante. I filari di questa pianta profumata accolgono i visitatori lungo il lato destro della strada di accesso, mentre la lavanda viene trasformata in una linea di cosmetici certificati, venduti presso il Punto Lavanda.

I visitatori potranno anche assaporare i grissini alla lavanda, i dolci fatti in casa e una pasta integrale aromatizzata con lavanda e rosmarino, un piatto semplice ma straordinario, servito con burro fuso.

 

Oltre alla ristorazione, Cascina Duc offre l’opportunità di partecipare a serate tematiche e di soggiornare nel suo Bed & Breakfast, dove la qualità e l’accoglienza fanno da padrone. Ogni esperienza, dalla cucina alla permanenza, è pensata per far sentire ogni ospite parte di una realtà che è, in ogni aspetto, “fatta in casa”.

 

Cascina Duc non è solo un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano, ma è una testimonianza vivente di un modo di vivere e produrre che guarda al futuro, in armonia con la natura e la comunità

Cugnà: La Mostarda Piemontese
Cugnà: La Mostarda Piemontese
La leggenda narra che la salsa Cugnà nacque dalla necessità di conservare la frutta in quelle zone dove gli inverni sono molto rigidi.